Heavy Metal e Letteratura - Capitolo 3

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Pubblicato il:21/05/2008
Introduzione
Come annunciato precedentemente, continua anche questa settimana il nostro viaggio nel mondo della Letteratura, quella letteratura che tanto spesso, a volte inaspettatamente, ha ispirato alcuni dei più begli album dell'Heavy Metal.
Questa settimana parleremo di un'opera letteraria immensa, forse il più importante scritto mai creato da un uomo: parliamo, infatti, della Divina Commedia di Dante Alighieri, il più importante poeta italiano di tutti i tempi, e di certo uno dei più importanti nella storia della letteratura mondiale.
Sarà la sua opera più bella e famosa, infatti, ad ispirare nel 2006 un concept album da parte di una band dalla storia lunga e gloriosa: i brasiliani Sepultura.
CAPITOLO 3

Dante Alighieri- “La Divina Commedia”
Forse l’opera più famosa e più importante della letteratura italiana (e mondiale) di tutti i tempi, la Divina Commedia è un poema in endecasillabi, scritto tra il 1304 e il 1321, che narra del viaggio di Dante attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, viaggio che intraprenderà con l’aiuto del poeta Virgilio e dell’amata Beatrice, che gli farà da guida in questo lungo percorso che lo porterà dal peccato alla beatitudine della visione di Dio.
Il poema, dunque, è diviso in 33 cantiche per ogni Regno, più una introduttiva, per un totale di 100.
Inferno
La struttura dell'Inferno richiama il costante utilizzo simbolico del numero 3: i dannati sono infatti ripartiti in tre categorie, ciascuna localizzata in una sezione decrescente della cavità sotterranea.
L'ordinamento delle pene prefigura una gerarchia del male basata sull'uso della ragione. I peccatori più "vicini" a Dio e alla luce, posti cioè nei primi più vasti gironi, sono gli incontinenti, quelli cioè che hanno fatto il minor uso della ragione nel peccare. Seguono i violenti, che a loro volta sono stati accecati dalla passione, sebbene a un livello di intelligenza maggiore dei primi. Gli ultimi sono i fraudolenti e i traditori, che hanno invece sapientemente voluto e realizzato il male.
Tutti i peccatori dell'Inferno hanno una caratteristica comune: percepiscono la lontananza da Dio come la pena maggiore; Virgilio spesso farà trasparire dalle sue parole e atteggiamenti un senso di nostalgia, un sentimento eterno mai destinato a cessare.
Purgatorio
La struttura morale del Purgatorio non fa più riferimento a singole colpe. Esso è suddiviso in sette cornici, nelle quali si espiano i sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria.
A questa struttura fanno da cornice, in apertura, l'Antipurgatorio, e in chiusura il Paradiso terrestre.
Costruito specularmente all'Inferno, inteso quindi non più come voragine ma come montagna, anche l'ordine dei peccati risulta capovolto: il cammino di Dante è infatti dal peccato più grave a quello più lieve (ancora una volta la lussuria, ovvero l'amore che eccede nella misura).
Ogni cornice ha un custode angelico; in ogni cornice, inoltre, gli espianti hanno sotto agli occhi esempi del loro vizio punito e della virtù opposta. Giunto alle soglie del Paradiso terrestre, Virgilio deve abbandonare il poeta; alla guida di Dante si pone il poeta latino Stazio, che lo condurrà nel giardino celeste, dove lo accoglierà Matelda, a sua volta anticipazione dell'apparizione di Beatrice.
Le anime del Purgatorio, per espiare i propri peccati, devono salire il monte; è solo attraverso il cammino, quindi il pellegrinaggio verso Dio, che l'anima può aspirare alla redenzione.
Paradiso
Mentre l'Inferno ed il Purgatorio sono luoghi presenti sulla terra, il Paradiso è un mondo immateriale, etereo, diviso in nove cieli: i primi sette prendono il nome dai pianeti del sistema solare (nell'ordine Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno), gli ultimi due sono costituiti dalla sfera delle stelle fisse e dal Primo mobile.
Il tutto è contenuto nell'Empireo. Il rapporto tra Dante e i beati è molto diverso rispetto a quello che il poeta ha intrattenuto coi dannati e i penitenti: tutte le anime del Paradiso, infatti, risiedono nell'Empireo, e precisamente nel catino della Candida Rosa (o Rosa Mistica) dal quale essi contemplano direttamente Dio; tuttavia, per rendere più comprensibile al viaggiatore l'esperienza dal Paradiso, le figure gli appaiono di cielo in cielo, in una precisa corrispondenza astrologica tra la qualità di ogni pianeta e il tipo di esperienza spirituale compiuta dal personaggio descritto: così, nel cielo di Venere appaiono gli spiriti amanti, e in quello di Saturno gli spiriti contemplativi ecc.
Sepultura – Dante XXI
Il disco è basato sulla Divina Commedia di Dante Alighieri e, esattamente come l'opera del sommo poeta, è diviso in tre parti: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Nell'Inferno sono contenute cinque canzoni (suonate esclusivamente dalla band), cinque canzoni sono presenti anche nel Purgatorio (in cui suonano anche delle guest), mentre una sola traccia rappresenta il Paradiso (una strumentale). Completano il lavoro 4 intro, che portano così il numero delle tracce a 15.
Ecco la tracklist:
1. Lost [Intro]
2. Dark Wood Of Error
3. Convicted In Life
4. City Of Dis
5. False
6. Fighting On
7. Limbo [Intro]
8. Ostia
9. Buried Words
10. Nuclear Seven
11. Repeating The Horror
12. Eunoe [Intro]
13. Crown And Miter
14. Primium Mobile [Intro]
15. Still Flame

Ed eccovi il video di “Ostia”, una delle canzoni più famose dell’album.
Per ora è tutto; appuntamento, come sempre, tra una settimana, per una nuova puntata!
Articolo a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultimi commenti dei lettori

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Inserito il 22 mag 2008 alle 14:28

E "Dante's Inferno" degli Iced Earth...

Inserito il 21 mag 2008 alle 15:17

Sulla divina commedia c'è anche il super-concerpt dei nostrani Black jester chiamato appunto "the divine comedy". Forse sono più conosciuti per il ben più famoso welcome to the moonlight circus