(17 marzo 2011) Black Label Society + Godsized - 17 Marzo 2011 (Alcatraz, Milano)

Info

Provincia:MI
Costo:40 euro
…Avete presenti quegli amici che non senti da parecchio tempo… parecchio parecchio… ma si ricordano del tuo lavoro e magicamente si ripalesano all’improvviso trovandosi alla disperata ricerca del biglietto perduto? Ecco! Anche questo può dare la dimensione della spasmodica attesa di un concerto!

E qui la temperatura è altissima già all’una del pomeriggio, quando al mio arrivo all’Alcatraz per la videointervista con Zakk Wylde (che potete vedere sulle pagine del sito della webradio Linearock.it) noto un capannello nutrito di irriducibili fans già in coda sotto la pioggia per garantirsi l’agognato posto in prima fila.

L’evento in questione è il concerto dei Black Label Society a Milano, unica data italiana caduta nello stesso speciale giorno della Festa Nazionale dell’Unità d’Italia: e così c’è chi ha scelto di raggiungere la venue già di buon’ora, per essere sicuro di celebrare in pole position il doppio evento a suon di buon sano hard rock sparato a volume pieno, con grande energia.

Alle 19:45 aprono le danze i GODSIZED, band inglese di motociclisti tosti, modesti quanto il nome che portano, ma in sintonia totale con l’approccio beer’n’roll tutto pelle e chitarre metalleggianti dei BLACK LABEL SOCIETY . La quasi totalità dei fans di Wylde dimostra di conoscere bene la loro attitudine e si presenta ai cancelli per tempo in modo da gustarsi anche il gustoso antipasto: 45 minuti di set sostanzioso che è un attacco frontale potentissimo!
Pestoni e incazzati come piace a noi, riff serratissimi per una performance heavy davvero efficace. Ok, il sound saturo e qualche stacco power di troppo a volte risulta un po’ scontato e acerbo, ma questi Godsized sono senz’altro sulla buona strada! Hanno carattere e attirano anche l’attenzione di quelli (pochi in questo caso, va ammesso) che si erano ripromessi di attendere l’arrivo dei BLS intrattenendosi al bar…

Un immenso telo nero col logo bianco teschiato dei BLS cela il cambio palco, alimentando l’entusiamo e giocando sull’effetto sorpresa… Approccio americano all’ennesima potenza insomma, come già preannunciato dalla scelta della chilometrica limousine color rosa confetto con cui la band ha fatto il suo ingresso trionfale in Via Valtellina!
Le battute iniziali dei BLS con la doppietta “The Beginning… At Last” e “Crazy Horse” sono una fucilata in testa e il concerto decolla in battuta. Il pubblico è in delirio e il pogo si accende all’istante. Le transenne sembrano esplodere e nel pit noi fotografi ci sentiamo nell’occhio del ciclone tra cascate di decibel spettinanti e una raffica di metallers che ci piombano a pioggia nella schiena… Il sound è di nuovo piuttosto saturo e a tratti confuso, ma il repertorio del BLS riesce a brillare anche così, in tutta la sua abbondanza. Scoppia di salute il loro metallo rovente, suonato con quella vigorosa botta e quella passione viva in cui spiccano le doti tecniche del buon Zakk che rasenta la perfezione in un orgasmo sublime di distorsione e cuore, tra riff gonfi, pentatoniche a fiume e bending nervosissimi.

Wylde si riconferma, semplicemente e ancora, uno dei chitarristi più influenti, rappresentativi ed emblematici del panorama metal degli ultimi 20 anni. Bombetta nera, divisa d’ordinanza, anfibi, barba alla ZZ, occhi penetranti, croce di legno con grappolo di teschi sull’asta and last but not least un arsenale di chitarre incredibile che vibra in maniera altrettanto incredibile, come soltanto lui sa fare. Uno spettacolo nello spettaccolo, potente e affascinante. Ok, non si possono del tutto definire doti altresì eccelse quelle sue vocali, ma nell’insieme ci stanno e sono perfettamente attinenti: a onor del vero continuo a preferire lo Zakk versione cantante ruvido southern, in acustico… A tal proposito non vedo l’ora di ascoltare il nuovo album (misto unplugged e cover) “The Song Remains Not The Same” in uscita a Maggio 2011… ma stasera siamo qui a lasciarci travolgere dal vivo e che vivo sia! Nonostante il recentissimo cambio di formazione con l’abbandono di Will Hunt, rientrato come da programma nei ranghi degli Evanescence (per la registrazione del nuovo disco) e sostituito dietro la batteria da Johnny Kelly (ex Type O Negative), la nuova line up suona coesa e non tradisce la minima incertezza.

Non potersi sbizzarrire nell’inserire brani a sorpresa in scaletta (che da un mese a questa parte è infatti fissa) non ha comunque domato Zakk che appare carico come non mai, in formissima e voglioso di farci godere con la sua amata musica. Un po' di astinenza forzata dall'alcool, dopo la trombosi che gli era stata diagnosticata nel 2009, proprio male non gli ha fatto, tutto sommato.

Toccante il momento di “In This River”, come sempre dedicata all’indimenticato amico fraterno Dimebag Darrell, con tanto di intro e assolo di tastiera ad opera dello stesso Zakk. Alla faccia di chi definisce il repertorio dei BLS troppo diretto e monotono: al limite definirlo coerente e fortemente massiccio ha la corretta accezione! Particolarmente trascinanti “Parade Of The Dead” e il poker d’assi finale che cantiamo tutti a squarcia gola: “The Blessed Hellride”, “Suicide Messiah”, “Concrete Jungle” e “Stillborn" (questa poi la conoscono anche i muri grazie al videogame “Guitar Hero World Tour”!!).

La chiusura suona un po’ imposta: taglio netto di forbice del PA, zac (anzi zakk LOL) come se qualcuno avesse staccato la spina… O forse è stato solo un piccolo problema tecnico che in ogni caso non ha intaccato di un minimo l’atmosfera incandescente di un concerto a dir poco ben riuscito.

Nella fattispecie Zakk mantiene il controllo (lui sì che è un uomo vero, a volte incazzato col mondo ma anche valido professionista) e così prende in pugno la situazione e approfitta dell’occasione del coitus interruptus per concedersi un meritato bagno di folla lungo un bel paio di minuti, gustandosi fino all’ultimo applauso, con tanto di svestizione del famoso giubotto di jeans col BLS logo, per innalzarlo al cielo in senso quasi religioso… Che il rock autentico sia con voi, andate in pace, nel nome della Società dell’Etichetta Nera… Amen…



Live report a cura di Barbara Caserta
Foto di Barbara Caserta

Report a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 03 apr 2011 alle 21:19

Io ho incontrato Zakk all'autogrill subito dopo il Gran San Gottardo, stava guardando i souvenir muccosi (tazze, bicchieri, peluche, eh si cari, proprio peluches!!!)... Era il 2009 ed era conciato da buttare nel cesso... Non mi sono resa conto che fosse lui... L'ho realizzato solo dopo aver riposizionato il mio maledetto culo in macchina

Inserito il 24 mar 2011 alle 16:32

:( Me lo sono perso per un soffio, cazzo

Inserito il 21 mar 2011 alle 11:15

Io c'ero e....porca vacca che botta!!!!