(26 novembre 2012) Stone Sour + Papa Roach + Hounds @Alcatraz Milano - 26 Nov 2012

Info

Provincia:MI
Costo:€ 30 + prevendita
Erano due anni e 14 giorni che attendevo la nuova discesa degli Stone Sour in lande italiche. Ricordo che il 12 novembre 2010 mentre stavo in fila al Live Club di Trezzo sull'Adda, c'era un fanatico che per tutto il tempo continuava ad urlare "What am i supposed to do now?" (Frase intro del brano Your God). Dopo due anni si cambia location e l'Alcatraz di Milano fa da venue per il concerto. Ancora fortemente otoleso e provato dalla sera precedente per il concerto dei Fear Factory e Devin Townsend, arrivo in largo anticipo al locale. Pioviggina, fa freddo, tutto regolare. Ragazzi e ragazze in fila fino alla fine del marciapiede, e..WHAT AM I SUPPOSED TO DO NOW? Cavolo, lo stesso fanatico di due anni prima! Bravo ragazzo, chiunque tu sia, hai vinto il cicciobellorockenrolla che se gli premi il panconi ti canta tutta la canzone. Detto ciò, prendo il mio accredito e mi dirigo al tour bus per intervistare Josh Rand. So che TUTTI voi avete letto l'intervista, e quindi sapete che per motivi logistici ho perso sia gli Hounds che i Papa Roach. Non chiedetemi come, ma guadagno la prima fila che praticamente partono le note di Gone Sovereign. Il primo minuto del brano è stato utilizzato come intro su un palco praticamente buio. La prima sagoma a intravedersi nella penombra è quella di Roy Mayorga che prende velocemente posto dietro le pelli e..via alle danze! L'impatto dal vivo della opener tratta da The House Of Gold And Bones pt1 è davvero notevole. Il sound è massiccio e potente, proprio come nell'album. Fedele e corrispondente, al contrario di molti altri gruppi che dal vivo non hanno un quarto del loro sound da studio. Neanche il tempo di fiatare e partono i primi boccheggi di Absolut Zero, con un Corey Taylor dannatamente a suo agio, con il piede sulla spia e una camicia nera aderente che per poco non mi faceva svenire una ragazza affianco. Mission Statement e Hell & Consequences hanno fatto uscire allo scoperto tutto l'affiatamento creatosi tra Johny Chow e Roy Mayorga, che non hanno sgarrato una virgola, suonando con una veemenza disarmante. Orchids: gente che vola. Made Of Scars viene scandita da tutta la presenza scenica di Corey Taylor che indica ogni singola "cicatrice". Affianco a lui il mastodontico James Root ondeggia ruotando la testa ad ogni singola nota, come solo lui sa fare. Letteralmente travolto, nel ritornello non posso che socchiudere gli occhi, alzare le mani e urlare con tutto il fiato che ho in gola. La chitarra di James Root si prolunga sulle prime note di A Rumor Of Skin, terzo brano estratto dal loro ultimo album. Una particolare menzione va a Roy Mayorga, a suo agio dietro le pelli come non mai. Il seguente trittico Reborn, Monolith e Blotter fila via come una unica traccia, senza una sbavatura. RU486 fa ritornare le atmosfere di T.H.O.G.A.B. pt1, e rafforza la mia convinzione sul "cambio" di stile che la band ha adottato per questo concept album. I due successivi brani estratti da Audio Secrecy, Say You'll Haunt Me e Digital, accomiatano la band che lascia il palco a Corey Taylor. Le luci calano e il frontman, imbracciata la chitarra, accenna alle note e al primo verso di Nutshell degli Alice In Chains, per poi introdurre Bother. Impossibile spiegare a parole cos'è un brano come Bother dal vivo, e le emozioni che suscita. Le ultime note del brano si fondono con le prime di Through The Glass. Gli armonici della chitarra di Root anticipano lo stacco di batteria, e il pezzo entra completamente a far parte di ogni singolo ascoltatore. Degno finale col botto con una 30/30-150, davvero esplosiva dal vivo. Tirando le somme di questa serata, posso dire che non vedo l'ora che esca la seconda parte di T.H.O.G.A.B. perché forse solo 4 estratti dell'ultima fatica, su un totale di 16 brani suonati, mi ha lasciato un poco a bocca asciutta. Per il resto non ho nulla da dire, emozioni e potenza elargite in quantità industriali, da parte di una band che dal vivo esprime più di quello che riesce a mettere su disco. E, come diceva mia nonna, "La classe non è acqua".

SETLIST STONE SOUR
Gone Sovereign
Absolute Zero
Mission Statement
Hell & Consequences
Orchids
Made of Scars
A Rumor of Skin
Reborn
Monolith
Blotter
RU486
Say You'll Haunt Me
Digital (Did You Tell)
Encore:
Bother
Through Glass
30/30-150
Report a cura di R.Tarallo

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 18 dic 2012 alle 17:02

Grazie! Addirittura?!?

Inserito il 17 dic 2012 alle 13:55

Live report bellissimo!