(07 settembre 2012) Pain of Salvation @Ver1 Prog - Veruno (NO) - 07/09/2012

Info

Provincia:NO
Costo:Gratis
Inizio dalla fine: CHE ESPERIENZA SPETTACOLARE.
Si perchè il concerto dei Pain of Salvation è stata prima di tutto un'esperienza unica, quantomeno per il sottoscritto, che comprende il concerto e soprattutto il post. Ma andiamo con ordine.
Viaggetto da Milano in compagnia della collega Laura e di un paio di amici, direzione Veruno, fino ad allora sconosciuto paesino di un migliaio di anime in provincia di Novara. Le domande si sprecano: perchè proprio li? Com'è che nomi sacri del prog mondiale come i Pain of Salvation e i Flower Kings vengono a suonare proprio in quelle lande desolate al confine tra Lombardia e Piemonte? Gratis (per l'audience), tra l'altro? Mistero.
Mistero sciolto appena arrivati a Veruno: l'organizzazione è infatti ottima, ampi parcheggi a nemmeno mezzo chilometro dalla zona concerti, possibilità di cenare nei diversi ristorantini attorno e una Piazzetta della Musica già gremita di gente, qualcuno sotto al palco ad ascoltare l'esibizione dei conterranei Wicked Minds, qualcuno a caccia di cd e vinili nei vari stand organizzati nella piazza, qualcuno seduto sotto al tendone preposto a refettorio.
Noi siamo affamati come non mai e ci fiondiamo sotto al tendone, mentre ascoltiamo distrattamente i già citati Wicked Minds: ammetto candidamente la mia ignoranza nei loro confronti ma mi sono sembrati una buona band, con un buon tiro e un'ottima voce femminile. Spero di avere una nuova occasione per dar loro un ascolto perchè obiettivamente mi sono sembrati meritevoli.
Tempo di mangiare e sbaraccare il palco ed eccoci in terza fila, pronti all'arrivo dei tanto attesi svedesi. E i nostri non si fanno attendere poi molto: i 5 salgono sul palco decisamente carichi, con Daniel e il suo nuovo look rasato a contrapporsi col biondo e lungocrinito nuovo chitarrista della band, Ragnar ZSolberg, che nel corso della serata si dimostrerà, oltre che un ottimo chitarrista, una grandiosa seconda voce, di stampo prettamente hard rock, adattissima in questo al nuovo corso della band.
Dopo un assaggio del “Road Salt Theme”, s’inizia subito forte con “Softly She Cries”, canzone proveniente dall’ultimo disco della band, “Road Salt Two”, per proseguire con il primo singolo di “Road Salt One”, ovvero “Linoleum”. La curiosità di ascoltare i pezzi nuovi in sede live era parecchia da parte mia e devo dire che la mia fiducia era decisamente ben riposta: i due brani rendono benissimo, a screditare chi asseriva si trattasse di dischi eccessivamente soft, in contrapposizione con quanto ascoltato in passato. I Pain of Salvation invece riescono a coinvolgere il pubblico (sul migliaio di unità, ad occhio e croce) in maniera egregia anche su questi brani e il concerto parte quindi sotto i migliori auspici, grazie anche alla pulizia dei suoni e al buon impianto a disposizione della band.
Auspici che si rivelano ancora migliori proseguendo nella scaletta, che ci offre ben 5 canzoni di fila provenienti da “The Perfect Element”, ovvero (nell’ordine) “Used”, “In the Flesh”, “Ashes”, “Morning on Earth” e “Reconciliation”, al termine della quale l’istrionico Daniel ci comunica che non andranno avanti a suonare tutto l’album..peccato!
Torniamo quindi a “Road Salt Pt.2” con la canzone “Mortar Grind”, prima di fare un altro salto nel passato, questa volta di esattamente 10 anni, con la bellissima e celeberrima “Undertow”, cantata per l’occasione dal biondo Ragnar, con Daniel impegnato alla chitarra. Prestazione ottima, come anticipato in precedenza, alla quale però non fa seguito (purtroppo) “Rope Ends”, canzone da me agognata ma ahimè non concessa. Dopo “Undertow” infatti è la volta della splendida “1979” prima e di “To the Shoreline” poi, entrambe dall’ultimo album, che precedono il drum solo del bravissimo Léo Margarit, che dopo Gildenlow è l’elemento di più lungo corso di questa nuova formazione dei Pain of Salvation.
A chiudere il concerto ci pensano invece “Stress”, dal primo album della band “Entropia” e “No Way”, proveniente invece da “Road Salt One”, prima che la band lasci il palco per il classico encore, che acclamato da tutti si rivela essere la meravigliosa “Sisters”, forse la canzone più bella scritta da Gildenlow negli ultimi anni. L’esecuzione si rivela “difficoltosa”, a causa di alcune tracce pre-registrate in sottofondo, che il simpatico frontman provvede subito a tacciare, interrompendo l’esecuzione e ripartendo da principio, per la gioia dei presenti che si godono la canzone per un paio di volte.
E qui finisce la prima parte di una serata di per se già meravigliosa. Una ventina di minuti attaccati alla ringhiera e un ragazzo biondo sulla ventina ci raggiunge per portarci dalla band per un’intervista..intervista che si rivelerà un’esperienza unica. Ma questa è un’altra storia..


Setlist:
Road Salt Theme
Softly She Cries
Linoleum
Used
In the Flesh
Ashes
Morning on Earth
Reconciliation
Mortar Grind
Undertow (Ragnar Zsolberg alla voce)
1979
To the Shoreline
Drum Solo
Stress
No Way
***********
Sisters
Report a cura di Andrea Gandy Perlini

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 set 2012 alle 12:53

Non vedo l'ora di leggere l' "altra storia.." !!

Inserito il 15 set 2012 alle 12:56

La collega Laura ha continuato a cantare Sisters per diversi giorni successivi al concerto...