(26 febbraio 2005) Highlord + SoulMask Report @ AntiDocks, Torino - 26/02/2005

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E' il piccolo AntiDocks di Torino il locale che inaugura il 2005 live dei torinesi Highlord. La band si presenta al pubblico per il primo di una serie di concerti che li porterà anche in Svizzera, di spalla ai Vision Divine, nel mese di Marzo.

A salire per primi sul palco sono però i loro concittadini Soul Mask, autori di un album autoprodotto ("Oblivion") uscito qualche anno fa, lavoro che hanno recentemente doppiato con il nuovo "Ruins".
Purtroppo è subito evidente che la serata sarà all'insegna di una pessima resa sonora, circostanza che ha danneggiato oltremodo le due bands. Spiace, per loro ma anche perchè penalizza lo stesso AntiDocks, che rimane uno dei pochi locali di Torino dove è possibile ascoltare Heavy Metal dal vivo.
Da parte loro i Soul Mask mettono sul piatto grinta ed una manciata di pezzi rocciosi e ben costruiti, con il cantante Vlaz che evidenzia buone doti e personalità. Peccato che la fortuna non sembri proprio essere al loro fianco, infatti, dopo "Ruins", il chitarrista ritmico, Cris, rompe una corda, innescando una lunga pausa che finisce con il rompere quel feeling che il gruppo aveva iniziato a creare. Decidono così di suonare con una sola chitarra (quella del solista Mark) la lenta "Words From The Star", una canzone presente sul primo album e riproposta anche sul nuovo. Una scelta questa che è stata attuata anche per la conclusiva "Traders Of Glory". Al netto dei problemi tecnici, rimane l'impressione di un gruppo in grado di fare bene.

Sergio “Ermo” Rapetti

E' da poco passata la mezzanotte quando gli Highlord salgono sul piccolo palco dell'Antidocks per dare inizio al loro show. Purtroppo non è stato possibile effettuare il consueto soundcheck, e i primi minuti del concerto risentono pesantemente del sound approssimativo a cui gli Highlord sono costretti dalle circostanze.
Come è lecito aspettarsi, il gruppo torinese dedica buona parte della serata all'ultimo disco, il convincente “Medusa's Coil”, ed è proprio la title-track del recente album il pezzo scelto per riscaldare il centinaio di spettatori presenti. Gli Highlord si confermano in ottima forma, con un Marchisio sempre a suo agio sul palco e la consueta precisione della coppia Droetto – Muscio.
Il concerto prosegue con altri due episodi del recente passato della band torinese, la dinamica “Far From the Light of God” e la melodica “Scarlet Tears”, suonate con grande coinvolgimento dai cinque giovani musicisti. Nel frattempo il sound è decisamente migliorato, consentendo ai presenti di assistere ad uno show davvero buono.

Tocca quindi alla prima sorpresa della serata, la cover di “The Final Countdown” degli Europe. L'inconfondibile melodia di tastiera che da' inizio al pezzo viene accolta con una vera e propria ovazione dai fan presenti, mentre Marchisio ripercorre le orme di Joey Tempest sfoggiando una convincente interpretazione. Successivamente gli Highlord presentano un pezzo inedito, “The Trickster”, che presumibilmente farà parte del prossimo studio album: ad un primo ascolto la canzone sembra più aggressiva ed articolata rispetto a quanto fatto dagli Highlord in passato, anche se un solo ascolto non consente di avere un'opinione precisa.
Dopodichè si passa a due vecchi classici, “Frozen Heaven” e “Back From Hell”, prima che la band si lanci nel doveroso omaggio agli Iron Maiden, col medley di “The Evil That Men Do” - “The Trooper”.
Grande l'entusiasmo tra i presenti, un coinvolgimento che aumenta quando gli Highlord si avviano a concludere il concerto con l'immancabile “Tears of Darkness”.

La band torinese saluta gli spettatori con “Tough Boy”, la celebre canzone che faceva da colonna sonora ai cartoni animati di Ken Shiro, che galvanizza ancora di più i fan presenti.

Marco "Lendar" Pessione

Report a cura di Marco 'Lendar' Pessione

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 17 feb 2011 alle 20:21

Ale ricorda bene quel concerto... tra i tanti motivi, perchè ha potuto suonare la canzone del suo gruppo preferito, gli Europe!