Michael Monroe: Rock 'n' Roll!

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Con i suoi Hanoi Rocks è stato il pioniere di quello sleazy glam, diventato poi famoso con i Motley Crue e sono in molti a pensare ancora che, se il batterista Razzle non fosse morto in quell’incidente stradale del 1984, causato da un Vince Neil ubriaco, gli Hanoi avrebbero strappato ai Motley Crue il successo. Invece dopo soli quattro anni di vita la band si sciolse e Michael Monroe iniziò una carriera solista che lo ha portato, attraverso le collaborazioni con svariati musicisti, all’attuale formazione, comprendente nomi del calibro di: Dregen dei Backyard Babies e Steve Conte dei New York Dolls alle chitarre, Karl Rosqvist alla batteria, oltre al suo compagno negli Hanoi Rocks (poi nei New York Dolls pure lui) Sami Yaffa. Con loro ha registrato due albums, dei quali l’ultimo è Horns and Halos, testimone di come la vena creativa non si sia ancora esaurita. A 51 anni è ancora assolutamente in forma, una vero personaggio, sia sulle scene che fuori, dove non smette lo smalto, il make up, gli anelli, le pose ammiccanti. E' il 4 Dicembre e siamo alla Islington Academy. Sul palco, nonostante i suoi musicisti siano tutti dei veterani, ha un carisma che domina e accentra su di se l’attenzione. Salta e cerca di arrampicarsi ovunque (lancia una battuta alle sempre restrittive norme di sicurezza inglesi, che gli impediscono di arrampicarsi sull’impalcatura dello stage), è un continuo di pose da divo, e, quando decide di pestare con il punk, dai lustrini passa ad una rabbia ed una potenza d’altri tempi, che solo le bands storiche del genere avevano. Lo guardo e penso che tutti hanno preso da lui, dai Justin Hawkins dei The Darkness al primo Axl Rose. Il pubblico è ipnotizzato e lo porta a fare ben due bis. Oltre ai pezzi da solista, ha cantato classici degli Hanoi insieme a brani dai Demolition 23 e a cover dei Damned, The Stooges e Ramones, fra gli altri. La fila per le interviste è lunga e, per non scontentare nessuno, vengono concessi ben 12 minuti a testa, niente meno. Michael, conferma di avere un gran senso dell’umorismo e di essere estremamente intelligente, il connubio porta a battute che non dispiacerebbero ai Monty Piton e a discorsi non convenzionali.

Dicci qualcosa sul nuovo album…
Penso sia uno dei miei miglior album, di sicuro il nostro migliore come gruppo. Da quando Dregen è arrivato nell’estate del 2011 ha apportato il suo stile mosh, più moderno, e la sua forte personalità. Ora siamo una vera band di cinque individui, abbiamo scritto l’album tutti insieme. Negli Hanoi Rocks eravamo sempre io e Andy a scrivere i brani, le teste della band in realtà eravamo noi due.
Questo è interessante…
So che la gente pensa a me come ad un classico solista, ma io mi trovo bene come parte di un gruppo, non mi interessa fare tutto da solo, preferisco lavorare insieme agli altri. Questo non mi hai limitato come artista, sono sempre stato libero di fare quello che volevo e sperimentare a mio piacere.
Sei stato un pioniere dello sleazy glam, ma sono nomi americani venuti dopo di te ad averlo reso famoso. Consideri le collaborazioni ripetute con i Guns and Roses ed i tributi che tutti i gruppi ti fanno come una ricompensa per non aver avuto la possibilità di fare il botto commerciale con gli Hanoi Rocks?
Ma no, sono molto contento di aver fatto da apripista per le altre bands finlandesi e scandinave, aver tracciato una strada che conduce al resto del mondo e aver fatto sapere che esiste anche la Finlandia. All’epoca non c’erano mica i talent show! Non ho mai pensato ad una scena scandinava ed una americana come separate, secondo me le caratteristiche musicali sono le stesse, non vedo grosse differenze. Io stesso ho vissuto in America per parecchio tempo, e posso dire che quello che è davvero importante è avere personalità, cuore ed una integrità, tutte cose che nessuno può portarti via. Per me è tutto rock ‘n’ roll; è la stampa che crea le categorie: metal, glam, punk… Quando c’erano i Nirvana, tutto quello che suonava come loro era etichettato grunge e le labels lo acquistavano, il resto non esisteva. Semmai la critica che mi viene da muovere agli americani è la tendenza a diventare troppo “hollywoodiani”: pensare soprattutto ai vestiti, alle feste con annessi e connessi e piazzare la musica in secondo piano a quel punto. Ho visto gente ridotta davvero in maniera imbarazzante e, quando non ti ricordi nemmeno come ti chiami, è ovvio che non tu non abbia la testa nemmeno per creare musica come si deve. Per essere un rocker ci vuole una certa integrità, al di là di ogni stereotipo. Alla gente piacciono quelli che hanno successo, ma la musica va suonata prima di tutto per se stessi poi per gli altri.
Una domanda che ti fanno raramente e a cui, invece, so che tieni, è sul tuo amore per gli animali…
Sì, di solito dico che più conosco le persone e più amo i miei due gatti… ovviamente voi non c’entrate nulla, eh! Ahah! Li ho presi in un rifugio, dove ci sono gatti meravigliosi, abbandonati o tolti dalla strada, e persone meravigliose che se ne prendono cura, invece di sopprimerli. Dono molti soldi alle associazioni che si occupano degli animali e alla beneficenza in generale e sfrutto la mia popolarità per fare da testimonial in campagne contro l’abbandono o per incitare donazioni. E’ importante che chi ha i mezzi li usi per rendere il mondo un posto migliore, per aiutare persone e animali, anche la sua anima diventerà migliore. I finlandesi sono piuttosto sensibili a certe tematiche. Viviamo in un posto con poche persone per km quadrato, immersi in un grande ambiente naturale fatto di boschi, laghi, animali; sono felice di essere nato lì.



Setlist:

Fanfarra
(Sérgio Mendes song)
Horns and Halos
Trick of the Wrist
TNT Diet
Eighteen Angels
Ballad of the Lower East Side
'78
Stained Glass Heart
Soul Surrender
Child of the Revolution
Got Blood?
Modern Day Miracle
Underwater World
(Hanoi Rocks song)
Motorvatin'
(Hanoi Rocks song)
Hammersmith Palais
(Demolition 23. song)
Malibu Beach Nightmare
(Hanoi Rocks song)
Dead, Jail or Rock 'n' Roll

Encore:

Nothin's Alright
(Demolition 23. song)
Do Anything You Wanna Do
(Eddie & The Hot Rods cover)
Saturday Night Special
I Wanna Be Loved
(Johnny Thunders & The Heartbreakers cover)
1970
(Iggy and The Stooges cover)

Encore 2:

Blitzkrieg Bop
(Ramones cover) (Steve Conte on drums, Michael on guitar)
Problem Child
(Hanoi Rocks song)
In the Year 79
(Hanoi Rocks song)
Love Song
(The Damned cover)
Machine Gun Etiquette
(The Damned cover)
Intervista a cura di Laura Archini

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