Ensiferum: guerrieri vincenti!

Info

Gruppo:Ensiferum

Ritorna in Italia la seconda tranche del “One Man Army” tour degli Ensiferum. La band di Petri Lindroos ha voluto ripagare il costante supporto dei fan tornando con un nuovo tour di zecca, il quale ha toccato la maggior parte delle città europee in poco meno di un mese. In occasione di questa nuova leg, dove troviamo ad accompagnare la band niente di meno che i danesi Heidra e gli italianissimi Fleshgod Apocalypse, abbiamo avuto l’occasione di scambiare due chiacchiere amichevoli con il bassista Sami Hinkka che, in questa esclusiva intervista di Metal.it, ci ha raccontato qualche interessante retroscena inerente alla vita on the road e ai progetti futuri che il quintetto finlandese riserverà per la propria fedele fanbase.

Ciao Sami e benvenuto su Metal.it. È un grosso piacere ri-ospitarvi in Italia dopo un lungo anno di assenza dal vostro ultimo concerto italiano tenutosi a Trezzo sull’Adda in compagnia di Omnium Gatherum e Insomnium. Come stai?
Sto molto bene. Ti ringrazio. Siamo on the road da circa due settimane, stiamo affrontando un bellissimo tour, eccellente direi, così come lo era stato quello dello scorso anno. Questo è una sorta di successore del tour avuto precedentemente. Abbiamo avuto tanti begli show e, come sappiamo, ci sono molti fan pazzi degli Ensiferum qui in Italia. Le aspettative sono molto alte, nonostante oggi sia un Lunedì… per cui sarà una bella serata!
“One Man Army” è uscito sul mercato solamente lo scorso anno. A distanza di così tanto tempo, quale tipo di riscontro avete avuto? Come è stato recepito il disco dai fan e dalla critica?
Il disco ha avuto ottime recensioni e sembra che ai fans sia piaciuto molto. Un mese dopo la pubblicazione siamo partiti on the road e, come sai, quando pubblichi un album di solito servono almeno cinque o mesi affinché le persone entrino nel mood delle canzoni… con “One Man Army” è stato pazzesco, poiché sin dal primo concerto la gente si è dimostrata entusiasta, cantava tutti i pezzi… Credo che questo sia il riscontro più bello che si possa avere… ed è lo stesso che poi riceviamo quando facciamo i concerti!
Durante lo scorso tour in Spagna siete stati in tour coi Windrose e ora coi Fleshgod Apocalypse. Com'è trovarsi on the road con band italiane?
Bene, molto bene! A dire il vero, siamo stati in tour anche con i Graveworm, anche loro sono italiani. Non so, è divertente, perché sai, nella nostra crew ci sono molte persone finlandesi e di solito siamo divertenti solo quando beviamo, ahahaa. Gli italiani sono persone vivaci. Sai, giusto ieri Cristiano dei Fleshgod Apocalypse si trovava nel nostro backstage. Noi abbiamo due backstage separati, noi eravamo presi a inviare email, a fare le nostre cose in silenzio e lui è arrivato a fare un po’ di umorismo (Sami imita Cristiano, ndr). Adoro i Fleshgod Apocalypse, sono una band fantastica, sono persone bellissime, dei veri gentleman… e ovviamente hanno una donna bellissima al seguito, Veronica…

Immagine
Avete già in programma, oltre ai festival estivi, date oltreoceano o fuori dall'Europa?
Sì, a dire il vero abbiamo già tutto il resto dell’anno con concerti ingaggiati, ma purtroppo non posso svelare più del necessario a causa di alcune rigide restrizioni. Quest’anno non suoneremo a molti festival, come era successo invece nel 2010 e, sotto un certo punto di vista, è una cosa buona poiché stiamo scrivendo il materiale per il nuovo album. Terminato questo tour avremo qualche giorno di riposo e ci recheremo direttamente in sala prove. Abbiamo iniziato a comporre materiale un paio di giorni prima che il tour iniziasse, ci sono quei giorni in cui non hai idea, non ti vengono in mente spunti per creare nuovi brani ma poco prima dell’inizio del tour, ci è venuta l’illuminazione e ci siamo detti che il prossimo materiale sarebbe stato figo. Sarà fantastico tornare a casa, poiché non volevamo partire avendo per le mani delle belle idee, anche se questo tour è veramente molto bello, ci piace molto suonare dal vivo… anche se si percepisce l’entusiasmo della band nel voler tornare in sala prove e tornare al lavoro su ciò che abbiamo lasciato prima di partire on the road. Sai, all’inizio dell’anno abbiamo tenuto alcuni show acustici in Finlandia, è stato piuttosto divertente sia per noi, sia per alcuni nostri fan, i quali ci hanno detto che gli show che abbiamo fatto erano addirittura i migliori che avessimo mai proposto alla nostra audience. Ovviamente si è trattata di una cosa completamente diversa a causa degli arrangiamenti acustici, abbiamo suonato pezzi che solitamente non proponiamo. Credo che forse ci sarà ancora occasione di riproporre la questione in Finlandia, anche se sarebbe bello poter proporre un tour acustico in Europa. I riscontri sono stati eccellenti… ad ogni modo, ci sono così tante cose da fare e stiamo anche facendo progetti in merito al prossimo DVD, stiamo correndo contro il tempo! Questa è una bella cosa!
Vedo che mi hai anticipato ben due domande che avrei voluto rivolgerti proprio adesso. Dicevi poco fa che state appunto lavorando al nuovo materiale e mi stavo, infatti, domandando se per voi è difficile riuscire a trovare il tempo per comporre qualcosa quando siete on the road. Presumo lo sia, quindi immagino lavorerete quando sarete lontano dal palco. Il successore di “One Man Army”, quindi, arriverà l’anno prossimo. È esatto?
Sì, il prossimo anno! Abbiamo prenotato lo studio per gli inizi del prossimo anno, per cui se tutto andrà bene uscirà circa in autunno. Questo è il piano, speriamo funzioni! Per rispondere alla prima parte della tua osservazione: scrivere quando siamo on the road non è una cosa che fa per noi. Ci abbiamo provato svariate volte, ci scarrozzavamo anche gli strumenti, tra cui alcune chitarre acustiche per cercare di improvvisare al momento, ma per qualche ragione non funziona! Abbiamo avuto modo di comporre qualche cosa mentre eravamo in tour in Nord America nel 2008, quando abbiamo aperto gli show degli Amon Amarth e all’epoca era stato più facile, poiché noi eravamo solo i supporter della band, in quel caso si hanno solo 45 minuti a disposizione, per cui si aveva più tempo libero durante la giornata… I tourbus negli States sono completamente diversi, hanno un enorme back lounge, si ha a disposizione molto spazio per poter improvvisare, abbiamo improvvisato un sacco di materiale di “From Afar” e, in occasione di alcuni altri concerti che abbiamo tenuto in seguito, ho avuto modo di comporre qualcosa che poi abbiamo usato per il disco “Unsung Heroes”. Mi pare, però, palese che non riusciamo a scrivere vere e proprie canzoni quando siamo in tour, non è il nostro modo di lavorare. Noi componiamo e scriviamo i pezzi in quanto band, per cui con noi non funziona il fatto di prendere due persone che si mettono sedute e scrivono dei pezzi… Possiamo inventarci tonnellate di idee, il ché è una cosa buona poiché quando vai in studio hai modo di proporre queste idee, ma il vero processo di composizione viene svolto insieme. Questa è la cosa bella della band, soprattutto se si ha un mastermind che quando porta idee lo fa molto lentamente. Questo è successo, ad esempio, nei primi due album degli Ensiferum: Markus ha raccolto molto idee, così come Jari. Hanno portato delle canzoni già pronte dicendo: “dovete fare questo e quello”. Molte band lavorano così ed è un metodo che, effettivamente, può funzionare, ma con gli Ensiferum non vale la stessa cosa. Ci piace stare rinchiusi nella stessa sala prove e tirar fuori idee strane. Con noi funziona cosi: se la maggior parte delle cose registrate risulta essere buona, la teniamo; inoltre, abbiamo questa regola: se abbiamo un’idea, che sia stupida o cretina o fuori di testa, bisogna per forza tentare di metterla in pratica! Va provata! Se qualcuno suggerisce di fare questo brano in versione disco, va fatto! Credo che sia una cosa buona, perché spesso in testa si hanno idee grezze e spesso si ha difficoltà nel vedere la cosa in maniera oggettiva. Questo è il bello della band, perché si ha a che fare con cinque persone che hanno gusti e background diversi, le quali portano a tavolino le loro idee e creano un’energia unica. Da ciò traiamo vantaggi poiché sappiamo come sfruttare la questione!
Pochi giorni fa, avete annunciato la dipartita di Emmi. Netta è quindi diventata membro ufficiale della band. Fisarmonica e tastiera sono due strumenti ovviamente diversi. Avete idea di come il processo di composizione del nuovo album si svolgerà con lei?
Credo che sarà più o meno lo stesso. Lei è già stata coinvolta nel processo di creazione durante le prove. Credo sia interessante, poiché lei ha un background completamente diverso e noi la incoraggiamo parecchio per farle capire che può dare il suo contributo in termini di idee. In separata sede le ho detto: “Non aver paura se saremo molto critici, perché noi siamo molto severi e apportiamo dei filtri anche nei confronti di noi stessi!”. Questa lineup è così da circa 11 anni, ci conosciamo molto bene, ci fidiamo l’uno dell’altra, a volte diciamo cose in maniera non propriamente educata, ma è sempre da intendersi in maniera positiva. Se qualcuno ha idee pessime, gli diciamo direttamente: “Fa schifo”. Netta già lo sa, le ho detto di non offendersi se le sue idee non saranno accettate. Non è niente di personale, è solo che cerchiamo sempre di spingerci oltre, provando a tirare fuori la miglior musica possibile. Ad ogni modo, è una musicista eccezionale e sono sicuro che porterà qualcosa di fresco nel prossimo disco. Ha già avuto modo di proporre qualcosa per un nuovo brano, per cui facciamo bene ad incoraggiarla. È una persona che ama il dialogo, ama molto parlare, siamo una grande famiglia e bisogna dire bene le cose che si pensano.

Immagine
Nel frattempo solo due settimane fa è uscita la vostra compilation per i vostri 20 di carriera, contenente brani presi un po' da ogni album. Con che criterio sono stati scelti? Da dove è nata l'idea?
È stata un’idea della Spinefarm anche se “One Man Army” è il primo album che abbiamo rilasciato con la Metal Blade. Siamo rimasti molto amici con i ragazzi della Spinefarm, giusto oggi c’è stato uno scambio di email con loro, non ci sono rimasti rancori… Era solo giusto il momento per gli Ensiferum di fare qualcosa di diverso! In effetti abbiamo fatto parecchie cose diverse, come il cambio dell’etichetta, il designer che ha realizzato la copertina del nuovo disco, abbiamo cambiato produttore e cose così… È successo tutto lo scorso anno, abbiamo incontrato Eugu della Spinefarm a Copenaghen (Danimarca) durante il nostro tour europeo ed è saltata fuori quest’idea di realizzare una compilation. Per noi si è trattato di realizzare qualcosa di diverso, sia per noi che per i fan. La Spinefarm ci ha dato carta bianca per scegliere i brani, credo che dia uno spunto sull’evoluzione della band. Sai la stessa cosa succede quando mettiamo insieme la scaletta dei nostri show. Cerchiamo di ripescare dei brani presi da tutti gli album, anche se tuttora stiamo ancora promuovendo “One Man Army”. Per noi è veramente importante avere dei brani presi da tutti i dischi, anche durante i festival cerchiamo di bilanciare la cosa cercando di proporre brani che magari non abbiamo suonato spesso durante il tour precedente o così via… per cui tendiamo a cambiare spesso la scaletta… Ovviamente abbiamo un sacco di fan che abbiamo già visto migliaia di volte, così come abbiamo anche fan che non abbiamo mai visto, per cui è una vera sfida riuscire a fare un’ora e mezza di performance e cercare di tenere buoni i fan, sia quando sei sul palco, sia quando sei offstage, perché sono tutti pazzi! Ehehe. Cercare di ripescare brani vari da sei album e cercare di incastrarli bene, apportando modifiche, è una bella impresa! Ovviamente con il prossimo album la questione sarà ancora più difficile, ehehe!
20 anni di carriera alle spalle sono tantissimi. Come vi vedete da qua a 5 anni, considerato l'enorme cambiamento che il mondo e mercato della musica sta subendo?
Uhm, in cinque anni. Come dicevo prima, abbiamo un sacco di progetti, tra cui un nuovo album, un nuovo DVD e sono veramente contento che l’etichetta ci abbia dato l’ok per fare questa cosa, poiché è una cosa fortemente voluta da noi. Sarà una sorta di documentario che conterrà tanti filmati girati da Markus, interviste condotte con tutti i membri della band… Sarà una cosa interessante! Questo è uno dei piani. Prima menzionavo gli show acustici, è stato bello farli, sarebbe bello poter fare un tour acustico o un EP acustico, o forse anche un album intero, per cui mi auguro che da qui a cinque anni gli Ensiferum siano ancora allo stesso livello… ma come dicevi tu, mai dire mai, non si può mai sapere cosa potrebbe accadere visto che il mercato è in costante evoluzione. Non si sa mai e anche se il nostro prossimo album dovesse vendere dieci copie, noi continueremo a fare musica, è una grossa parte che ci rappresenta e fa parte di noi. Non importa cosa succederà, noi continueremo a fare musica. L’importante è non dimenticarlo, poiché tutto può cambiare davvero in una frazione di secondo! Vorrei dire solo “grazie” a tutti i nostri fan per il costante e fedele supporto e per far sì che tutto ciò sia possibile.
Il nostro tempo, purtroppo, è giunto al termine. Ti ringrazio per l'infinita disponibilità. Come la tradizione vuole, lascio all'intervistato la possibilità di concludere la chiacchierata come meglio crede...
Nel caso non aveste avuto l’occasione di dare un ascolto, fatelo. “one man Army” è uscito l’anno scorso. Se volete ascoltatelo su Internet o se volete acquistarlo, potete farlo dal nostro merchandise, in modo da poter supportare la band che amate. Ad ogni modo, sta per arrivare l’estate e vi auguro davvero che possiate passare una bella estate con i vostri amici in compagnia di drink freschi. Ci saranno un sacco di festival… Sì, presumo che queste siano le mie ultime parole. Tanta felicità a tutti quanti voi, ahahah.
Intervista a cura di Arianna G.

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?