DISTRUZIONE, ancora in pista dopo trent'anni!

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Siamo andati in quel di Scandicci per assistere alla seconda data del mini-tour italiano dei deathster inglesi Benediction, seguiti dai nostrani Distruzione, con cui abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere.
La cosa che più mi ha incuriosito dei Distruzione è che propongono del Death Metal ma in italiano, c’è un vero motivo dietro a questa scelta, risalente ai vostri inizi di carriera? Era più facile?
Devid: No, forse più difficile. Diciamo che quando siamo partiti nel 90 nessuno lo faceva in italiano e abbiamo pensato di cercare di fare qualcosa in lingua madre. Quindi poi abbiamo lo abbiamo portato avanti per trent’anni.
Parliamo degli inediti di Inumana, Uomini Contro Uomini è una canzone che parla di guerra, di conflitti, vi siete ispirati a qualche avvenimento in particolare?
Dimitri: Si, parla della prima guerra mondiale, della guerra di trincea, dove si partiva con un ideale che poi messo a contatto con la realtà, con la guerra, poi veniva tradito. Era proprio una tragedia del genere umano, tra fucilazioni e quant’altro.
La Torre della Muda parla della storia, della leggenda del conte Ugolino, con annessa citazione dantesca. Io sono di Pisa, conosco questa storia, che legame avete con questa vicenda?
Dimitri: Chiaramente il nostro generale amore per Dante, poi questo tema ci sembrava attuale, vedevamo delle somiglianze nel tradimento politico. Questo volta faccia a livello politico che sfocia poi nella tragedia umana ci sembrava interessante.

Su Spotify non ci sono tutti gli album dei Distruzione (mancano Pianeta Dissolvenza e Malicidium), perchè? E che rapporto avete con queste piattaforma?
David: (ride)
Mike: Beh, queste piattaforme sono utili, quando si tratta magari di ascoltare una band che non conosci, ascolti il disco, e se ti piace poi lo acquisti.
Massimiliano: Indubbiamente è comodo, però è anche vero che è il metodo moderno di fruire la musica.
Devid: Noi ci adattiamo pian pianino! Per il discorso dei dischi che non ci sono ti posso dire che sono questioni di cui si occupano le etichette, son cose che noi non abbiamo mai fatto, ma stiamo pensando di adattarci.
Dimitri: Quest’altranno uscirà la ristampa di Pianeta Dissolvenza, per i suoi 20 anni e per i 30 della band, quindi è probabile che questa ristampa ci sarà.
Essendo sulla scena da quasi trent’anni anni quale è la differenza più marcata nell'ambiente che avete riscontrato?
Dimitri: Beh è ovviamente cambiato molto grazie alle nuove tecnologie, diciamo che prima c’era meno e ci si muoveva di più, era tutto un evento. Ora c’è una sovrabbondanza, è facile che sia più dispersivo, ma in realtà è un bene alla fine.
Qual’è, se c’è il disco della vostra discografia a cui siete più legati? Ce n’è invece uno di cui non siete pienamente soddisfatti?
Massimiliano: Chiaramente siamo tutti legati a Distruzione del 2015, che è quello un po’ della nostra rinascita: nel 2011 nuova formazione, rientro di David alla voce, dopo che ci eravamo separati nel 2006.
Dimitri: Il meno riuscito è probabilmente Malicidium, il meno brillante forse. Si vedeva che stava per arrivare la dipartita, che sarebbe durata per un po’ di tempo.
Tra Malicidium e Distruzione sono passati 10 anni, cos’è successo?
Dimitri: No niente, ci eravamo probabilmente stancati dopo 17 anni, poi stava cambiando il mondo del metal e ci siamo sentiti di tirarci fuori. In realtà non era pensato di ritrovarci, ma ci è tornata la voglia ed eccoci qua.
Siete ancora in contatto con i vostri ex compagni?
Devid: Sisi certo, domani sera (21/12 a Carpi ndr) viene a vederci Ettore (Le Moli ndr) il nostro vecchio batterista.
Ultima domanda: A quando nuova musica dei Distruzione?
Dimitri: Si stiamo finendo il nuovo disco, dovrebbe vedere la luce ad autunno 2020!
Grazie ragazzi, alla prossima!
Intervista a cura di Carlo Masoni

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