En Declin (Maurizio Tavani)

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Gruppo:En Declin

Maurizio Tavani ci introduce all’universo dei newcomers En Declin, band romana che, con l’ottimo “Trama”, ha nobilitato l’anno musicale appena trascorso, con un rock emozionale e ricco di feeling.

Gradirei una breve introduzione sugli En Declin.
“ Il progetto En DECLIN nasce a Roma nel 1996 per opera di Andrea Aschi (chitarra), fino ad arrivare alla formazione attuale che oltre ad Andrea vede al basso Carmelo Paci, alla batteria Marco Campioni, alla chitarra Daniele Carfagna e alla voce io che sono Maurizio Tavani. Nel 1999, sotto il moniker di MY END, nasce “Nigth Time Flyers” primo lavoro autoprodotto dal sound Swedish Death registrato live in una sala d’incisione di Torpignattara (RM). Nel 2000, dopo varie esibizioni live, nasce, con il definitivo moniker di En DECLIN, il secondo lavoro dal titolo “Amaranth” dal sound più oscuro e melodico registrato presso gli Outer Sounds Studios di Giuseppe Orlando (NOVEMBRE). Due anni più tardi con il mio arrivo e con quello di Marco, il gruppo abbandona lo screaming per fondere il precedente sound con le nostre nuove influenze musicali, alchimia che rappresenta il nostro attuale indirizzo stilistico. Il 2003 è l’anno decisivo, la band entra di nuovo in studio e il risultato è “Trama”, un Demo di quattro pezzi che ci ha dato la possibilità di entrare a far parte della famiglia MY KINGDOM MUSIC e di trasformare il Demo nel nostro album di debutto uscito il 23 novembre 2005.”

“Trama” raccoglie pezzi già usciti. In che modo siete riusciti a rendere omogenei i pezzi vecchi con quelli di nuova produzione?
“ La genesi di "TRAMA" è stata complessa: molte delle idee in base alle quali sono nati i pezzi risalgono anche a tre anni fa, ragione per cui questi risentono delle varie fasi attraverso cui il gruppo si è evoluto. La maggior parte del tempo è stato impiegato a dare al tutto una maggiore omogeneità stilistica curando molto gli arrangiamenti ed i suoni, usando, ad esempio, la chitarra acustica come filo conduttore.”

Perché la scelta di utilizzare pezzi vecchi e non aspettare di averne abbastanza per fare un disco completamente nuovo? Non sarebbe stato più logico? Così rischiate di dare un’immagine di voi che allo stato attuale potrebbe essere già vecchia.
“ Il Demo era piaciuto molto a Francesco (MKM) e così abbiamo deciso di dargli maggiore visibilità. Di pezzi nuovi ne abbiamo già abbastanza per il prossimo album al quale, infatti, stiamo già pensando e che speriamo di registrare il prima possibile.”

Il disco è molto bello e personalmente mi ha suggerito due visioni. In una è capace di cullarti come le onde dell’oceano, riportandomi alla mente l’opera di Baricco “Oceano Mare”, nell’altra, anche grazie ad un certo mood retrò anni ’70, mi ha fatto sentire immerso nella campagna inglese di quegli anni, anni di grosso fermento sociale. Cosa ne pensi?
“ Ti confesso di non aver letto Oceano Mare ma con il tuo paragone mi hai incuriosito e sicuramente lo farò al più presto.
Per quanto riguarda il fermento sociale, anni ‘70 o no, sicuramente hai saputo cogliere alcuni riferimenti, infatti già nella scelta del nome della band è chiaramente presente la volontà di riferirci ad un determinato modus vivendi, tipico della Francia del XIV secolo, della sua letteratura e del pensiero bohémien e "scapigliato".”

Come tematiche di cosa vi piace parlare? Lo stesso titolo parla di una trama, qual è?
“ La trama è sicuramente più intesa in senso musicale che lirico. I nostri Testi non fanno altro che descrivere la realtà attraverso le nostre sensazioni più personali, cercando di sfruttare in primo luogo la musicalità della lingua rispetto a dei significati precisi o prese di posizione. In generale parlano dei nostri sogni e della vita vissuta con le sue gioie e le sue amarezze, crediamo che parlare della propria esistenza aiuti in un certo modo a viverla meglio e ad affrontarla in modo più propositivo anche se non è sempre così facile…
Ci sono da citare anche testi di natura diversa come “1647” che è nato durante la stesura della tesi di laurea di Carmelo, dove la descrizione di un personaggio in cui confluivano le spinte della storia e dell'arte poteva essere da spunto per parlare degli effetti che tali fattori possono provocare nell'animo umano; e “Isquosadmove” tratto da una poesia di Salvatore Quasimodo.”

Hai parlato di “Isquosadmove” che si rifà a Quasimodo. Ti va di approfondire?
“ Come appunto accennavamo prima, il testo di questa canzone è tratto dalla poesia “Davanti al Simulacro di Ilario del Carretto” di Salvatore Quasimodo. “ISQUOSADMOVE” oltre ad essere una sorta di anagramma del nome dell'autore, racchiude un significato intrinseco derivante da una commistione tra latino ed inglese ( is=colui; quo= il quale; sad= triste; move= va ). La scelta di utilizzare questo testo ci ha praticamente obbligati a cantare in italiano per non snaturare l'identità della poesia da cui è tratto.”

Si sono sprecati molti paragoni per il disco, alcuni moti eterogenei, si parla di post-grunge come di Opeth era “Still Life”. Voi che ne pensate?
“ In effetti per “TRAMA” sono stati fatti molti paragoni, spesso con grandi nomi e questo ci onora ma noi ci limitiamo a fare semplicemente quello che più sentiamo.”

A Roma le band che propongono un certo rock avanguardistico, culturalmente elevato e decadente si stanno diffondendo, parlo di Novembre, Room With A View, Klimt 1918 e via dicendo. Come spieghi questo fenomeno e in che modo vi sentite legati a questa nascente scena?
“ Non abbiamo mai pensato a quella romana come ad una scena, semplicemente si tratta di un gruppo di persone accomunate spesso dagli stessi backgrounds musicali e soprattutto dal fatto di vivere esperienze musicali ed emotive spesso simili. In alcuni casi come con i Novembre o gli stessi Klimt 1918, ci lega anche una certa amicizia cresciuta negli anni per via di passioni comuni.”

Come mai avete deciso di incidere per la MKM? Cosa vi hanno offerto più di altri?
“ Francesco aveva già apprezzato il nostro demo fino a quando questa estate ci siamo sentiti telefonicamente ed è nata la nostra collaborazione. Non abbiamo esitato neanche un attimo perchè già prima di firmare eravamo a conoscenza della professionalità della MKM, infatti siamo molto soddisfatti del lavoro svolto fino ad ora e ci sentiamo molto onorati di esserci guadagnati la sua fiducia.”

Avete già pianificato l’attività live? Dal vivo come definireste il vostro suono? Indugiate sull’impatto o su momenti più “liquidi”?
“ Per l'immediato futuro stiamo pensando ad un tour che affianchi alla musica altre forme d'arte infatti a partire dalla fine di gennaio abbiamo in programma diversi concerti.
Dal vivo puntiamo sulla forza di gruppo piuttosto che sui singoli elementi in modo da trasmettere maggiore energia concentrandoci molto sull’emotività dei pezzi per fermare il tempo per un attimo.”

Ok, chiudete pure come volete.
“ Ne approfittiamo per ringraziare chi ha sempre creduto in noi e continua a sostenerci, e ringraziamo anche voi per averci dato la parola in questa intervista."

Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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