Blaze: Blaze Bayley (cantante)

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Gruppo:Blaze (UK)

Intervista di Sergio "Ermo" Rapetti
Trascrizione a cura di Elena Mascaro

29 Maggio: il giorno del compleanno di Blaze Bayley, un musicista che apprezzo veramente. Uno di quelli che ha preso diverse porte in faccia ma è ancora qui a lottare. Infatti, eccolo a cantare assieme ai The Clairvoyants, una tribute band degli Iron Maiden, per festeggiare le ricorrenze di due testate storiche del panorama metal italiano, quali Flash e Metal Shock.
Tra il soundcheck e l'inizio del concerto ho avuto la possibilità di intervistare il cantante inglese, ripetendo così l'esperienza del Gods del 2002. Ricordavo benissimo come Blaze fosse un fiume di parole, ed infatti ogni domanda è stata l'occasione per toccare diversi tasti ed approfondire diversi argomenti. Ma non sono mancati toni polemici ed anche riflessioni personali.

Ciao Blaze, questa è la seconda volta che ci incontriamo, la prima fu in occasione del Gods of Metal di due anni fa...
È stato un week-end fantastico, era il nostro primo giorno e non sapevamo cosa aspettarci, ci guardavamo solo intorno, per vedere cosa sarebbe successo. All'inizio pioveva ma il giorno che dovevamo suonare noi è spuntato il sole e faceva caldo, eravamo felici di essere lì e abbiamo cercato di suonare le nostre canzoni al meglio, con tutta la passione che abbiamo. La reazione dei fans italiani è stata fantastica, non riuscivamo a crederci, era la prima volta che ci trovavamo lì e la gente ci ha accolti in una maniera incredibile. È stata una giornata meravigliosa, trovarci lì con i fans italiani, gente che per venire a sentirci era arrivata da lontano...

Avevate pubblicato due album entrambi molto belli e tenuto concerti entusiasmanti, pensavo che finalmente fosse arrivato il momento giusto per i Blaze per sfondare! Invece dopo il doppio live questo non è successo!
Ci sono stati molti problemi, molte discussioni con la compagnia discografica; dopo "Tenth Dimension" ho lasciato il Sanctuary Management e durante il tour ci furono parecchi problemi. Come band non vivevamo la dimensione che avremmo voluto: il nostro desiderio era di continuare il tour a lungo, suonare in tutti i posti possibili, grandi e piccoli, ovunque ci fossero dei fans che desiderassero venire a sentirci, ma il management non era d'accordo e quindi le cose non funzionavano. Adesso abbiamo un altro manager che capisce il nostro desiderio di suonare dal vivo e tratta per noi con la casa discografica. Non ci interessa essere delle grandi rock stars, vogliamo solo suonare la nostra musica il più possibile. Spero che i nostri fans capiscano il nostro modo di vedere le cose, c'è voluto molto tempo e molta dedizione per superare i problemi che abbiamo avuto e per far conoscere alla gente la band Blaze e per farci ascoltare. Spero davvero che i nostri fans comprino i nostri dischi, la musica è la mia vita e sono stato sul punto di abbandonare tutto, soprattutto dopo il fallimento del mio matrimonio e la fase di depressione che ho attraversato... Per fortuna ogni volta che ho pensato di mollare tutto non sono riuscito a farlo perché ho la musica nel sangue e se non fossi il cantante di una band, se non aspettassi la prossima gig, se non dovessi entrare in studio di registrazione o scrivere canzoni allora non esisterei, non avrei motivo per rimanere vivo. Per quest'ultimo album abbiamo scritto ciò in cui credevamo, cercando di essere onesti e di rendere il sound simile a quello che abbiamo dal vivo perché in quel contesto esprimiamo la nostra vera identità.

Per la registrazione del nuovo album vi siete affidati nuovamente a Andy Sneap... siete ormai un team affiatato!
Bè...lui era davvero frustrato, siamo entrati in studio per mixare l'album in modo che suonasse il più possibile come il live e lui ci chiese come mai suonasse più heavy, in fin dei conti ci sono volute poche ore per registrare il live album, mentre per quelli in studio ci sono volute settimane... Proprio non riusciva a capire come mai suonasse più heavy rispetto al resto, ed io gli ho semplicemente chiesto di attenersi a quel sound perché mi sembrava il migliore possibile.

Ogni volta che guardo la copertina di "Blood And Belief" mi viene in mente il film "La Passione" di Mel Gibson... anche se non l'ho mai visto...
Nemmeno io l'ho visto, è un film che è uscito nelle sale a Pasqua proprio mentre il nostro tour iniziava. So che Steve Wray e alcune persone che conosco l'hanno visto e l'hanno trovato bello, ma io non ho avuto occasione di vederlo... Lo farò prima o poi.

Tornando alla copertina di "Blood And Belief", come mai avete scelto un'immagine così scura e qual è il suo significato? Sei tu quello nell'immagine vero?
Sì, sono io. Avevamo un paio di foto tra cui scegliere e ho impiegato molto tempo per decidere quale usare. Quella che poi abbiamo scelto è una mia foto dove assumo un'espressione di rabbia, che rappresentava il modo in cui mi sentivo in quel periodo. Ho dato la foto a Slater che ha iniziato a lavorarci sopra, a manipolarla, e ha poi deciso di usare il rosso per indicare il sangue e il nero per esprimere il buio di cui parlo nell'abum. Quindi ha unito questi due colori all'immagine e ha scelto il carattere da usare per scrivere il titolo. Il risultato è incredibile!

Anche per quest'album verrà stampata una edizione speciale, così come era successo per "Tenth Dimension"?
No... La casa discografica ci ha fatto scegliere cosa fare: avremmo potuto stampare un'edizione con contenuti speciali ma il prezzo di vendita sarebbe aumentato. Così abbiamo deciso di tenere bassi i prezzi in modo da fare conoscere Blaze a un maggior numero di persone possibile, c'è ancora tantissima gente, specie in UK, che non sa chi siamo, quindi abbiamo preferito non includere nessun contenuto speciale e tenere bassi i prezzi. Abbiamo voluto scrivere al meglio delle nostre possibilità e questo è tutto... abbiamo speso tutto il nostro tempo a scrivere e registrare le nostre 10 migliori canzoni.
Se avessimo pensato che le canzoni non fossero così buone forse avremmo aggiunto dell'altro, ma crediamo davvero che questi siano i nostri brani migliori. Il nostro obiettivo era soddisfare i vecchi fans ma anche conquistarne di nuovi, raggiungere chi ancora non ci conosceva.

Esistono brani che non sono stati inclusi nell'album?
No, mentre scrivevamo i pezzi, se c'era qualcosa che non funzionava veniva immediatamente escluso e si passava ad altro, quindi abbiamo finito solo i dieci pezzi che sono poi stati messi sull'album. Due dei brani sono decisamente cambiati in fasi di scrittura, "Regret" è il brano che è stato modificato di più, l'altro è "Life And Death", ma a parte questi due pezzi il resto è stato registrato così come l'avevamo scritto.

"Alive" è, a mio avviso, il brano che hai interpretato meglio: la tua voce è a tratti melodica e a tratti aggressiva, mi ricorda i tuoi vecchi album con i Wolfsbane, in particolare la canzone "Die Again". La tua voce è forte e mi ricorda quella di Ozzy Osbourne, per la sua profondità. Penso che comunque quest'album sia quello che ti rappresenta meglio, il vero Blaze Bailey... spero che la gente apprezzi il tuo lavoro!
Grazie! Mi impegno sempre al massimo per ottenere il sound che più mi piace, quando ascolto le registrazioni dal vivo mi piace quello che sento e cerco di rendere sempre al massimo. Mi piace molto il modo in cui ho cantato in "Silicon Messiah", si sentiva tutta la mia personalità, il mio carattere: quando l'abbiamo registrato ricordavo quasi tutte le parole e non ho neppure indossato le cuffie! Ho preso il microfono e ho cantato, quasi fossi su un palco! Ho immaginato di avere i miei fans davanti, come se fossi al Gods Of Metal o eventi del genere... e questo ha fatto la differenza. Ho registrato tutte le parti vocali in una settimana, il tempo massimo che riesco a stare in studio!

Pensi che l'uscita del tuo ultimo album possa aiutarti a superare i brutti momenti passati?
Spero davvero di sì... Ho sempre avuto la tendenza a bere troppo, ho causato molti guai e ho fatto un sacco di cose di cui oggi mi pento. Poi ho dovuto riconoscere di avere una parte distruttiva, qualcosa che mi spinge vero la morte e verso l'oblio. "Oblivion" è una parola che usavo spesso quando ero con i Wolfsbane, c'era una canzone nell'ultimo album che ho registrato con loro che descrive perfettamente come ci si sente ad essere in tour e ad essere dipendenti dall'alcool. Un alcolizzato diventa autodistruttivo, ma anche se avevo scritto le parole di quella canzone non avevo mai ammesso di avere quel tipo di problema, fino a quando le circostanze non mi hanno costretto a sedermi e confrontarmi con la realtà dei fatti, ammettendo di avere un problema. Scrivere canzoni e scrivere musica mi ha aiutato a vedere le cose in modo chiaro, ho capito di stare mentendo a me stesso, e ho deciso di affrontare le cose, prima di tutto essendo onesto nei testi che scrivevo. Ho messo insieme pezzi che avevo scritto anni fa, altri che non avevo mai usato, altri scritti pochi giorni prima fino a quando tutto ha iniziato ad avere un senso: scrivere con qualcuno che aveva le mie stesse idee è stato fondamentale e mi ha ridato la forza per andare avanti. Volevo che ogni nota dell'album fosse al posto giusto, che rispecchiasse il mio modo di essere, quando abbiamo finito l'album ero davvero soddisfatto, lo sentivo familiare, il mio cuore sapeva che l'album era davvero venuto bene, meglio dei precedenti. Per fortuna molti dei nostri fans la pensano allo stesso modo.

Avete suonato con Doro con l'orchestra alle spalle, è stata una bella esperienza?
Sì, è stato fantastico, anche se all'inizio io ero molto nervoso. Io sono un cantante, non il migliore del mondo, ma amo cantare, quindi avere l'occasione di cantare con un'orchestra, sentire le mie canzoni arrangiate per me è stata un'occasione unica. Tutti eravamo emozionati, c'era questo muro di rumore creato dagli strumenti e dai volumi altissimi, è stato impressionante. Specialmente la seconda data in Belgio è stata incredibile, siamo stati trattati benissimo... Mi hanno chiesto di ripetere l'esperienza!

Hai mica in progetto un DVD?
Sarebbe bello sentire il vostro parere su un possibile DVD. Durante il tour promozionale di "Blood & Belief" passavo a firmare autografi prima di andare nei camerini e ho parlato con molti fans: i fans sono la cosa più importante e io li sento molto vicini, non voglio essere una di quelle persone che si comportano da stars e si negano al pubblico. Così ho chiesto alla gente cosa avrebbero preferito, un altro album in studio o un DVD, e molti di loro hanno scelto il DVD. Quindi credo che faremo un DVD, ma dipende anche dagli accordi che prenderà il mio management con la produzione, di sicuro non voglio fare nulla che non sia di alta qualità, non accetto compromessi in questo senso. Voglio fare qualcosa che i miei fans desiderino vedere senza mai stancarsi, mettere tra i contenuti materiale originale e mai visto prima! Questo è quello che spero di fare. Terrò dei concerti in Inghilterra nel periodo di Natale e parteciperemo a vari festival e spero di filmare qualcosa di veramente valido che serva per il DVD. "Blood & Belief" è il nostro disco quindi non vogliamo registi o cose di questo tipo, saremo noi a dirigere i lavori e a decidere cosa fare; è un album fatto da tre musicisti e in un certo senso è il nostro ritratto...

Siete riusciti a completare la line-up per il tour?
Sì, abbiamo un drummer inglese di nome Dave Knight, lui è incredibile, ha un atteggiamento positivo e sa il fatto suo... Devo sapere che il batterista del mio gruppo è in grado di seguirmi al 100% qualunque cosa io faccia altrimenti tutto cadrebbe a pezzi. E Wayne Banks che ha suonato il basso nell'album ci accompagnerà in tutte le date.

Stasera suonerai con i The Clairvoyants, come ti senti a suonare con ragazzi molto giovani, è divertente?
Io amo cantare e quando mi chiedono di farlo ne sono felice, ma ci vogliono molte prove per fare funzionare tutto bene. Ed è fondamentale trovare persone che la pensino allo stesso modo, che abbiano lo stesso tipo di passione: per questo amo suonare con gente giovane, hanno entusiasmo e sanno difendere le loro idee, non si fanno condizionare da nessuno.

Credi che il fatto che i tuoi ultimi album siano usciti contemporaneamente a quelli degli Iron Maiden ti abbia in qualche modo danneggiato?
Credo che sia stato un totale disastro! Oltretutto avevamo lo stesso management e hanno deciso di privilegiare loro. Il mio ultimo album era pronto da Dicembre dello scorso anno e avrebbe potuto essere pubblicato a Febbraio ed il fatto di uscire in contemporanea a quello degli Iron ha fatto sì che noi perdessimo un sacco di copertine e di occasioni promozionali. Se le persone avessero visto i Blaze sulle copertine dei giornali avrebbero avuto la curiosità di sentire il nostro disco e l'avrebbero comprato, ma in questo modo abbiamo perso molte possibilità.
Il Sanctuary Management mi ha ostacolato impedendomi di avere il successo che meritavo per non intralciare gli Iron facendoli sfigurare, forse la gente si sarebbe chiesta come mai gli Iron avessero ripreso Bruce se io potevo scrivere un buon disco. Chi voleva Bruce di nuovo negli Iron per questioni di business non poteva permettere che la gente si facesse simili domande. Per pubblicare "Silicon Messiah" ho speso quasi tutto quello che avevo, e per quest'ultimo album ho dato tutto me stesso per smettere di vivere nell'ombra degli Iron Maiden. Non avrei mai scelto di far uscire i miei dischi o di andare in tournè in contemporanea con gli Iron: i fans dovrebbero poter seguire sia Blaze sia gli Iron senza dover scegliere... ma questo non è successo con il primo album. In questo senso "Blood & Belief" è la mia vera partenza, ho lottato perché tutto fosse come lo volevo e lo considero la mia vittoria.

Il nostro tempo è scaduto purtroppo, ma vorrei ribadire che penso che "Blood & Belief" sia un grande album e ti auguro di trovare tutto quello che cerchi, come persona e come musicista! Grazie per quest'intervista, è stato un onore!
Grazie a te!

Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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