KeeN: Shirley (vocals), Critz (guitars), Kevin (synth, noises)

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Gruppo:KeeN

Difficile pensare che un “giovane” gruppo italiano come i KeeN potesse riuscire a conquistare per due volte consecutive la palma di Top Demo di Eutk, senza poi essere sottoposto al necessario “supplemento d’indagine” conoscitivo.
Ed ecco quindi il risultato di tale “inchiesta”, sotto la forma di una bella chiacchierata “virtuale” con Shirley, Critz e Kevin, rispettivamente voce, chitarra e tastiere del talentuoso combo abruzzese.

P.S.: questi KeeN, da oggi, oltre a piacermi moltissimo dal punto di vista artistico (credo che le recensioni siano sufficientemente eloquenti in merito!), mi sono ancora più simpatici, dacché scelgono di concludere il loro intervento sulle nostre pagine con una citazione del mitico Dewey Finn di “School Of Rock”!

Come per tutte le bands “esordienti” sulle pagine di Eutk, se siete d’accordo, direi di iniziare con una breve “scheda” di presentazione…
S: Innanzitutto salutiamo te, Marco, e tutti i lettori di Eutk.net. La nostra storia è un po’ come quella di tutte le altre band. Il progetto è nato da un’amicizia e ha avuto uno sviluppo abbastanza veloce e sostanziale che ci sta proiettando a lavorare professionalmente per arrivare ad ottenere quel contratto sognato da chi fa musica. Siamo partiti in sordina e nel giro di 2 anni siamo arrivati a suonare due volte alla finale dei I.Tim Tour in piazza del Duomo a Milano, a partecipare a diverse trasmissioni di Rock Tv e a fare da spalla a Marilyn Manson all’ “Against All Gods European Tour”; e di questo ringraziamo i Lacuna Coil che hanno preferito suonare al Gods :-)

Nel precedente “Dying life”, Rammstein, The Kovenant, gli stessi Marilyn Manson, sembravano essere le principali fonti ispirative per i KeeN, inserite comunque in un contesto personale ed affiancate, almeno questa è stata la mia impressione, da una passione per i maestri della gothic-wave abbastanza significativa. Il nuovo “Dramas in formaldehyde” vede la conferma dei modelli appena citati, ma forse una piccola riduzione degli aspetti più “istantanei” del pop-goth, a favore di soluzioni più “cattive”, elaborate ed originali. Si tratta di un’analisi che condividete? E se sì, è stata una scelta “meditata” o una semplice evoluzione naturale?
C: Sicuramente una svolta creativa, magari a tratti più “cattiva”, in “Dramas in Formaldehyde” rispetto a “Dying Life” c’è stata, anche se poi “Dramas” viaggia molto, a mio parere, sulla scia del suo predecessore. Direi comunque che i modelli da te citati sono solo una parte dell’ispirazione dei KeeN e sono il sunto dei differenti gusti musicali con cui ogni elemento del gruppo è cresciuto e si è formato musicalmente; inoltre credo che il passaggio da “Love with Bile” e “Dying Life” confermi una maturazione spontanea da parte del gruppo nel voler cercare un sound via via più personale. Per far riferimento alle tue parole definirei il tutto come un’ “evoluzione naturale”.

Arrivando ai Vostri brani, chi si occupa della loro composizione e come nascono? Oltre a quelli squisitamente musicali, siete soliti utilizzare riferimenti letterari o cinematografici per le Vs. canzoni? Quali sono le tematiche che prediligete affrontare dal punto di vista lirico?
C: La svolta a cui mi riferivo prima è relativa soprattutto al modo di comporre i nostri pezzi: “Love with Bile” e in parte "Dying Life” contenevano pezzi nati da riff di chitarra o da riff di tastiera; in “Dramas” c’è stato il grande contributo di tutti gli elementi del gruppo e nonostante, come dicevo prima, in “Dramas” ci sia ancora qualcosa di “Dying Life”, risulta essere quindi un po’ più pesante, anche più maturo, il risultato di un lavoro più assortito.

S: Dal punto di vista prettamente lirico le nostre canzoni parlano di tutto ciò che ci circonda, “Love With Bile” conteneva liriche di “amore marcio” (d’altronde proveniamo dalla patria di Ovidio... avete presente il tizio dell’Ars Amatoria”? :-) ). "Dying Life" invece è stato un Ep abbastanza incazzato, mentre “Dramas In Formaldeyde” parla di tutti quei momenti che hanno segnato ognuno di noi, ma che, volenti o nolenti, tendiamo a mantenere vivi, così come si fa con la formalina per conservare i tessuti organici… noi manteniamo in vita i nostri melo-drammi. Certo è che non avrete mai a che fare con testi a sfondo politico e religioso: sono argomenti troppo vasti e personali.

Nella recensione di “Dying life” avevo parlato del rischio di una “denuncia” per “manifesta incompetenza professionale” per i talent scout delle labels che non si fossero accorti delle Vs. potenzialità e, nonostante la “terribile” minaccia, anche “Dramas in formaldehyde” continua ad essere (per quanto curatissima) un’autoproduzione. Dopo i primi giudizi ampiamente positivi anche sul nuovo Cd, ci sono “già” delle prospettive discografiche interessanti o devo pensare di inoltrare veramente la suddetta “querela”?
S: Sai già l’indirizzo dove inviare la querela? Perché a quanto pare nessuno ha ancora bussato alle nostre porte nonostante noi abbiamo preso a calci le loro pur di farci aprire! Purtroppo non conosciamo nessuno a cui mandare il nostro cd senza che finisca nei magazzini degli A&R. A quanto pare se lo scovano è bene altrimenti………. Continueremo a mandargliene o gli righeremo direttamente le macchine!
Purtroppo però c’è da costatare che non è facile fare tutto da soli, specie se le conoscenze sono limitate ai soli indirizzi. Se c’è qualcuno che può aiutarci ben venga e sarà l’8° KeeN!

Chi ha avuto la fortuna di vedervi dal vivo, ha usato parole entusiastiche per definire la Vostra esibizione, anche in termini di presenza scenica. Quanto sono importanti, per Voi, questi aspetti “visuali”? Ritenete che un efficace live-show sia ancora un buon mezzo per farsi conoscere e che sia una caratteristica fondamentale per la skill di una band che possa definirsi tale? Quali sono i programmi dei KeeN dal punto di vista dell’attività dal vivo?
C: La presenza scenica dei KeeN di cui tu parli, per nostra fortuna, è un qualcosa di puramente spontaneo e non forzato come in molti casi accade e come si potrebbe pensare. E’ vero sì, per la band è un aspetto fondamentale, sia ben chiaro, ma va di pari passo ad una buona esibizione musicale. Ciò che i KeeN trasmettono in termini di presenza scenica in un live è l’emozione che i nostri pezzi ci procurano e che noi intendiamo “regalare” al nostro pubblico. Per quanto concerne la prossima attività live, ci stiamo preparando per poter portare quanto prima il nostro “Dramas in Formaldheyde” “in giro”……!!!!

S: Vorrei aggiungere che se prima eravamo solo animali da palco adesso ci stiamo realmente attrezzando a portare con noi delle piccole scenografie realizzate da noi stessi; così come è successo alla presentazione del nuovo album e delle quali tutti i presenti sono rimasti piacevolmente colpiti! Mi sa che a breve il Renault Master non ci basterà più :-)

K: Eh si concordo pienamente con quanto detto. Noi cerchiamo di offrire alle persone non solo un concerto musicale, ma un vera e propria dose di adrenalina con cui fondere le loro emozioni con le nostre, e in questo senso troviamo molto di aiuto le luci e la scenografia, tutti elementi che ci permettono di arricchire il nostro spettacolo.

Rimanendo nel tema, come avete già accennato precedentemente, nel 2005 siete stati scelti come opening band per la data italiana dell’Against All Gods Tour dei Marilyn Manson … un evento che è “impossibile” non approfondire brevemente… Vi va di raccontarci come sono andate le cose e come avete affrontato una “responsabilità” così rilevante?
C: Relativamente al senso di responsabilità e “strizza” e di forti emozioni che un concerto del genere ti dà io riassumerei le mie sensazioni in tre fasi. La prima fase è stata quella dell’incomprensibilità di ciò che stava accadendo: ”Veramente? Noi?” Questa fase per me è durata fino all’arrivo al Mazda Palace. Nella fase successiva la strizza andava maturando in terrore e adrenalina quando ci siamo trovati di fronte la frenesia e il lavoro incessante degli addetti ai lavori e dell’entourage di Manson, lì la domanda che più rimbalzava nella mente era “Riusciremo a sostenere una prova così importante? E’ nelle nostre possibilità?” Ma ormai eravamo lì, ed, infatti (terza fase) sul palco abbiamo scaricato tutta l’adrenalina che si era andata accumulando via via e ci siamo trovati perfettamente a nostro agio, anche di fronte ad una marea di sostenitori di Manson.

K: Come ha detto Critz, il tutto è stato frenetico e adrenalinico. Partendo dall'incredulità iniziale dell'ingaggio passando per le fasi organizzative del tutto. Se, infatti, si calcola che ci hanno beccati nel bel mezzo delle registrazioni di "Dying Life" e a circa una settimana dal concerto, puoi immaginarti cosa significa di botto trovarsi a suonare di fronte a 10.000 persone...

S: … e io ringrazierei pubblicamente Giulio Mazzoleni e Fabienne Corliano per aver fatto ricadere la scelta su di noi, ma ringrazierei anche Alex Azzali! Non abbiamo mai visto un “mostro di bravura” come lui che in 4 minuti ha fatto tutti i nostri suoni!!! Onore e gloria ad un grande produttore come lui!!!

Nel demo precedente era incluso “Sleeping beauty” un brano assai interessante cantato in italiano. Nel nuovo lavoro “l’esperimento” sembra essere stato accantonato. Si tratta di una scelta definitiva o state ancora lavorando sull’eventualità di includere la madrelingua tra le Vs. possibilità espressive?
S: Non è affatto una scelta accantonata! Nel vecchio lavoro ci siamo messi in gioco ottenendo un buon risultato che è molto piaciuto al regista del cortometraggio e a coloro che hanno ascoltato il pezzo. Se dovesse ripresentarsi l’occasione di realizzare una canzone in lingua madre non l’accantoneremo di certo! Anzi, abbiamo già composto nuovo materiale, così, nel caso in cui riuscissimo a sfondare la porta di una label (ma tu tieniti sempre pronto con le querele), abbiamo già dei pezzi pronti. Per uno di questi si prospetta un testo in italiano così da provare ad entrare nelle grazie di una major e non mi stupirei più di tanto se in una prossima canzone ascolterete il nostro batterista Irham alla cornamusa!

K: "Sleeping Beauty" è una colonna sonora, come tale deve essere considerata una bonus track del cd "Dying Life". Noi l'abbiamo inserita nel cd quasi come per sfidare la critica, ed il fatto che è stata accolta con rispetto e stima non può che farci piacere. Sappiamo però che l'italiano necessita di una cura molto particolare per adattarsi alla metrica scandita e forte propria del metal e del rock, ma saremmo disposti lo stesso a lavorarci su se una casa discografica credesse nella nostra musica e nel fatto che anche in Italia si fa musica di qualità in questo genere.

Dopo aver collaborato proprio con “Sleeping beauty” alla colonna sonora per il cortometraggio “La bella addormentata”, leggo sulla Vs. bio che siete stati scelti per comporre quella di un film “futur-fantasy” chiamato “The script”. Raccontatemi tutto!
S: Oltre alla colonna sonora per il corto “La bella addormentata” dobbiamo ricordare che abbiamo composto anche ”Stuntman”, canzone presente in "Dramas In Formaldeyde", che doveva essere impiegata negli spettacoli della scuola europea di stuntman. Poi, qualche mese fa ci è stata avanzata la proposta di comporre la colonna sonora del lungometraggio “The Script”, per il quale verranno utilizzate sia alcune canzoni del nostro ultimo cd che musiche originali che renderemo scaricabili direttamente dal nostro sito non appena il tutto verrà terminato. Non so se possiamo svelare la trama o cose del genere, ma il film è improntato sulla scia del futur-fantasy con dei flashback che riportano al medioevo. Ci saranno combattimenti e rivelazioni datate centinaia di anni che apriranno la mente e proietteranno coloro che lo vedranno nel mondo attuale con uno sguardo, però, al post-nucleare. Lo so è complicato, ma non è semplice riassumere tutto in due parole :-)

K: Accettiamo sempre ogni tipo di sfida quando si tratta di comporre musica. Se poi si tratta di collaborare con ragazzi della nostra stessa città che mettono la nostra stessa passione in quello che fanno, siamo orgogliosi di fornirgli il nostro supporto musicale!

Qual è il Vs. giudizio sulla “scena” metal/rock italiana in generale? Quali sono le bands che preferite e sentite più vicine al Vs. modo d’intendere la musica?
S: La scena italiana è molto florida e ci sono una marea di band che meriterebbero di ricevere maggiore attenzione. Noi abbiamo la fortuna di suonare un genere particolare che ci da forse una maggiore visibilità rispetto ad altri gruppi, ma solo per il fatto che non siamo in molti a comporre musica electrometal o come si vuol chiamarla, ma di sicuro ce ne sono tanti che hanno talento e meriterebbero la fiducia dei discografici. Poi, sinceramente parlando, non abbiamo band preferite o di riferimento, ma oltre alle “grandi” star che hanno influenzato il nostro modo di suonare facciamo i complimenti a tutti quei gruppi che sono riusciti ad avere un contratto con delle major come i Dope Stars Inc che sono riusciti ad emergere e ad iniziare la scalata verso un meritato successo.

K: Personalmente credo che il genere dei KeeN sia unico, o almeno che lo sia in Italia. Con i nuovi programmi per pc una persona sola può creare songs in maniera rapida e precisa, noi invece cerchiamo di spingere l'elettronica fino al limite estremo, senza però sacrificare il feeling con la batteria vera e le chitarre distorte. Il lavoro da fare per sincronizzare il tutto è difficile ma forse è questo che ai fini del sound e dello spettacolo continua ancora a piacere a noi e al nostro pubblico!

Come semplici fruitori di musica, quali sono le caratteristiche imprescindibili che un disco deve possedere per potervi conquistare completamente? Tra le uscite più recenti quali sono quelle che ritenete più interessanti in quest’ottica e che vorreste consigliare ai nostri lettori?
S: Personalmente io “guardo” la musica e se un disco ha anche un artwork curato tanto di guadagnato! Non mi va di collezionare mp3, preferisco un sano cd con booklet da sfogliare mentre si ascoltano le canzoni! E a parte la compilation del Festival di Sanremo :P i miei ultimi acquisti sono stati gli Apoptygma Berzerk, Die Apokalyptischen Reiter, 30 Seconds to Mars e Deadsy.

K: A me personalmente piace ascoltare un cd prodotto bene in tutte le sue forme. Considero un cd un opera d'arte e lo giudico in tutti i suoi aspetti.

Quali sono i Vostri interessi al di fuori della musica?
S: Al di fuori dei KeeN ci sono la mia ragazza, l’Inter e poi la grafica e il webdesign con cui cerco di campare fino a quando non firmeremo un contratto con tanti zeri eheheh. Se vi serve un artwork o un sito adesso sapete a chi rivolgervi (MESSAGGIO PROMOZIONALE).

C: Oltre la musica, il mio secondo mondo è l’architettura e la progettazione, mondo al quale ho dedicato gran parte della mia vita e attualmente dedico gran parte della mia giornata, senza tralasciare la cosa più importante che è la mia ragazza.

K: Anche se non dovrebbe chiamarsi solo interesse, stare con la mia donna è l'attività a cui mi dedico di più...

Ed ora, non poteva mancare la classica domanda sui progetti futuri … Quali saranno i prossimi passi del gruppo?
S: Attualmente stiamo lavorando ai nuovi pezzi e provando la nostra scaletta di un’ora e mezza da portare dal vivo. Poi cosa ci riserverà il futuro non ci è dato saperlo, ma siamo pronti a combattere per raggiungere i nostri obiettivi.

K: Suonare suonare suonare! E un giorno diventare famosi...

A Voi il “microfono” per la conclusione dell’intervista…
Marco, noi ti ringraziamo di cuore per questa grande opportunità che ci hai dato e siamo o-n-o-r-a-t-i di apparire con un’intervista su eutk.net, già eustakio e mitico metal.it!!!!!! Ringraziamo tutti voi che avete letto i nostri deliri e speriamo di conoscervi tutti dal vivo in giro per l’Italia e non solo! Grazie ancora e supportate tutte le band italiane!!! >_< \m/

“Oh Dio del Rock grazie per l'occasione che ci dai di spaccare.
Siamo i tuoi umili servitori, dacci il potere di sconvolgerli con il nostro energetico Rock. Amen. Ed ora andiamo a pettinargli i capelli!!!”

Intervista a cura di Marco Aimasso

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