Edge Of Forever : Alessandro Del Vecchio (tastiere)

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Un contratto con la MTM, Marcel Jacob dei Talisman come produttore e Jeff Scott Soto come ospite: gli Italiani Edge Of Forever non avrebbero potuto chiedere di più per il loro debut "Feeding The Fire". Abbiamo raggiunto Alessandro Del Vecchio, iper-impeganto tastierista e co-autore dei testi e delle melodie di uno dei migliori album Class-Metal dell'anno e gli abbiamo chiesto di raccontarci passato, presente e futuro degli Edge Of Forever...

Potresti presentare gli Edge Of Forever ai lettori di eutk?
Prima di tutto mi presento salutando e augurando un buon Rock'n'Roll a tutti! Gli Edge Of Forever sono la prima band italo/americana a firmare per la storica etichetta tedesca MTM Music, label di TNT, Dare, Hughes/Turner, Ten, Danger Danger e mille altri. Siamo nati con questo monicker e questa formazione nel luglio del 2003, ma avevamo iniziato a lavorare sui pezzi che sono finiti su "Feeding The Fire" con gli Snake Eyes, gruppo dove eravamo praticamente gli EOF ma senza Bob Harris alla voce. All'inizio avevamo un cantante italiano, che si è rivelato con il tempo non professionale e non adatto ai nostri obiettivi, decisamente alti. Siamo rimasti in 4 con me alla voce e abbiamo registrato e spedito un demo di 13 pezzi in giro per il mondo. Da lì è nato un po' tutto; l'amicizia con Marcel Jacob, che ha, poi, prodotto il nostro disco, Jeff Scott Soto, MTM. Nel gruppo siamo quattro italiani e un americano, Bob Harris, cantante straordinario, che ha lavorato con Frank Zappa, Steve Vai, Axe e molti altri prima di unirsi con noi. Quindi non nascondo l'orgoglio di avere al mio fianco un musicista di tale caratura internazionale, che ci ha permesso di aumentare il tasso qualitativo della band in modo esponenziale, grazie alla sua magnifica voce, ormai nota a tutti gli amanti dell'AOR. Per ora Bob svolge un'intensa attività live negli States, facendo concerti in cui si accompagna con il solo pianoforte in show praticamente unplugged. Gli altri tre ragazzi sono miei amici da una vita, amici con cui divido la musica a livello professionale da anni, e che ritengo tra i migliori in Italia, non solo per tecnica, ma proprio per concezione musicale. Siamo tutti e 5 sulla stessa lunghezza d'onda...e credo che questo si senta decisamente tanto sul disco...Siamo una vera e propria band...in cui ognuno ha il suo posto e peso rilevante...

Cosa faceva ognuno di voi prima di entrare negli Edge Of Forever ?
Tutti siamo, chi più, chi meno, musicisti a tempo pieno. Io, con Matteo e Christian, suono anche nei Fury'n'Grace, band di prog metal a' la Symphony X, con cui abbiamo terminato l'album "Inferno" che spero sia fuori prima della fine di quest'anno. Con Francesco divido l'attività live con una nota cover band che suona all'incirca 120/130 concerti l'anno. Per quanto riguarda me, spesso e volentieri mi ritrovo ad essere session player per altri musicisti...come in questi giorni, che ho registrato le parti di tastiera per la canzone "City Of Lights" dei Moonstone, con Steve Walsh dei Kansas alla voce. Prossimamente suonerò sul nuovo disco degli Shiva, una grandissima hard rock band svedese accasata anche lei con MTM, con cui ho un rapporto di amicizia da lungo tempo.

Per quale motivo avete scelto un vocalist non italiano e perché proprio Harris?
Premetto...non voglio criticare nessuno, ma semplicemente esporre le mie considerazioni in merito alla situazione italiana per quanto riguarda i cantanti. Purtroppo, a oggi non ho ancora sentito un cantante italiano in grado di cantare l'hard rock come si deve. Esistono in Italia grandissimi cantanti heavy metal, ma con mio grande dispiacere nessuno è in grado di concepire cantati nello stile di Glenn Hughes, David Coverdale, Ian Gillan, Joe Lynn Turner, Ray Gillen. Purtroppo la situazione è questa...manca la cultura! Non è un'accusa, ma non si diventa rocker da un giorno all'altro; e in Italia, forse esclusi due o tre casi, non so dove si possa parare per trovare dei cantanti professionali e che non conoscano solo Bruce Dickinson e Rob Halford, senza sapere chi sono Ian Gillan, Paul Rodgers e Edgar Winter. Ai cantanti nostrani manca il blues! Non hanno la cultura musicale di un americano per cantare il rock. Chi sarebbe Coverdale senza il blues? Ma lo stesso Dickinson, con le sue inflessioni à la Gillan. Bruce è un ottimo esempio di come un cantante metal debba essere: gran volume, gran voce, acuti perfetti e un timbro rock, rock e ROCK! Basta sentirlo nei suoi dischi solisti...NO WAY! Un altro problema è la pronuncia. Non ci si rende conto che se si vuole cantare in inglese si deve saper almeno pronunciare...e qui l'asino casca e si rompe pure tutte le zampe. Purtroppo è una situazione radicata, che non tutti affrontano in modo professionale; magari un giorno cambierà tutto! Comunque, il disco avrei dovuto cantarlo io, essendo tutti i demo dell'album cantati da me, ma quando si è presentata l'opportunità di avere Bob Harris nel gruppo, dietro suggerimento di Mario Lehmann di MTM...beh...io mi sono assolutamente tirato indietro! Prima di tutto, finalmente avrei potuto dedicarmi pienamente alle tastiere, secondo finalmente avremmo avuto un cantante con i dovuti attributi all'interno della band. E non ti dico quanti cantanti abbiamo sentito in Italia! Ma ti assicuro che nessuno ci ha soddisfatto pienamente, o meglio, fino a prova contraria se ero meglio io, non vedevamo il perché prendere un elemento peggiore di me a cantare:). Poi nel momento in cui abbiamo firmato con MTM, Bob ci ha raggiunti in pianta stabile e ci ha offerto tutta la sua maestria vocale e la sua immensa esperienza. Avremmo potuto optare per qualcuno più giovane, ma non credo che siano tanti i cantanti in grado di superare la prestazione di Bob su "Feeding The Fire"....poi, permettimi, un cantante che ha lavorato con Frank Zappa e Steve Vai ti da un prestigio, anche a livello commerciale, che non tutti possono darti. Se in più aggiungi le sue indiscutibili doti vocali...beh...il gioco è fatto!

Non è una decisone che compromette un tour dal vivo visto che Harris è impegnato con gli AXE?
Forse con tutti i miei impegni comprometto più io un tour che Bob ;-) A parte tutto, per ora gli Axe sono fermi. Bob ha chiarito la sua posizione stabile a tutti gli effetti con noi. Quindi nel caso in cui si presenti l'opportunità di potare la band on stage, faremo in modo di far conciliare le nostre attività live locali con quella degli EOF.

Com'è nata la collaborazione con Jacob come produttore?
Il fattore principale che ci rende fieri del nostro operato è che, per fortuna, è sempre stata la musica a parlare per noi. Per scherzo anni fa avevo lasciato un demo a Marcel mentre era in Italia con i Talisman, per registrare "Cats And Dogs" ad Aqui Terme. Pochi giorni dopo si è fatto vivo lui complimentandosi per le canzoni e per la musicalità espressa dicendo: "Voi suonate la musica con cui io sono cresciuto...spero nel futuro di poter collaborare con voi!" Ovviamente ne è nata un'amicizia e un rapporto lavorativo molto professionale e di stima reciproca che ci ha portati a suonare di spalla ai Talisman, mentre eravamo ancora Snake Eyes con me alla voce, e infine a unire le forze per la produzione di "Feeding The Fire". Marcel non solo è un amico fidato e sincero, ma si è rivelato anche un produttore con pochi eguali. È arrivato in studio preparatissimo, conosceva a menadito tutte le nostre composizioni e ha svolto un lavoro perfetto per quanto riguarda la nostra musica. Lo consiglierei a chiunque al mondo. Poi basta sentire tutti i dischi dei Talisman per rendersi conto che è superbo in quanto a produzioni artistiche!

Lavorare con Soto è stata una diretta conseguenza della collaborazione con Jacob?
Molto semplicemente, il caso ha voluto che Jeff fosse in tour in Italia mentre noi eravamo chiusi nei Conquest Studios di Gallarate, vicino Milano. Marcel è andato a trovare Jeff a Brescia e gli ha chiesto se gli andava di raggiungerci in studio per un duetto e i cori del disco...Dopo due giorni mi sono ritrovato Jeff Scott Soto, Marcel Jacob e Bob Harris tutti e tre assieme in studio con noi! Non ti dico l'emozione, l'orgoglio, e la magia nell'avere tre "nomoni" dell'hard rock mondiale a lavorare su uno dei nostri pezzi ;-). Posso tranquillamente affermare che a livello canoro non potevamo chiedere di meglio! Basta sentire "Prisoner" per rendersi conto di quanto Jeff e Bob siano due stalloni di prima razza! Inoltre Jeff ha cantato quasi tutti i cori del disco...e ti assicuro che pur essendo nel mezzo di un tour, quindi con tutti i contro di una voce stanca, di continui concerti e di notti insonni, ha fatto un lavoro stupendo. Non ti nascondo che ogni volta che sento la sua voce, un po', mi trema il cuore...Io sono stato letteralmente invaso dalla musica di Malmsteen dopo aver visto il live a Tokyo dei Rising Force...e avere Jeff e Marcel, che erano in quel video storico, mi ha reso non solo soddisfatto del loro operato, ma anche pienamente fiero di ciò! Ritrovarsi da fan a protagonista non è cosa da tutti i giorni...

Come definireste lo stile di Feeding The Fire?
Tu come lo definiresti ;-)? Che domanda difficile...io lo definirei melodico, potente, ottimamente suonato...a volte mi piace definirlo un album classico...nelle nostre intenzioni e in quelle di Marcel c'era l'arduo compito di creare un disco classico, nel più puro dei termini...come Rising o Difficult To Cure dei Rainbow...un disco con buone canzoni, ottimi cantati, e una musicalità spiccata...spero che anche voi lo troviate così, se no ci faccio proprio una magra figura ;-) Comunque...il modo migliore per farsi un idea del disco è ascoltarlo e comprarlo. In Italia siamo distribuiti da Frontiers Records e spero che lo troviate davvero di vostro gradimento...ne saremmo solo onorati!

Siete soddisfatti di com'è venuto l'album o c'è qualcosa che oggi cambieresti?
Prima di tutto, credo che nessun musicista sia mai soddisfatto pienamente a fine disco. Questo perché se succedesse una cosa del genere, non si avrebbero motivi di miglioramento, non ci sarebbero stimoli per fare meglio. Io sono molto soddisfatto del disco. Alla fine è venuto come volevamo noi e Marcel si è rivelato il produttore perfetto per i nostri pezzi. La produzione e il suono sono di prim'ordine, e calcolando che il disco è stato registrato in Italia, posso davvero essere soddisfatto della scelta di studio e ingegnere del suono. Infatti noi siamo molti fieri di render noto che il nostro disco è un prodotto italiano, a cui hanno lavorato personaggi di spicco esteri, ma che è stato concepito e prodotto in Italia. Forse era una sfida...ma alla fine il disco non suona assolutamente come le tipiche produzioni, e oserei dire "non produzioni", italiane. Bensì suona come un disco rock svedese, o tedesco. Cambierei un po' alcuni suoni e alzerei il volume generale delle tastiere ;-) A parte tutto, non potrei che essere soddisfatto di un disco così riuscito, ma so cosa dovremo migliorare con il prossimo disco. E questo mi sprona a lavorarci sopra con ancora più ardore! Non a caso la pre-produzione del disco nuovo, "Let The Demon R'n'R", che uscirà l'anno prossimo sempre per MTM, è stata fatta proprio in quest'ottica.

Quanto è durato il processo di songwriting e chi ha scritto i pezzi?
Più o meno un anno...ma i pezzi sono stati scritti in momenti diversi...non c'è stato un vero lavoro di pre-produzione vero e proprio...entravamo in studio e suonavamo le idee che io e Matteo portavamo. Un processo lungo che ha fatto sì che i pezzi fossero tutti diversi l'uno dall'altro. Come ti ho detto i pezzi sono miei e di Matteo nella maggior parte dei casi, tranne "The Road We Walked On" che è interamente mia. Si entra in studio e sentiamo gli arrangiamenti che Christian e Cesco hanno pensato per le nostre idee. In un certo senso è come se i pezzi fossero di tutto il gruppo perché ognuno è libero di apportare le modifiche necessarie nell'economia del pezzo. A volte le idee rimangono simili all'origine, ma a volte, come nel caso di Whatever Comes, i pezzi prendono una forma inaspettata. Ti assicuro che se qualcuno sentisse la versione originale si renderebbe conto di quanto il lavoro di squadra sia SEMPRE efficiente, nel momento in cui i tuoi compagni sono persone che ti capiscono al volo. Mi ritengo fortunato di poter dividere la musica con persone con cui non ho bisogno di mettere le cose giù a tavolino...noi suoniamo, amiamo la musica e ci conosciamo così bene che quasi sempre le cose che scriviamo calzano perfettamente addosso a tutti e 5 i componenti della band. Questo credo proprio che sia un vantaggio! Mette tutti a proprio agio, senza creare problemi sia in registrazione, dal vivo, che in seno al gruppo.

Harris ha partecipato?
Solitamente chi scrive le melodie dei pezzi sono sempre io. Quando Bob è entrato nella band il grosso del lavoro era stato fatto, quindi lui ha partecipato nella modifica e nelle migliorie delle linee vocali. Alcuni pezzi portano la sua firma, in quanto ha cambiato proprio da zero le linee vocali, ma altre sono rimaste intatte. Di sicuro, essendo madre lingua inglese, ci aiuta non poco con i testi. Alla fine ognuno ha il proprio spazio. Anche le linee vocali sono composte in previsione che sia Bob a cantarle...Ma questo solo perché siamo io e Matteo gli autori principali...Bob di sicuro in studio ti stravolge le cose. Canta 7/8 versioni di ogni canzone, proprio per dare diverse interpretazioni e lasciare al produttore il compito di decidere la migliore. Ti assicuro che alcuni pezzi del disco avevano talmente tante varianti che potremmo farci altri tre dischi...almeno!

Da cosa traete ispirazione quando scrivete i brani?
Io credo che parlare di ispirazione sia sempre difficile quando è la furia ad alimentarti e non la semplice musicalità scolastica. Mi spiego meglio. Matteo ed io siamo cresciuti assieme, e ci consociamo così profondamente che in un attimo creiamo canzoni, senza misure...senza preavvisi...uno dei due parte e si finisce con un pezzo in mano. Alla fine amando così tanto la musica, sono gli attimi che ti ispirano...una melodia in testa, una sonorità, un riff ed è fatta. Non so se riesco a rendere l'idea. Ma è così. Poi scrivendo i testi sempre dopo la musica succede che è la musica stessa ad ispirarti...è abbastanza ardua come domanda questa...Non è solo musica quella che ci accomuna. Se parlassi di "fuoco" sarei più chiaro? Da qui un titolo come "Feeding The Fire" che letteralmente vuol dire: alimentando il fuoco. E per fuoco intendo il fuoco che ognuno ha dentro. Quella passione per la vita che dovrebbe renderci esseri magnifici...ma che non tutti stanno a calcolare come priorità della propria esistenza. Il nostro modo di affrontare questa cosa è dedicare la nostra esistenza alla musica, e alimentarci di essa, fagocitare tutto quello che la vita ci da attraverso di lei...

Come avete scelto "Prisoner" per il duetto Harris-Soto?
Era questione di parole. Si prestava perfettamente ad un duetto. Poi la sonorità generale sapevamo che avrebbe reso perfettamente con tutte e due le voci senza soffocarne nessuna. E il risultato non mente...il ritornello grazie alle loro due voci è venuto magnificamente bene e non può non ricordarmi i Queen e i Savatage, due tra i miei gruppi preferiti!

Da chi e da cosa siete influenzati come band?
Potrei fare un solo nome e chiudere la questione: YNGWIE J. MALMSTEEN! A lui noi tutti dobbiamo molto. Ma essendo la musica un tutto, e non un particolare, posso assicurarti che siamo influenzati da ogni tipo di musica...ovviamente intesa come musica di qualità. Per quanto mi riguarda devo molto a Jon Lord e Jens Johansson, che sono stati le mie influenze principali, uno per la sua immensa musicalità su uno strumento principe come l'organo Hammond, e l'altro per la sua immensa dote nel creare soli di tastiera che sono paragonabili a perfette strutture architettoniche! Poi David Paich, immenso tastierista dei Toto, Derek Sherinian, un genio assoluto del tastierismo moderno, Kevin Moore, il gusto fatto a musicista, Keith emerson, Rick Wakeman, Mats Olausson, Tony Banks, Mic Michaeli, e mille altri....ma io mi ritengo un tastierista poco convenzionale...nel senso che come mentalità sono molto aperto...nel mio modo di suonare ci sono i chitarristi, i batteristi...sono strano...le mie influenze vanno da Hendrix ai Beatles, dai Black Sabbath ai Kingdome Come, al blues canonico, al soul...insomma...ripeto...la musica è un Tutto...non un particolare...ci sono troppi esseri geniali che hanno lasciato il segno...chi più e chi meno...senza Hendrix, i Beatles, i Deep Purple, i Led Zeppelin, i Black Sabbath e il blues non staremmo qui a parlare del nostro amato R'n'R!!!!!

Nel cd è contenuto il video del singolo "Feeding The Fire", è già in rotazione in tv?
Giusto oggi ho spedito i beta per 5 nazioni europee alla MTM. Si, il video è in rotazione in Italia e in Giappone. Poi arriveranno Germania e altri paesi in cui siamo riusciti a fare entrare il video nei palinsesti televisivi...ormai sommersi da robaccia di ultim'ordine!

Avete in programma di girare altri video?
Per ora sfrutteremo l'ondata di "Feeding The Fire" e vedremo come viene accolto. Si è parlato di un video per il Giappone... ma per ora è solo un'idea... aspettiamo i responsi delle vendite e del gradimento del video. Se tutto va bene faremo il video per "Gates Of Hell"... il che non mi dispiacerebbe proprio!

Come sta andando l'album? State riscontrando delle differenze tra l'Italia e l'estero?
Dirlo ad un mese dall'uscita è dura, nel senso che non abbiamo ancora dati precisi in merito. Ma il disco calcolando il periodo di stallo del mercato discografico sta andando decisamente bene. Abbiamo una media altissima per quanto riguarda le recensioni e il disco ha avuto una buona accoglienza. La stessa MTM è molto fiera del nostro lavoro... quindi... ora si aspettano dati ufficiali in merito. Le differenze principali tra l'Italia e l'estero, sta nel fatto che non credo che il Bel Paese sia la nazione più rock in assoluto, quindi guarda un po' con distacco questo genere. Di certo Germania, Giappone, Svezia sono paesi in cui si è inclini a questo genere. Ma, ripeto, è ancora troppo presto per parlare... valuteremo il tutto tra sei/sette mesi.

In cosa siete impegnati in questo momento?
Attualmente stiamo promovendo il disco in tutti i modi possibili: interviste, radio, tv, video, ecc.. In questi giorni abbiamo finito nel mio studio la pre-produzione del disco nuovo che sarà prodotto da Bobby Barth, famoso produttore americano, che ha già prodotto Jaded Heart, Cita, Guild Of Ages e molti altri. Bobby è chitarrista e fondatore degli Axe, quindi tra lui e Bob, avremo in seno agli Edge Of Forever la magia di uno dei gruppi storici dell'AOR americano. Ci sposteremo negli States per "Let The Demon R'n'R", precisamente negli NEH Studios di New Orleans. Quindi una buona occasione per unire il lavoro e il piacere visto che staremo per un mesetto nella capitale del blues ;-) OH YEAH!

Siete soddisfatti della promozione che sta avendo "Feeding The Fire"?
Sì...in generale sì. Non posso lamentarmi. Abbiamo recensioni ovunque, interviste con tutti i maggiori giornali e siti, ci sono pubblicità dei nostri distributori sulle pagine delle riviste. MTM, alla fine, essendo nel campo hard rock da dieci anni ti garantisce una visibilità decisamente alta. Ora vediamo se il video porterà i suoi frutti in termini di rapporto con le vendite. Credo che ognuno stia facendo di tutto nelle sue possibilità tentando di evitare il grosso dei problemi. Alla fine ...si! Siamo soddisfatti. Speriamo di riuscire in autunno a portare la band dal vivo, magari con un tour di supporto e delle date nei club. Ora vedremo cosa ci regala il futuro!

Puoi parlarci del progetto Moonstone?
Io sono stato chiamato da Matteo Filippini, mio amico e ideatore del progetto Moonstone, per suonare sul pezzo "City Of Lights" con Steve Walsh alla voce. Ti confesso che i Kansas sono uno dei miei gruppi preferiti, quindi non ti dico che onore che è stato ricevere tale offerta da parte di Matteo. Il progetto è decisamente ambizioso. Per la prima volta dal primo scioglimento dei Deep Purple, nel '76, Glenn Hughes e Ian Paice saranno sullo stesso pezzo! Poi James Christian, Graham Bonnet, John Lawton, il mitico John Lawton!!!, Insomma...carne di prima scelta direi!no?

Cosa c'è nel futuro degli Edge?
C'è tanta...tantissima musica! La promozione del disco ci sta portando via molto tempo ma è un diretto indice di gradimento del disco, quindi per ora continueremo a svolgere le attività inerenti ad essa. Se le vendite ce lo permetteranno quest'autunno faremo tornare Bob in Europa e faremo delle date, spero compresa l'Italia. Poi ci saranno le registrazioni del disco nuovo che uscirà a metà 2005, e poi ci saranno tutti i lavori con gli altri gruppi e artisti con cui collaboriamo. Ma aspettatevi davvero tanta musica suonata con il cuore e con l'anima! E vi assicuro che musica così piena non è da tutti oggi giorno...magari siamo canonici...classici...ma sulla pienezza della nostra proposta proprio non si può dire nulla! E comunque, il nostro nuovo disco sarà una bella sorpresa per tutti, abbiamo inserito elementi decisamente stuzzicanti nei nuovi pezzi.

Hai mai considerato la possibilità di cantare dei pezzi nei prossimi album degli Edge o di cantarli dal vivo?
La tentazione c'è sempre! Ogni volta che Bob canta le mie linee vocali, io le canto dentro di me. Non so se sul prossimo disco uscirò fuori dai cori, magari canterò qualcosa...ma non saprei dirti. Bob ne sarebbe contento. Continua a dirmi che lui non doveva entrare nella band perché io potevo esserne benissimo il cantante...ma sinceramente, oltre alla gioia di sentirselo dire da un personaggio come Bob, chi meglio di lui potrebbe cantare i miei pezzi? A parte tutto, sto prendendo in considerazione l'idea di fare un disco dove canto io in prima persona, disco a cui lavorerò con Matteo e Cesco, e molto probabilmente tirerò Marcel dentro la produzione e per quanto concerne le parti di basso. Il genere sarà più tecnico degli EOF, ma sempre hard rock; diciamo più Black Sabbath e Malmsteen! Per ora abbiamo tutti la testa negli EOF...poi in autunno tornati dall'America vedremo cosa succederà chiudendoci un po' in studio.

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Intervista a cura di Elena Mascaro

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