Intervista a Simone Fiorletta (guitars)

E’ sempre un piacere poter dare spazio ai giovani artisti italiani, specialmente quando si tratta di musicisti del talento di Simone Fiorletta. Il chitarrista dei Moonlight Comedy ha da poco pubblicato il suo primo disco solista distribuito in tutto il mondo dalla Lion Music, il bellissimo “Parallel Worlds”, e ci ha raccontato in una interessantissima intervista com’è nato questo progetto solista e quali sono i suoi progetti per il futuro. Ecco le parole di Simone!

Ciao Simone! Innanzi tutto complimenti per il nuovo disco! Com’è nato questo “Parallel Worlds”? Dove e quando hai registrato questo tuo debutto solista internazionale?

“Parallel Worlds” è nato semplicemente quando mi sono accorto che sentivo un forte bisogno di esprimere le mie emozioni, le mie paure, i miei sentimenti, i miei stati d’animo con la musica. Mi sono prefissato di musicare la mia vita, le mie esperienze e tutto ciò che deriva da esse. Ho cercato di immaginare la mia vita come un film ed io l’addetto alla stesura della colonna sonora... e riascoltando le songs immaginando gli stati d’animo da cui sono nate, credo di esserci riuscito. Ad esempio con “For You” voglio esprimere il rapporto con mia madre, in “Blue Eyes”, invece, la colonna portante del brano è l’amore per la mia ragazza e via dicendo. Ogni traccia ha una storia a parte ma tutte ricollegate al fatto che sono stato io a viverle in prima persona. Si può dire che “Parallel Worlds” sono io. Una volta terminata la stesura dell’album, ho avuto il piacere di inciderlo al “135db studio” di Valerio Cesaroni (www.135dbstudio.com).

Come sei approdato a questo accordo con la Lion Music?

Non è stato difficile e per di più è stato molto più veloce del previsto, infatti ancora non riesco a credere di aver pubblicato a proprio nome un album di distribuzione mondiale e per questo non smetterò mai di ringraziare il caro Lars Eric Mattsson della Lion Music.
Dopo la pubblicazione del debutto dei Moonlight Comedy, avvenuto sempre grazie alla Lion Music, ci sono state molte recensioni positive sull’album e tra queste molte apprezzavano il mio lavoro all’interno della band. Sfruttando questo punto a mio favore, mi sono fatto avanti alla Lion Music anche come solista e da parte loro ho trovato le porte spalancate!!! Non hanno nemmeno voluto ascoltare qualche provino, si sono fidati ciecamente dandomi questa grossa opportunità. Così ho iniziato la stesura dell’album a contratto già firmato. Quale cosa migliore di scrivere musica con la consapevolezza che verrà ascoltata dal grande pubblico?
Il lavoro è stato abbastanza veloce, mi sono preso sei, sette mesi per la stesura dell’album e tra Maggio / Giugno 2005 ho affrontato la registrazione. Il tutto è stato pubblicato l’11 Settembre in tutto il mondo ed il 3 Ottobre in Italia.

Chi sono i musicisti che hanno collaborato su questo disco, e come sono entrati a far parte del progetto?

Andrea Scala (batteria), Mario Mazzenga (basso) e Valerio D’Anna (tastiere). Inizialmente ero insicuro sulla line-up del disco ma pian piano ho preso la mia decisione. Per quanto riguarda Andrea, non è stata una scelta difficile dato che siamo cresciuti insieme come musicisti. Abbiamo sempre fatto parte delle stesse band sin da quando avevamo dodici anni fino ad arrivare ai Moonlight Comedy. Quindi con lui non c’è solo un rapporto professionale bensì amichevole, prima di tutto, per non considerare l’affinità che ormai ci lega.
Mario è un bassista eccezionale nonché versatile: dato che il mio album non è molto eterogeneo, pur non uscendo troppo dal canone Rock, ho voluto affidare il compito ad un bassista che di sicuro avrebbe soddisfatto tutte le mie esigenze in tutti i modi possibili, e devo dirti che c’è riuscito pienamente. Tra le varie cose, Mario è stato anche bassista di chitarristi italiani quali William Stravato, quindi aveva avuto già esperienza nel mondo “guitar hero”.
Valerio, invece, è un musicista dalle larghe vedute. Io lo conoscevo, non personalmente, dato che avevo avuto il piacere di vederlo suonare dal vivo con la sua band (ManoVega) e mi ha sempre colpito da tutti i fronti: tecnica, inventiva, sonorità, gusto e chi più ne ha più ne metta, davvero un mago dei “tasti bianchi e neri”. Nel periodo in cui ero in trattativa con la Lion, ho fondato insieme ad altri musicisti, tra i quali Valerio stesso, una scuola di musica (Music Station – Sora) in un paese limitrofo al mio. In quel contesto ho avuto modo di legare con Valerio e così non ho esitato a proporgli di partecipare al mio progetto. Ed il futuro è “Parallel Worlds”.

Quali sono i chitarristi che più ti hanno influenzato sia dal punto di vista tecnico, sia da quello compositivo ?

A me piacciono molto chitarristi che sanno parlare con la musica, che sanno esprimere le loro emozioni con la sei corde, che non hanno paura di mettersi a nudo. Ovviamente stimo molto anche chi con la chitarra ne “approfitta” per mostrare solo la propria tecnica, ma sono i primi che ho menzionato a riuscire a colpire la parte più profonda di me stesso.
Se devo farti qualche nome, come non nominarti Joe Satriani?! Un nome che parla da solo! Un altro chitarrista che mi fa letteralmente impazzire è Neil Zaza, secondo me quest’ultimo è la fusione perfetta tra tecnica e melodia, melodia e tecnica…
C’è un disco che secondo me è tra gli album strumentali più belli in commercio, ”Voice” dell’inimitabile Neal Schon. In quest’album possiamo trovare canzoni scritte per voce in cui Neal sostituisce la linea melodica del cantante con la sua chitarra. Beh, ci sono delle songs che “cantano” maggiormente se è lui a farlo con la chitarra piuttosto che una voce reale.

Quando e in quale modo è iniziata la tua carriera di musicista?

Se ti riferisci alla notte dei tempi, io ho iniziato a studiare pianoforte all’età di sette anni. All’epoca mio fratello maggiore e due miei cugini suonavano insieme in un gruppo. Devo dire che è grazie a loro se mi sono avvicinato alla musica per poi non lasciarla più.
In famiglia, quindi, c’erano già due chitarristi ed un bassista, di conseguenza non me la sentivo di far entrare dentro casa un altro strumento a corde, così scelsi il piano. Dopo quattro anni di studi classici, ho iniziato a sentire i miei primi dischi Rock – Metal e fu allora che rimasi folgorato dalla chitarra. Mi ripetevo che nella vita avrei voluto essere un chitarrista e superate tutte le intemperie che possono venire fuori lungo il tragitto, ora mi ritrovo con tre album pubblicati, di cui due di distribuzioni mondiale, e tanta voglia di andare avanti (maggiori info su http://www.simonefiorletta.it) .
La musica una volta che ti cattura non ti lascia più andare via!!!

Ci vuoi parlare dei tuoi prossimi progetti solisti? Mi avevi accennato ad un progetto con Andrea De Paoli dei Labyrinth, giusto?

Ebbene si!!! Tra non molto sarà reso noto, ma a questo punto ne approfitto per anticipare questa notizia... ancora non mi sembra vero! Una volta pubblicato “Parallel Worlds” le mie intenzioni erano di vedere un po’ come sarebbe andato per poi prendere la decisione di scrivere del nuovo materiale oppure no. Dato tutti i riscontri positivi che sta avendo, ho preso la decisione di iniziare la stesura del nuovo disco. Nel frattempo ho avuto l’immenso piacere ed onore (in quanto fan dei Labyrinth sin dal ’99) di conoscere il grande Andrea De Paoli, persona splendida e musicista davvero eccezionale. Da cosa nasce cosa e così gli ho proposto, quasi per gioco, di essere il mio tastierista sul mio nuovo lavoro. Beh, ha accettato e per me è davvero un sogno!!! Lui ha trascinato in questo progetto anche un suo amico, nonché membro degli Human Steps di De Paoli, che anche lui ha un nome davvero noto: Tony Liotta, batterista di Chick Corea, Tina Turner ed altri (www.andreadepaoli.com / www.tony-liotta.de). Ed ora mi ritrovo, a soli due mesi dalla pubblicazione del mio debutto solista, con una band da favola e con il compito di buttare giù del nuovo materiale. Bel compito, no?!

E invece con i Moonlight Comedy? Quando pensate di registrare il secondo album della vostra carriera?

Grazie per aver pensato ai Moonlight Comedy! Con la mia band abbiamo ultimato le canzoni che prenderanno parte al nuovo lavoro. Stando secondo i nostri piani e a quelli del nostro produttore, dovremmo entrare in studio per la metà di Dicembre. Il disco dovrebbe essere pronto per la fine di Gennaio per poi pubblicarlo prima dell’estate del nuovo anno. Ti assicuro che l’album è nettamente diverso dal predecessore “The Life Inside”. A nostro avviso è davvero un lavoro ricco di grinta, tecnica, melodia. Credo che siamo stati in grado di fondere perfettamente tutte queste caratteristiche. Avrai modo di ascoltarlo e mi saprai dire, ok?!

Hai in programma qualche data dal vivo come solista?

Ho fatto un live di presentazione del mio album presso la scuola di musica in cui insegno. E sono stato ospite della serata dei Listeria tenutasi a Reggio Emilia, ne approfitto per salutarli ed augurargli tutto il successo di questo mondo!!!
Attualmente non ho altre date in programma dato che in questo periodo mi sto concentrando maggiormente sui Moonlight Comedy dato che, come ti dicevo prima, ormai manca poco per la sessione di registrazione del nuovo lavoro.

Dal tuo punto di vista, quali sono in Italia le difficoltà più grandi per un giovane musicista che vuole emergere? Credi che la scelta dell’auto-produzione possa essere una via praticabile?

Secondo me, la maggior parte delle etichette italiane, per non parlare degli italiani stessi, non danno molta fiducia agli artisti emergenti italiani. Ci sono passato in prima persona. Quando ancora i Moonlight Comedy erano un gruppo da demo, mi è capitato di contattare svariate etichette italiane e non. Beh, posso assicurarti che dall’estero ho ricevuto molte risposte, in Italia l’unico che è sempre stato gentile è Elio della Frontiers, con il quale ho ancora contatti dato che la Frontiers distribuisce in Italia i lavori Lion Music. Come può un artista italiano emergere se non è sostenuto dalla propria nazione?! Comunque al di là degli emergenti, ci sono gruppi italiani che all’estero hanno un seguito impressionante mentre in Italia se ne sente appena parlare.
Per quanto riguarda l’auto-produzione, sono favorevole solo se comunque hai una casa distributrice alle spalle. Se investi del denaro per la realizzazione di un disco, è giusto farlo, a mio avviso, se si ha la certezza che terzi lo pubblicheranno.

Vuoi consigliare ai lettori di EUTK qualche disco o artista che ti ha colpito nel corso degli ultimi tempi?

Prima di tutto vi consiglio “Parallel Worlds” di Simone Fiorletta... grande disco!!! A parte gli scherzi, come ti dicevo prima “Voice” di Neal Schon è un album da far venire i brividi. Altri album, ma che sicuramente sarà ben noto tra tutti i lettori di EUTK, “The Extremist” di Satriani e tutta la discografia di Neil Zaza. Album di band favolose, invece, sono “V” dei Symphony X e tutti gli album dei Labyrinth. Viva il Metal italiano!!! Va bene cosi?!

Intervista a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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