Pandaemonium : Steve (chitarrista), Lorenzo (bassista) Daniel (cantante)

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Riecco sulle scene i Pandaemonium autori qualche anno fa di " ...and the Runes Begin to Pray", un buon debutto che viene ora bissato (e a mio parere superato...) dal recente "Return To Reality". Un power metal "all'italiana", che i Pandaemonium si sono confermati in grado di suonare (e cantare) ottimamente, dimostrando anche che questo genere ha ancora molto da dire.
Sono ben tre i musicisti che si sono fatti coinvolgere da questa intervista, offrendoci spunti diversi e contribuendo pure a svelarci qualche curiosità.

Innanzitutto complimenti per il vostro secondo album... un ottimo lavoro ed un gradito ritorno!
Steve: Grazie Sergio!
Lorenzo: Yeah! Thanx
Daniel: Mi fa piacere che tu abbia gradito!

Ok, non credo che proprio voi vogliate mettere in discussione il mio giudizio, ma per iniziare l'intervista mi piacerebbe sentire la vostra opinione sul vostro disco!
D: Come tutti i dischi impegnativi non si può certo giudicare al primo ascolto, certo è più immediato del primo ma necessita comunque di una particolare attenzione a quello che ha da dire ogni singolo strumento.
S: Penso che sia un buon CD, belle idee e discreta realizzazione, certo a posteriori pensi sempre di poter fare di meglio... poi tieni conto che le registrazioni risalgono a fine 2002 per cui in questo caso non è la solita banalità che si dice nelle interviste!
L: Penso che sia un disco molto ricco dal punto di vista degli arrangiamenti, alcuni pezzi siano davvero meritevoli ed originali. Invito gli ascoltatori a non giudicarlo con superficialità, appioppandogli facili etichette derivanti dai pregiudizi di cui soffre oggi il power metal italiano.

Scorrendo la vostra biografia, stupisce vedere che siete in attività orami da 10 anni, sin dal 1995!
L: Ebbene sì! Figurati che nella primissima formazione dei Mad Faith (da cui sono nati i Pandaemonium) non c'era nessuno degli odierni Pandaemonium! Io invece sono entrato nella band nel 1996, pensa che ai quei tempi avevo 15 anni, il resto del gruppo andava già per la ventina, ti lascio immaginare le vessazioni che dovevo subire da quei pazzi(ahah) .
D: Anche di più, certo il marchio Pandaemonium è nato 10 anni fa ma da prima eravamo i Mad Faith. Di quella band non ne è rimasto più nulla a parte il mio amore per il metal, poi via via negli anni la crescita ed il bisogno di restituire a questa grande arte parte di ciò che mi ha dato mi ha portato a non desistere mai fino ad arrivare a quella che è l'attuale formazione.

Cosa vorreste cancellare e cosa vorreste mantenere del vostro percorso musicale, dagli inizi fino ad ora?
S: Cancellare? Penso gli anni di attesa per far uscire "Return to reality"! Mantenere: la nostra passione nel suonare dal vivo!
L: Parole sante, dal punto di vista musicale invece devo dire che salverei tutto della nostra evoluzione, pensa che ascolto ancora il nostro primo demo ogni tanto!
D: Vorrei cancellare tutto il tempo perso a cercare persone veramente motivate, per il resto manterrei tutto, dalle canzoni che ormai non suonerei più a quelle che canto ogni giorno. Ho sempre espresso in musica ciò che avevo dentro, non posso rinnegare nulla!

Avete attraversato un sacco di difficoltà, che finalmente sembrano essere finite, con la formazione che si è finalmente assestata. Ci presenti chi ne fa parte... vecchi e nuovi?
D: Già, questa è l'attuale e spero definitiva formazione, quando guardo negli occhi questi ragazzi vedo la grinta e l'amore per la musica e per il proprio strumento. La sensazione quando saliamo sul palco è quella di essere un cuore unico, compatto ed inattaccabile, spero che le cose non cambino.
L: Alla voce la memoria storica dei Pandaemonium, Daniel Reda, un singer inimitabile, al basso ci sono io che insieme a Daniel costituiamo la fetta old dei Pandaemonium. Tra le new entry, non troppo new ormai, c'è Steve Volta, un chitarrista allucinante (sentire per credere), insieme al quale abbiamo composto ed arrangiato i pezzi di "Return to Reality". Infine dietro alle pelli c'è Federico Ria, un batterista war machine da gustare live.

Ma quanto sono cambiati i Pandaemonium dal gruppo che ha inciso e composto le canzoni che compongono il debut album?
D: Certo sono gli arrangiamenti che danno il giusto corpo alla musica ma penso che i continui cambiamenti di stile che troverete sopratutto sul terzo album siano anche dovuti all'emotività del periodo in cui scrivi un pezzo, è questo che ci dà quel tocco di originalità in più.
S: Secondo me tantissimo, e questo si capirà maggiormente sul prossimo disco.
L: Molto, sono cambiati più della metà dei componenti del gruppo e con essi le nostre influenze, la nostra maturità stilistica, la nostra esperienza..è ovvio che dall'ascolto di "Return" si può intuire solo in parte il corso della nostra evoluzione. D'altra parte solo ora siamo una band completa ed unita, con un nucleo di intenzioni comune.

Avete in formazione un unico chitarrista, come mai questa scelta? Non sentite la mancanza di una seconda chitarra?
S: Io no di certo! Definiamola "dittatura chitarristica"... eheh
L: Inizialmente io ero un po' scettico, ma devo dire che dal vivo il sound risulta molto più netto e definito con una sola chitarra, anche se si perde qualcosa in arrangiamenti quindi devo dire che preferisco così.
D: Ma dai raccontatela giusta, volevate semplicemente dividere il bottino con il minor numero di persone!! In realtà vedevo Steve soffrire e neanche tanto in silenzio quando stavo cercando di ricompattare la band, ho capito che aveva bisogno di esprimersi da solo e dopo una chiacchierata con Lorenzo siamo giunti alla conclusione che se non volevamo vedere Steve ricoverato con gravi crisi di isteria era meglio lasciarlo fare, ma vi garantisco che non noterete assolutamente l'assenza di un altro chitarrista, neanche live.

A proposito di chitarre, cosa ne pensi allora dei "nuovi" Iron Maiden con addirittura tre chitarre in formazione?
D: Ti dico che per il loro sound ci può stare, sopratutto se consideri le dimensioni dei loro palchi ed il fatto che i suoni saranno sempre quasi perfetti, è un po' come avere un'orchestra, più componenti hai più devi fare attenzione che alla gente arrivi tutto; i Maiden non hanno di questi problemi...
S: Penso che per loro sia un ottima scelta! E poi possono fare quello che vogliono sono gli Iron Maiden, no? Comunque è anche una questione stilistica, noi abbiamo anche le tastiere e penso che con due chitarre ci sia troppa carne al fuoco...
L: Forse non tutti sanno che anche i Pandaemonium sono rimasti per lungo tempo una formazione a tre chitarre! I due demo che hanno preceduto il nostro debut sono infatti stati registrati con una insolita formazione a sei e senza tastiere! I Maiden dunque ci stanno semplicemente copiando (ehheh)

"Return to Reality" era stato registrato agli Zenith Recordings Studios di Lucca a cavallo del 2002-2003, quali i motivi alla base del ritardo nella pubblicazione?
S: Non so esattamente i motivi di questo ritardo... comunque non è di certo imputabile alla band. Anzi c'è stato un momento in cui abbiamo dovuto prendere una decisione molto drastica per vedere pubblicato il nostro CD. Un grosso rammarico è che questo disco poteva essere molto più attuale se fosse uscito nel 2003.
D: Il problema principale credo sia dovuto principalmente al calo della scena, la nostra label si è trovata a dover affrontare molti problemi.

Immagino che questo rinvio, vi abbia consentito di dedicarvi al video di "Time Of Glory" e di poterlo quindi inserire sul cd... peraltro con buoni risultati, immagino ottenuti a costi contenuti!
S: Non ci crederai ma il video è stato girato in un giorno e montato in neanche una settimana! E' stata un'idea mia e di Stefano Giudici, il "fifth element" dei Pandaemonium. Con il suo Mac fa veramente grandi cose, è opera sua anche il nostro sito, ed attualmente sta' lavorando al video per il CD della mia band Perpetualfire. Grande Ste!

Ma non è che adesso, per il secondo album dovremo aspettare altri 6 anni? Avete già pronte delle nuove canzoni o idee a proposito?
D: Già nel prossimo periodo cercheremo di dare la giusta forma ai nuovi brani e finalmente vedremo le capacità di questa formazione, sta per nascere il terzo figlio... cazzo con quello che costano pannolini e latte in polvere!!
L: io e Daniel abbiamo già buttato giù qualche "scheletro" di canzone che attende di essere provato in studio e arrangiato da tutta la band. Non ti nascondo che puntiamo molto sul nostro terzo disco, tenteremo di produrre un lavoro originale, che metta in luce al meglio le nostre qualità. Il sogno poi sarebbe riuscire ad avere una produzione all'altezza e di uscire sul mercato in tempi brevi.

Pensate che uscirà ancora per la Underground Symphony?
D: Sicuramente sentiremo quello che ha da proporci il nostro produttore, prenderemo in considerazione tutte le strada e poi valuteremo.
L: Boh... il nostro primo contratto prevedeva la realizzazione di due album, quindi il nostro rapporto con Underground dovrebbe essere comunque rinnovato, vediamo come andrà "Return to Reality", poi si vedrà.

Parliamo invece delle canzoni di "Return to Reality", Power metal e letteratura Fantasy vanno spesso a braccetto, anche voi fate parte di questa categoria, da dove arriva questa passione?
D: E' una passione che arriva dal profondo del mio animo, credo che se dovessi fare una seduta di regressione mi ritroverei in un'antica era con draghi che mi volano sulla testa. Non so come spiegare, più che desiderare di vivere il medioevo fantasy è come se ne sentissi la mancanza... ho un grande senso di vuoto dentro che riesco a colmare solo con la musica e certe sonorità epiche black mi rigenerano.
L: Oggi come oggi è Daniel il rappresentante più caloroso del nostro lato fantasy, lui è davvero un fanatico del medioevo e di quel tipo di atmosfere. Io, pur non essendo un grande amante della letteratura fantasy, mi ispiro a quel tipo di tematiche quando scrivo per i Pandaemonium, perché penso che esaltino la maestosità e la drammaticità della nostra musica.

L'artwork del nuovo album è la perfetta prosecuzione di quella del debutto: stesse fate, stesse ali e gli stessi... torniti fondoschiena!
D: Ho già contattato Diego Ferrarin per la prossima copertina, quindi indipendentemente dalla label con la quale lavoreremo sarà la sua mano a darvi la prima emozione mentre toglierete l'involucro del prossimo album.
L: Beh, le nostre copertine hanno un certo appeal a cui non è facile resistere. Il nostro illustratore, Diego Ferrarin, dà davvero il meglio di sé quando lavora con noi. Ovviamente assicuriamo ai fan delle fate che non mancheranno di allietare le copertine dei nostri prossimi lavori.

Guarda, sarà una domanda banale, ma come siete arrivati al nome Pandaemonium?
D: Mitologia!! Il termine Pandaemonium fu inventato da John Milton nel 1667 nel libro Paradise lost, è la capitale dell'inferno costruita dall'angelo caduto, deriva da un termine greco che significa "tutti i demoni" come ben spiega il testo in latino di "Birth of fallen' angel", un brano del nostro primo CD.

So che oltre ai Pandaemonium alcuni di voi hanno in piedi altri gruppi e progetti, vogliamo spendere due parole al riguardo?
S: Come ti dicevo prima stiamo preparando l'uscita del primo CD dei Perpetualfire che avverrà il 26 gennaio 2006 in Asia con Soundholic e dopo un po' nel resto del mondo con Adrenaline records. Sono molto entusiasta di questo progetto, sono tutte canzoni che rispecchiano il mio stile e quello del cantante Roby Beccalli. Quindi belle melodie, canzoni veloci, assoli improvvisati. Nella versione giapponese ci sarà anche la cover di "Call me" di Blondie, ovviamente fatta a modo nostro! Mi piacerebbe che l'ascoltatore si affezioni a queste canzoni e che entrassero a far parte della sua vita, sai quando una se le canticchia sotto la doccia o mentre fa colazione... è l'obbiettivo più difficile da raggiungere: arrivare al cuore delle persone!
L: Io ho bisogno costante di suonare in tanti progetti in cui sfogo la mia passione per la musica a 360°. Oneofthebest è una one man band di rock'n'roll scanzonato in cui suono, canto e compongo tutto tranne la batteria, i Cyclops sono invece un gruppo di amici che suonano Heavy Metal con cui collaboro per concerti e per l'incisione di demo, i Maradona sono invece un trio dedito ad improvvisazioni intorno al rock al jazz e al blues.
D: Mi diletto nel canto come controtenore lirico, del resto i primi anni dei miei studi sul canto erano totalmente indirizzati su quel tipo di voce, chissà di non poterla utilizzare di più nel terzo lavoro.

Vi ringrazio... concludete pure l'intervista come preferisci!
D: Un saluto a tutti e ricordate di avvicinarvi al metal come se fossimo una stirpe di guerrieri che non si fanno piegare da nulla. Chiediamo solo di continuare a vivere le emozioni che questa arte ci dona, imparate a riconoscere chi ci mette l'anima da chi fa... tanto per fare, in Italia sembra si faccia di tutto per occultare il nostro genere in qualsiasi sua forma, tenete aperte le orecchie e lasciate che il vostro cuore continui a pulsare sulle note della nostra musica, sempre più soli ma sempre più forti!
L: Continuate a comprare CD ragazzi, se nostri meglio ancora, e decidete sempre con la vostra testa qual è la vera musica di qualità!!

Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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