Disharmonic Orchestra (Patrick Klopf, guitars-vocals)

Patrick Klopf è un personaggio divertentissimo…immaginate di fare un’intervista telefonica ad un austriaco che parla italiano! Fantastico. Non è ironia, Patrick è veramente una persona affabile e spassosa, senza peli sulla lingua per quanto riguarda il passato della band, con i piedi ben ancorati a terra per il presente ma con lo sguardo orientato al prossimo futuro e con il pensiero già al prossimo album. Eccovi il leader dell’orchestra disarmonica!

Cominciamo con una domanda sul titolo del vostro album: ‘Ahead’…
Vedi, il titolo all’album è stato dato una volta che l’album stesso è stato completato ed una volta che l’idea della cover era già stata visualizzata. ‘Ahead’ per noi ha un duplice significato: per primo è un monito ad andare avanti, a guardare in avanti, verso il futuro, poi, visto che nella front cover sono rappresentate anche le nostre facce, ha un chiaro richiamo a tale disegno...il significato di head è testa, quindi…carino, non trovi?

Non male…che cosa rappresenta la cover?
Ci piaceva l’idea di fare qualcosa in linea con la Science Fiction…le nostre teste sono inglobate in capsule spaziali. Ci siamo immaginati un altro universo, ove noi siamo rappresentati così, ed il nostro compito è quello di aprire la strada alle space troopers, di andare avanti e spianare la strada.

‘Ahead’ è senz’altro un album abbastanza strano, molto differente rispetto alla vostra passata discografia. Quali sono secondo te le principali differenze rispetto ad un album come ‘Pleasurdome’? Come mai avete lasciato trascorrere ben otto anni dopo quell’album?
La differenza maggiore sta nel fatto che ora abbiamo usato anche la componente elettronica, per rendere la nostra musica più moderna e per darle quel qualcosa in più. Penso che però la nostra impronta è inconfondibile…se conosci tutti i nostri dischi, nonostante che tra il primo e l’ultimo ci sia una grande differenza, capisci subito che la band in questione è Disharmonic Orchestra, solo più evoluta. Tutto qua. Per quanto riguarda la pausa, ti posso dire che al tempo la cosa era per nulla pianificata…in quel periodo eravamo sotto Steamhammer Records ed avevamo un management diverso da quello di adesso…fatto sta che sia la label che il management hanno lavorato male ed il mercato non era quello che è ora…così dopo ‘Pleasurdome’ ci siamo ritrovati demoralizzati e frustrati, ed abbiamo deciso di fare una pausa. Nel 2000 Nuclear Blast ha ristampato il nostro primo album ‘Expositionsprophylaxe’ e subito il boss di NB mi ha contattato per chiederci quali fossero le nostre intenzioni per il futuro e se ci andasse di lavorare ancora con lui. Per noi è stata una gran bella cosa anche perché avevamo una gran voglia di fare qualcosa…ci mancava fare musica!

Siete sempre stati una band non facile da ascoltare…passate dal Metal all’Hardcore Old School, dal Thrash con influenze Death, dal Grind a derivazioni Pop anni ’80. Come descriveresti la tua musica e da dove trovate l’ispirazione per scrivere una musica così contorta?
L’ispirazione deriva dalla musica che ognuno di noi ascolta…non ascoltiamo solo Metal o musica comunque dura, ma anche elettronica, musica classica o pop, per noi non è un problema, ci sentiamo molto aperti mentalmente. Noi non ci diamo restrizioni, quello che viene fuori e ci piace lo teniamo…noi jammiamo, non facciamo le cose a tavolino. L’ispirazione viene da tutto. Noi ci definiamo una Metal band, anche se forse la cosa ci va un pochino stretta: nella nostra musica c’è un po’ di tutto, però noi ci consideriamo calati all’interno della scena Metal.

Considero ‘Grit Your Teeth’ e ‘Mindshaver’ le due songs più belle dell’album, di cosa parlano?
Faccio fatica a dirtelo…noi non diamo messaggi, anche perché il significato vero lo sa solo chi scrive i testi; non vogliamo dire alla gente cosa pensare, a noi basta che la gente quando ascolta il cd legga il testo e ne tragga il proprio significato. Per noi il testo non è poi importante, è l’ultima cosa che facciamo e deriva direttamente dalla musica. Pensiamo che ovviamente il testo “non è schifo”, ma non gli diamo una grande importanza, non cerchiamo un significato profondo o altro.

Visto che praticamente siete sulle scene dal 1989 (anche se avete una lunga pausa alle spalle), che idea ti sei fatto del music business?
Serve. Le labels, le distribuzioni, e tutto quello che ne è legato, servono ad una band per arrivare…se non alto per farsi notare. Il music business può esserti amico, ma può anche distruggerti…l’ideale è che comunque non abbia influenze anche sulla tua vita privata, ma solo sulla musica. Senza music business le bands non potrebbero pubblicare i propri albums, e non potrebbero divulgare la propria musica.

Vi chiamate Disharmonic Orchestra: dove pensi che finisca la disarmonia e dove pensi che cominci l’orchestra?
Eh, buona domanda! Non penso che noi siamo poi così disarmonici, abbiamo anche moltissima armonia dentro. Ok, l’orchestra manca, noi certamente con tre strumenti non lo siamo! Però penso anche che con il termine orchestra non bisogna identificare solo l’orchestra di musica classica: qualsiasi band lo è nel suo piccolo. Adesso noi prenderemo anche un tastierista fisso con noi, in modo che comunque l’orchestra classica la si possa simulare, hehehe…con l’elettronica si hanno miliardi di possibilità per comporre. Forse è arrivato il momento di sviluppare completamente il nome di Disharmonic Orchestra! Rimarremo una band naturale, con basso, chitarra e batteria ma svilupperemo anche una componente elettronica di supporto alla nostra musica.

Siamo alla fine, ora puoi dire quello che vuoi ai lettori di EUTK.net!
Well…ti ringrazio per l’intervista e ringrazio tutti quelli che ci hanno aspettato e che ci hanno dimostrato, o dimostreranno, interesse per la nostra band. Ci piacerebbe venire in Italia a suonare per incontravi tutti!

AREA 51:
Una domanda sul passato, una sul presente, una sul futuro

Se ti richiamassi alla mente il nome Steamhammer Records…
Ne penso male. Non hanno fatto il lavoro giusto per noi e per il nostro disco. Sia Steamhanner che il nostro vecchio management ci hanno sfruttato e basta. Non posso pensarne bene.

Ed il nome Nuclear Blast…
“Buonissima!”. Lo staff è molto gentile e abbiamo mai avuto problemi con il boss! Noi, i Benediction, i Pungent Stench ed i Defecation siamo state le prime bands di Nuclear Blast…non ci sono mai stati problemi allora e non ce ne sono adesso. È vero che ora loro si sono ingranditi, sviluppandosi in varie direzioni, ma i rapporti sono stati, e sono tuttora, ottimi!

Cosa ci sarà dietro l’angolo per Disharmonic Orchestra?
A Novembre abbiamo qualche concerto sparso in Austria, ma speriamo di andare in tour magari in Dicembre o a Febbraio dell’anno prossimo. Poi ci sarà il disco nuovo, e le speranze sono quelle che ogni band ha: fare la musica che più piace a se stessi!

Intervista a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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