Ill Nino (Roger Vasquez, drums)

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La data al Rainbow di Milano per il combo latino, rappresenta la seconda volta nel nostro adorato Paese…quale occasione migliore per scambiare quattro chiacchiere con uno dei membri de Ill Niño, parlando sia del lato musicale propriamente detto, sia del loro suono, sia di avvenimenti passati come il G.O.M.? In un lussuoso angolo divano in pelle nera del loro tourbus, ecco cosa ne è saltato fuori.

Il vostro album si intitola ‘Revolution/Revolución’. Che significato attribuite alla parola Revolution?
Per noi il termine rivoluzione non ha un significato politico, siamo fuori da questo tipo di discorso. Noi ci riferiamo ad una rivoluzione musicale, ovvero il riuscire a fondere il Metal moderno con la melodia, a volte rocciosa ed a volte più leggera. Diciamo che è concepire la musica pesante da un’altra ottica.

Il vostro sound si basa fortemente su un suono tribale. Cosa ne pensi, non solo per Ill Niño, ma anche riferito ad una band come Soulfly o prima ancora ai Sepultura, di questo incrocio tra il Metal ed il sound che caratterizza le vostre radici latine?
Penso che sia un’ottima forma per far conoscere a parecchie persone un certo tipo di cultura altrimenti difficilmente visibile. Ci sono tante persone, anche nel Metal, che non hanno mai sentito il suono genuino, reale dell’America Latina, come per esempio le percussioni o le “Flamenco Guitars”. Comprando un cd delle bands che prima hai nominato, o comunque solamente ascoltandoli, oltre che ascoltare buon Metal ci si può avvicinare alle nostre radici, ad un sound diverso, ad una cultura diversa.

Come possono le percussioni sposarsi con l’attitudine Metal?
Il suono che scaturisce dalle percussioni è la colonna sonora della guerra…ed il Metal è la guerra! Heheheeee
Penso che sia un’ottima combinazione! È una cosa estrema…ma grande!

Questa è la vostra seconda volta che giungete in Italia per suonare. Prima di stasera, avete suonato qualche mese fa al Gods Of Metal: come è stato l’impatto in un bill non propriamente Alternative, in un festival molto orientato su sonorità Heavy Metal o Power?
Devi sempre dare il massimo, ovunque tu sia o comunque vada. Prima del nostro live set, c’era molta titubanza intorno a noi, ma poi con il concerto tutto è svanito. Pensa che alla fine, diversi ‘Old School Metal Fans’ sono venuti da noi a farci i complimenti per la nostra musica, dicendoci che gli eravamo piaciuti un casino. L’idea che mi sono fatto io è che ci sono veramente tante persone che adorano cose più classiche o meno nuove, ma che comunque non disdegnano l’ascolto verso sonorità più nuove e fresche…intelligenza musicale, ecco la parola giusta!

Un giorno siete una delle tante bands che ci sono a livello underground, il giorno dopo siete pompati da Roadrunner. Cosa è cambiato nella vostra vita?
In passato lavoravamo esclusivamente per cercare un’etichetta che ci producesse, mentre ora ci stiamo concentrando sul tour. Questa oggi è la nostra vita, è da due anni che è così, oramai. È strano perché ogni giorno apri gli occhi e sei in una città diversa, e poi quello che devi fare è aspettare la sera, andare sul palco “and kick some ass”. Prima siamo stati in tour negli States, ora in Europa. Questa è la grande differenza, ma non mi lamento, anzi: lo abbiamo voluto noi, e non tornerei indietro, stanne certo. Io sto facendo quello che voglio fare nella vita, sono fortunato, ci sono tante persone che non possono dire questo.

Cosa ne pensi del musica business?
Come tutte le cose nella vita, ha i suoi lati positivi e quelli negativi. Bisogna godersi le cose positive ed analizzare quelle negative, prendendone atto e studiandole, in modo che non ti ricapitino ancora.

“What comes around for Ill Niño”?
(dopo alcuni istanti) Ehi, ma è una nostra canzone! (ride) Bella domanda! Appena finito il tour europeo torneremo negli States per continuare quello americano. Subito dopo ci fermeremo e cominceremo a scrivere il materiale per il prossimo album, che dovrebbe uscire l’anno prossimo. Sarà un livello più alto, avrà cose nuove mescolate con cose più nella nostra tradizione.

Cambiando discorso…siete una band che proviene dal Sud America, quindi dovreste intendervi di calcio. Cosa idea ti sei fatto del caso Ronaldo?
Chi? È chi è? Cosa gli è successo? Un calciatore? No guarda, non so proprio di cosa stai parlando…dovresti chiedere al nostro chitarrista…a me non piace neanche il calcio, ci guardo ogni tanto, ma non me ne intendo! Guardo solo la Coppa del Mondo e poi e poi. Mio padre proviene dall’Ecuador, mia madre dalla Repubblica Domenicana ed io sono nato in America! Non c’è l’ho neanche nel sangue la passione per il pallone…(accidenti, ed io che volevo strappargli qualche gossip d’oltre oceano - nds…).

Ok, ok, come non detto! Comunque sia siamo alla fine, ora puoi dire quello che vuoi ai lettori di EUTK.net!
Siamo Ill Niño e questa è la nostra seconda volta in Italia. Oggi siamo a Milano e la giornata è veramente ottima, soleggiata. L’ultima volta ci siamo divertiti un mondo a suonare nel vostro Paese, ma questa sera spero di più, anche perché è il primo nostro tour da headliner. Abbiamo una nuova stampa del cd in versione digipack con alcune versioni in spagnolo ed una traccia video. Divertitevi sempre ai concerti, noi cerchiamo di farlo sempre!

AREA 51:
Una domanda sul passato, una sul presente, una sul futuro

Il vostro monicker è Ill Niño, ma avete iniziato come El Nino....
Io non ero ancora nella band in quel periodo. Con quel monicker la band è andata avanti per due anni, poi la line up si è rivoluzionata. Un’altra band con un altro sound.

Ed il nome Roadrunner?
Ci stanno aiutando molto e ci considerano molto. È una grande label, con un sacco di uffici in tutto il mondo. In ogni Paese che andiamo a visitare per un concerto, ci hanno sempre trattato bene. È una label veramente importante per noi.

Cosa ci sarà dietro l’angolo per Ill Niño?
Un altro tour da headliner negli Stati Uniti, ma ancora più importante un nuovo disco. Ci voliamo concentrare tantissimo su questo nuovo lavoro, perché vogliamo che chi lo ascolti, lo ami più del primo…ecco le cose come dovranno andare!

Intervista a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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