The Fallen - Bryan Klinger (bass)

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Debutto al fulmicotone per la band statunitense, in grado di unire passato e presente in un album devastante e dannatamente personale. Ecco il resoconto di una piacevole chiacchierata con il bassista Bryan Klinger...

Ciao Bryan, grazie per l'intervista e complimenti per l'album! Incominciano raccontando la storia della band ai nostri lettori...
Siamo nati a Boston sotto il nome Crestfallen, al Berklee College of Music. Mike, Mark e Max si conobbero e incominciarono a suonare nella zona intorno a Boston, poi nel 1992 si sono trasferiti nel Sud della California nella speranza di trovare un'ambiente più favorevole per il metal. E' allora che ci siamo incontrati e abbiamo deciso di suonare assieme, per mettere a ferro e fuoco la scena! E' stato un lavoro più duro e lungo del previsto, ma non abbiamo perso la speranza e siamo andati avanti suonando la musica che ci piace, anche se già allora non era più molto diffusa negli USA. La fortuna ha poi voluto, nonostante le cose siano andate a rilento, che la Metal Blade ci offrisse l'opportunità di un firmare un contratto; l'abbiamo ovviamente accettato, e quindi... eccoci qui!

Ma questo è in realtà il vostro secondo full-lenght, giusto? Quali sono le principali differenze tra "Front Toward Enemy" e il vostro lavoro precedente ed auto-prodotto?
Front Toward Enemy è stato scritto esclusivamente per una release con la Metal Blade. Il nostro precedente album, invece, intitolato "The Tones in Which we Speak", era in pratica la nostra scaletta per i live shows. Prima di lavorare con Bill Metoyer per "Front...", abbiamo voluto registrare tutti i pezzi che facevano dal vivo per vedere quale fosse il risultato. Per la release Metal Blade abbiamo invece voluto creare qualcosa di speciale, di cui fossimo orgogliosi fino in fondo, anche questa dovesse essere la nostra unica release.

Ho riscontrato svariate influenze nel vostro sound, sia dal metal '80 che da quello più moderno. Quali sono state le band più importanti per la vostra crescita artistica?
Prima di tutto, i Grandi Quattro: Metallica, Stayer, Megadeth, Anthrax. Oltre a questi, Kiss, Black Sabbath, Iron Maiden, Motorhead, AC/DC e Judas Priest. Per quanto riguarda la scena attuale, direi bands come Meshuggah, Soilwork e At The Gates.

Front Toward Enemy" vanta una produzione davvero eccellente. E' stato un duro lavoro? Che attrezzature avete usato?
Dobbiamo tutto a Bill Metoyer. Si è occupato lui di tutta la produzione, lavorando con il suo fedele Pro Tools! Il tutto è stato poi mixato nello studio di Blackie Lawless, quando non era occupato per le ultime sessioni della registrazione degli WASP. Per quanto riguarda il budget, Bill ha scommesso molto su di noi, e lo ringraziamo tantissimo per questo.

Parlando invece dei testi, che temi trattano? C'è un filo conduttore?
No, ma si tratta di tematiche particolarmente sentite dalla band; ci sono testi su tetre osservazioni dell'introspezione umana, altri su pensieri personali in momenti in cui non siamo sotto l'effetto della birra!! Cerchiamo di restare comunque sempre sul vago, ma scavando comunque all'interno dell'animo umano, senza limitarci agli aspetti superficiali.

Prossimi progetti? Un tour, delle date live o un nuovo album?
Per ora pensiamo solo a suonare dal vivo il più possibile per supportare al meglio il nuovo album. Le nuove canzoni verranno scritte "on the road", non appena la Metal Blade ci dirà meglio come saranno le cose per il futuro".

Pensi che sarà possibile vedervi dal vivo a qualcuno dei festival europei estivi del 2003, magari Wacken o Summer Breeze?
Of course! Aspettiamo solo di essere invitati, noi accetteremo sicuramente!!

Quanto è importante per voi suonare dal vivo?
E' la cosa più importante! I The Fallen devono dimostrare di essere una buona band soprattutto quando sono sul palco, dimostrandosi un vero team. Altrimenti ci saremmo messi a suonare techno o qualche altra merda del genere, dove la tecnologia fa tutto sostituendosi al talento artistico.

Qual è la tua opinione sulla scena metal attuale negli States?
Beh, una scena c'è, ma non è quella merda che passa MTV. Il vero metal deve rialzare la sua brutta testa, anche per rispondere a quel clima di tensione che si è creato in America dopo l'11 settembre. Il metal deve avere un ruolo importante nell'aiutare la gente a scaricare la propria rabbia, sempre e dovunque, che si suoni in casa o in un campo di battaglia.

Ok, Bryan, è tutto, grazie ancora! Lascio a te l'ultima parola per salutare i nostri lettori...
Ascoltate tutti "Front Toward Enemy", il nostro miglior lavoro!! Se vi piace, non la smetterete di ascoltarlo!! Grazie a te, Lorenzo, per l'intervista e grazie del supporto!! Balls to the Wall!"

Intervista a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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