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Gruppo:Schizo

"Cicatriz Black" si candida come una delle migliori uscite del 2007. Come mai avete deciso di tornare a fare metal dopo così tanti anni di silenzio? E' stata una cosa che avevate in mente da tanto tempo o si è trattato di una decisione quasi naturale?

ALBERTO: La seconda che hai detto, come direbbe qualcuno. Non abbiamo mai smesso di suonare, nonostante gli ingranaggi non girassero nel modo giusto ormai da troppo tempo, analizzando gli ultimi anni a posteriori... Ma il ritorno in formazione di S.B. ha naturalmente dato il 'la' ad una seconda clamorosa schizo-giovinezza, sorprendendo in primis anche noi medesimi. Prevedo molti anni di sano metallo a venire, se gli dei saranno dalla nostra parte...

Il disco è veramente grandioso, cattivo come da buona tradizione degli Schizo. Quali sono le cose che ancora oggi vi fanno incazzare e da cui traete ispirazione per scrivere la vostra musica?

ALBERTO: Ti ringrazio per le parole di vivo apprezzamento. Uhm, la fonte più dirompente da cui trarre ispirazione risiede, ora più che mai, in NOI stessi. "Le ferite si cicatrizzano, ma le cicatrici crescono insieme con noi", per autocitarci. Sicuro, la merda che ci circonda la conosciamo fin troppo bene, ma la lista delle cose che ci fanno anche adesso incazzare è più lunga di prima... La propensione ad alzare gli ampli sino ad 11 non credo si affievolirà mai! Mi viene in mente un pezzo dal titolo "LSD" [Live Suffer Die]... chi erano, i Nuclear Assault? Una metafora scontata ma sempre efficace.

Mi ha stupito la presenza della cover (o meglio, della vostra reinterpretazione) di "The Sicilian Clan" di Morricone. E' una sorta di tributo alla vostra terra d'origine o è un omaggio nei confronti di uno dei più grandi compositori del mondo? O cos'altro?

ALBERTO: E' un'idea di S.B. in primis. Non un omaggio in senso stretto, ma piuttosto una riproposizione di un tema che richiama fortemente un flavour mediterraneo-malato che ovviamente non possiamo non sentire come nostro. A partire dal titolo, che sintetizza il tutto.

Quali sono secondo voi le canzoni che rappresentano al meglio gli Schizo nel 2007? E di quali andate particolamente orgogliosi?

ALBERTO: Le prossime che scriveremo, forse. Personalmente non ho un brano preferito su tutti, ed anche all'interno della band le preferenze sono piuttosto assortite. Dovendo sceglierne uno solo, direi allora la brutale semplicità di una "Odium Restitution", anche se giù in sala non la suoniamo mai altrimenti ci slogheremmo i polsi, ahahah... Vecchio materiale, proviamo sempre "Removal" [da M.F.C.] ed anche "Necroschizophrenia" [da Mondocane], giusto per fare due nomi... ed ogni volta sono belle 'vibrazioni'!

Da veterani, che ne pensate della scena metal italiana (estrema e non) di adesso? Quali sono le differenze rispetto ai tempi del vostro debutto? C'è qualche gruppo che vi ha colpito o che apprezzate particolarmente?

ALBERTO: Apprezzo ad esempio il fatto che un gruppo [relativamente] metal come i Lacuna Coil sia riuscito ad ottenere un successo piuttosto esteso, cosa impensabile fino a qualche anno addietro. Non ascolto la loro musica comunque. Discorso simile per I Rhapsody, seppur su scala minore. Anche loro però non sono affatto il mio genere. Scena estrema, molto florida e variegata, e sarei contento se qualche nuova leva potesse realmente sfondare, ma purtroppo a parte gli amici ed altri pochissimi gruppi non derivativi, sento troppa roba di plastica in giro, se devo essere sincero... Come all'estero comunque, che sia chiaro. Poi, un paragone con la scena degli anni '80 è assolutamente improponibile, troppe differenze. E se vuoi la mia, io preferivo i vecchi tempi, ovvio... e di certo non per mero spirito nostalgico.

In Italia gli Schizo sono considerati una sorta di cult band, e come tale venerata da uno sparuto gruppo di fan fedelissimi. Vi sentite veramente una cult band, o credete che il nuovo album possa farvi conoscere da più gente, soprattutto da chi all'epoca di "Main Frame Collapse" non c'era o era troppo giovane per conoscervi?

ALBERTO: Non sparutissimo per fortuna. Essere una cult band non è male, se questo vuol dire avere dalla nostra un seguito fedele ed attento. Probabilmente con la release del nuovo album potremmo allargare il nostro bacino d'utenza, per così dire, e questo ben venga. Ma non è il nostro obiettivo primario, come puoi intuire...

Suonerete al Frozen Air Festival, assieme a band come Meshuggah, Entombed, Brutal Truth ed altri ancora. Com'è tornare sul palco dopo tanto tempo di sosta? Siete tesi? Avete altre date in programma?

ALBERTO: Tesi? No. Speriamo il nostro fonico possa tirare fuori un suono decente ed un volume da botta importante. Per il resto credo punteremo essenzialmente sull'impatto dei nostri pezzi, vecchi e nuovi, alcuni mai proposti live prima d'ora [mi riferisco al materiale 'vintage']. Devo dirti che abbiamo avuto diverse altre richieste per suonare in giro, ma aspetteremo per questo giro. Ci piacerebbe riuscire a realizzare dei veri e propri mini-shows in cui musica ed aspetto visivo possano camminare di pari passo, come su disco così in sede live, anche senza un budget alle spalle. E la cosa non si improvvisa dalla mattina alla sera, quando non si è dei professionisti full-time. In definitiva, stiamo già studiando / provando diverse soluzioni a riguardo, e quando tutto quadrerà ci impegneremo in maniera consistente [seppur selezionata] anche su questo fronte.

E' recentemente uscito anche il comeback dei Sadist, altra band italiana storica. Avete avuto l'occasione di ascoltare il disco? Che ne pensate?

ALBERTO: Ho sentito/visto il brano del video, e degli spezzoni dell'album a casa di amici. Prodotto e soprattutto suonato decisamente bene, complimenti, ma sorry, a me non piace... Magari lo comprerò per sentirlo meglio, comunque.

Forse è ancora presto per parlarne, ma pensate di dare un seguito a "Cicatriz Black"? O dovremo aspettare altri diciotto anni?

ALBERTO: Non è presto per parlarne. Le basi per un altro disco sono praticamente già pronte. A breve rivedremo tutti i riffs e terremo il materiale che ci convince al 101%, per poi arrangiarlo ad hoc. Credo non ci sarà bisogno di aspettare così a lungo...

Grazie della disponibilità, ragazzi. Se volete potete lasciare un saluto ai lettori di Eutk.net!

ALBERTO: Grazie a te! Per i lettori, oltre ad un doveroso saluto, nessun proclama, solo un semplice "date un ascolto."

Intervista a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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