This Grace, intervista

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Reduci dallo show all'Heineken Jammin Festival, i varesini This Grace al gran completo ci presentano il loro album di debutto "7 Faster Heartbeats"....

Ciao ragazzi! Prima di tutto partiamo dalla inevitabile domanda per chi non vi conosce: chi sono i This Grace?

Ste: Cinque ragazzi che suonano insieme prima di tutto per divertimento e passione per la musica, che hanno la fortuna di potersi esibire davanti ad un pubblico e che sono riusciti a finalizzare tutto il loro impegno in un disco.

Il vostro sound attraversa trasversalmente svariati generi... come lo descrivereste e quali sono le principali influenze?

Ste : Le influenze sono davvero infinite, siamo cinque onnivori di musica e, anche al di fuori della band, molti di noi lavorano o comunque investono tempo e sforzi in ambito musicale. E' lampante che gruppi fondamentali come Metallica, Guns e Pantera abbiano significato molto per noi e abbiano contribuito alla nostra formazione musicale che si traduce nel nostro sound, è altrettanto chiaro che band quali Incubus, Faith No More e Nine Inch Nails, per citarne alcune, ci abbiano contagiato con le loro evoluzioni sonore e le loro sperimentazioni. Il nostro sound non è altro che il risultato di tutta la musica che abbiamo divorato fin da ragazzini e che si è rimescolata nel nostro stomaco. Se preferisci una descrizione breve ti direi semplicemente Rock n Roll cazzuto con inserti elettronici e tanto sudore!
Omar: Sì le influenze sono davvero tante. Ascoltiamo veramente i generi più disparati dai Bullet For My Valentine ai Prodigy passando per A Perfect Circle e Danko Jones quindi tutto questo in qualche modo rientra nei pezzi che componiamo.


Il vostro album è stato disponibile prima in download e solamente dopo qualche settimana nel consueto formato cd; sono molte oggi le band che scelgono di puntare molto sulla vendita online degli mp3, credete sia questo il futuro del mercato?


Ste: Probabilmente lo sarà, che lo si voglia o no. E' sicuramente un'ottima cosa per quanto riguarda la diffusione del disco, perchè permette a qualunque band con un album o un EP o anche solo un singolo da promuovere, di rendere disponibile in tutto il mondo la propria musica investendo pochissimo e ricavandoci qualcosa, senza la necessità di avere un contratto discografico. Ci sono, tuttavia, dei pro e dei contro, sia per chi ascolta sia per chi suona. Per noi è stata più una questione di tempistiche di realizzazione che di scelta precisa. Eravamo decisi a pubblicare il disco anche su cd fin dall'inizio, anzi, la scelta di venderlo anche sui digital store è arrivata addirittura dopo.

Veniamo ai testi. Di cosa parlano le vostre songs e chi se ne occupa solitamente?

Guido: In genererale sono stati scritti da me. Di cosa parlano? Esperienze e rivelazioni ma anche gioia, ossessione, sesso e amicizia. Di sicuro però non c'è nulla da imparare.

I This Grace on stage: come, quando, cosa? Che piani avete per promuovere “7 Faster Heartbeats”?

Ste : Abbiamo presentato ufficialmente "7 Faster Heartbeats" sabato 26 aprile al Circolone di Legnano ed è andata benissimo! Per promuovere il disco è sicuramente importante riuscire a suonare costantemente in tutta Italia.
Per l'immediato futuro abbiamo fissato alcune date estive e nel frattempo cercheremo di trovare qualcuno che abbia voglia e mezzi da investire su di noi. In base a quello che otterremo ci muoveremo per la prossima stagione.

Nella zona dell’altomilanese siete iperattivi e vantate ormai un ottimo seguito… come vanno le cose al di fuori del nostro territorio?

Ste : Non abbiamo fatto molte date fuori zona a dire la verità, anche perchè dall'estate scorsa siamo stati impegnati parecchio con le registrazioni e la post produzione del disco, così ci siamo limitati ad accettare le proposte di live che ci venivano fatte senza impegnarci più di tanto nella ricerca e organizzazione di concerti. Abbiamo suonato all'inaugurazione del Dress Code di Pisa a settembre (è stata una gran serata) ma per il resto abbiamo praticamente sempre giocato in casa! Speriamo ora, con il disco pronto, di arrivare a suonare anche fuori dalla Lombardia, fino al centro e al sud Italia, dove pare che la gente sia molto affamata di live e molto calda durante gli show. Non vediamo l'ora di scoprirlo!

Rinnovo i complimenti per la produzione del disco; nel vostro sound incide molto il muro di chitarre: cosa avete utilizzato come amplificazione per registrare?

Kose: Grazie per i complimenti, che giriamo ai ragazzi del "Greeensound Studio" dato che hanno fatto un ottimo lavoro e ci hanno sopportati per quasi un anno di registrazioni! Per gli ampli abbiamo fatto delle scelte mirate brano per brano, a seconda delle sonorità che volevamo ottenere. Le "protagoniste" per quanto riguarda le mie parti sono state una Peavey 5150 prima serie e una Marshall 6100lm 30° anniversario. Tuttavia non sono mancate le sperimentazioni con altre testate. Ad esempio alcune parti sono state registrate con una Tiny Terror della Orange che ci ha dato un sacco di belle e inaspettate soddisfazioni!
Omar: il muro di chitarre è fondamentalmente opera della 5150 e di una Les Paul con Pick Up EMG attivi. Le parti "clean", invece, sono state realizzate con una vecchia testata WEM, con un combo Fender e con la mitica Gibson Lucille B.B. King.

Dal vivo in Italia, come ben sappiamo, si è spesso costretti a fronteggiare situazione disastrose a livello di impianti... riuscite sempre a proporre la vostra consueta setlist, con tanto di basi?

Ste : Purtroppo è vero. In Italia molti locali che offrono la possibilità di suonare dal vivo non hanno un impianto (e spesso nemmeno un palco) che consenta di proporre un live show al massimo delle proprie potenzialità o, comunque, spesso il locale non è nelle condizioni di offrire alla band tutto il necessario per esibirsi al meglio. Per conto nostro posso dirti che, arrivando già da altre esperienza con altri gruppi, siamo partiti da subito con l'idea di evitare se possibile locali dove avremmo potuto avere questo tipo di problemi, anche per via dell'utilizzo delle basi durante i nostri live. Inoltre, così facendo, abbiamo anche evitato di suonare 3-4 volte in un mese nel raggio degli stessi trenta chilometri. Questo ha probabilmente avuto ripercussioni positive sulla gente che non si è ritrovata ogni fine settimana ad avere un concerto dei This Grace nei paraggi.
Kose: Fondamentalmente stiamo applicando la regola del "meglio pochi ma buoni"!

Tre band con cui vorreste condividere il palco?

Ste : Tra le band italiane di maggior richiamo ti dico sicuramente i The Fire (con cui abbiamo già avuto la fortuna di dividere il palco), i The Styles che a me piacciono da matti e dal vivo sono fighissimi e i Rezophonic, tra le cui fila ci sono alcuni dei migliori artisti della scena italiana. Se è lecito sognare, così su due piedi, ti dico Metallica, Papa Roach e Slipknot, giusto per mantenere un minimo di affinità musicali.
Omar: Se parliamo di band italiane direi Dufresne, Linea 77 e Lacuna Coil. Altrimenti, per quanto mi riguarda, calcare il palco con Deftones, Nine Inch Nails e quei pazzi dei Mindless Self Infulgence sarebbe molto divertente e stimolante.

Arrivate da una zona che da oltre un decennio vanta una scena notevole nel rock come nel metal… Quali altre band consigliereste ai nostri lettori?

Ste : Tralasciando quelle già note, senza ombra di dubbio i Razzle Dazzle, che oltre ad essere un'ottima band sono anche delle persone fantastiche, gli Out Of Project e i Jolly Good Meal !
Omar: Io aggiungo tutti quelli che non hanno il ciuffo! Meno pose più sorrisi...anche sul palco!

Ok è tutto ragazzi! In bocca al lupo e a voi l’ultima parola!

Ste : Grazie di tutto ! Fatevi un giro sul nostro sito www.thisgrace.net e sulla nostra pagina di MySpace (www.myspace.com/thisgraceband). Speriamo di vedervi ai nostri prossimi live! Rock n Roll, sempre!
Intervista a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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