Fleshgod Apocalypse: l'oracolo del death metal

Dopo aver ascoltato e goduto sulle note di "Oracles" (di cui potete leggere la relativa recensione qui), il piccolo e batuffoloso Cory si è lanciato in un'intervista ai talentuosi Fleshgod Apocalypse. Prendete e leggetene tutti.
Ciao ragazzi, innanzitutto complimenti vivissimi per il vostro debutto discografico, veramente convincente! Per iniziare spiegateci cosa si cela dietro il progetto Fleshgod Apocalypse... insomma, presentatevi ai lettori di EUTK!
Paolo: Ciao, e grazie mille per il complimento. I Fleshgod Apocalypse sono nati nel 2007 dalla collaborazione di membri di Hour Of Penance, T.E.R. e Promaetheus Unbound. Dopo la registrazione del “Promo 2007” nei 16th Cellar Studios di Stefano Morabito, firmiamo un contratto con Neurotic Records, nel frattempo i due pezzi del Promo vanno a far parte dello split “Da Vinci Death Code”, distribuito da The Spew Records. Agli inizi del 2008 cominciamo l'attività live per diffondere il nome della band, dopodiché nel Maggio dello stesso anno iniziano le registrazioni (di nuovo ai 16th Cellar) del primo full lenght : “Oracles”. A Dicembre del 2008 i Fleshgod Apocalypse decidono di interrompere la collaborazione con Neurotic Records per firmare un contratto con Willowtip Records/Candlelight Records, che si è finalmente occupata della stampa e distribuzione del debut album uscito in Europa il 30 di Maggio e negli Stati Uniti e nel resto del mondo il 21 di Aprile.
Curiosando sul web ho appreso che siete una band che è nata nel 2007, quindi non molto tempo fa. Trovo incredibile che in soli due anni siate stati in grado di comporre un disco di così alto livello. Qual è il vostro segreto?
Francesco: Sicuramente la rabbia, la passione per il Death Metal e la musica in generale, ma soprattutto una grande dedizione e perseveranza.
Veniamo al disco, nello specifico. Il vostro MySpace lo presenta come "un'opera unica per la celebrazione della ratio ed il pensiero positivista, onorando i padri della musica classica". Da dove nasce questa idea? Immagino che come altre band all'interno della scena brutal nutriate una certa avversione verso ciò che è religioso e sacro..
Paolo: Si questo è vero, ma allo stesso tempo sarebbe riduttivo. L’idea di fondo è quella di aprire gli occhi della gente al fatto che i “tiranni” odierni, che siano immischiati con la religione o meno, stanno sempre più riuscendo nel loro intento: azzerare le menti degli uomini, la cultura, il ragionamento, e l’individualismo per portare le masse ad essere sempre più controllabili, per così acquisire un potere sempre più incontrastato. Ovvio che la religione e il concetto dell’esistenza di un dio al quale credere senza farsi domande, e quindi la paura di morire, sono fra i modi più semplici per soggiogare gli uomini. In particolare “Oracles” si propone di celebrare la Ragione come unico dio, unico mezzo imparziale e concreto per sfatare miti e credenze che non fanno altro che distrarre gli uomini da quello che dovrebbe essere il loro unico intento: vivere le proprie vite, e ricercare la verità.
Quali responsi ha ottenuto finora "Oracles" presso gli "organi di settore" (webzine, riviste, fanzine,..) e presso il pubblico (spesso il critico più severo)? Rispecchiano le vostre aspettative?
Francesco: I responsi per quanto ci riguarda sono stati molto buoni. Innanzitutto perché tutte le recensioni che sono state fatte su “Oracles” sono state positive, in secondo luogo perché l’interesse generale è stato fin’ora molto vivo. Questo interesse si è manifestato con molti commenti positivi, ma anche alcuni negativi, come è ovvio che sia. Questo non fa altro che rafforzarci, e darci anche nuove idee su come migliorare andando avanti, quando le critiche sono realmente costruttive.. per quanto riguarda le critiche non costruttive, fanno parte del gioco, e non ci sfiorano minimamente.
Ho visto sul vostro MySpace che avete un mare di date in programma, oltre ad aver recentemente suonato al Tattoo Death Fest in quel di Milano (che mi sono dovuto perdere per motivi personali, ndr). Volete parlarci dell'aspetto live dei Fleshgod Apocalypse?
Paolo: Il concetto è molto semplice: siamo dell’idea che la musica dal vivo abbia una componente visiva e spettacolare assolutamente inscindibile dalla musica. Quante volte capita di andare a vedere gruppi che magari sono perfetti, ma non sono minimamente in grado di trasmettere emozione e violenza? Ecco, questo è esattamente ciò che noi vorremmo evitare. Un live Death Metal deve essere di impatto, in tutti i sensi. Chiaro che questo non mette minimamente in secondo piano la qualità della musica, anzi, entrambi gli aspetti del live si trovano sullo stesso piano. Ovvio che gestire molte cose insieme richiede un grande sforzo sia mentale che fisico, ma non è certo questo a spaventarci: la costanza e l’impegno sono l’unica chiave per il successo.
Dietro le pelli del gruppo staziona Francesco Paoli, cantante degli Hour Of Penance. Questo sta a significare che la scena brutal italiana è viva e coesa? Cosa ne pensate di questa "scena", ammesso che per voi esista?
Francesco: Certamente la scena si sta muovendo, ed evolvendo. Ora come ora è più viva che mai, e sicuramente bisogna essere fieri del fatto che molte band italiane stiano finalmente riuscendo a portare il Death Metal italiano all’estero.
L'anno scorso fu "The Vile Conception" a sbalordirmi, quest'anno è toccato a "Oracles". Trovo che i prodotti made in Italy negli ultimi tempi abbiano fatto enormi passi in avanti. Ma che cosa è successo, come mai questo boom?
Francesco: Come dicevamo sopra, in un modo o nell’altro si sta creando uno zoccolo duro della scena estrema italiana, e ovviamente quando questo succede le reciproche influenze, l’ambiente e di conseguenza il fermento che si va creando attorno ad alcune bands e alla scena in generale, creano terreno fertile per poter dare vita a qualcosa che funzioni anche su scala mondiale. Si sta instaurando in qualche modo un circolo virtuoso in questo senso, e questo è molto positivo.
Dal canto vostro, invece, quali considerate siano le realtà tricolori che vale la pena tenere sotto stretta osservazione, sempre rimanendo in ambito estremo? Ho letto che band come Imposer, Deadlystrain, Vomit The Soul, Egemony e tante altre stanno iniziando ad avere riscontri importanti, con tanto di contratto presso etichette del settore..
Paolo: …ma questa domanda non l’avevi già fatta?...ahah! Come dicevamo, è proprio questo fermento che crea le condizioni. Bene così, la scena Death Metal in Italia si muove.
Ultima domanda di rito: che cosa bolle in pentola nel futuro dei Fleshgod Apocaplypse?
Paolo: Molte cose ovviamente. Per ora le priorità sono di promuovere “Oracles” nel miglior modo possibile, e quindi con dei tour che ci permettano di diffondere la nostra musica e far girare il nome della band. Accanto a questo ovviamente ci prepariamo per la stesura del secondo lavoro, e ci auspichiamo di poter suonare negli Stati Uniti al più presto.
Grazie ragazzi, concludete come preferite l'intervista.
Grazie a te ed EUTK per l’interesse e il supporto. E grazie a tutti coloro che ci aiutano nel diffondere la parola del Death Metal ogni giorno. Ci vediamo in tour.
Intervista a cura di Michele ’Coroner’ Segata

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 11 mag 2009 alle 13:40

:rip

Inserito il 11 mag 2009 alle 11:05

Cory, machettelodicoaffare???? :)