Dark Quarterer: indissolubili incantesimi toscani.

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Non so quanto potrà essere di generale interesse e, credetemi, lo dico senza alcuna forma di piaggeria: Gianni Nepi è uno dei miei “miti” personali.
Lo era, assieme ai Dark Quarterer, anche prima di questa intervista e lo è diventato forse ancora di più oggi che le sue cordialissime e schiette risposte hanno “saziato” un bel po’ di curiosità di questo fan della “prima ora” della sua favolosa creatura, contribuendo a tratteggiare la figura di un artista “vero”, alimentato da un’enorme passione per il rock e per la vita, che ha ben chiaro il ruolo degli affetti e dell’amicizia anche all’interno di un mondo “effimero” e “spietato” come quello del business discografico.
L’occasione per tale (facilmente prevedibile!) convalida è la recente pubblicazione del DVD “Under the Spell”, un’ulteriore prepotente dimostrazione di come il gruppo di Piombino sia innegabilmente un’improrogabile priorità per chi cerca l’anima e un’invincibile forza espressiva in quella categoria della percezione comunemente chiamata musica.

Ciao, grazie per la disponibilità e un caloroso bentornato ai Dark Quarterer sulle nostre pagine! Iniziamo con i doverosi complimenti per lo splendido “Under the Spell”. Ti va di raccontarci com’è nata l’idea di realizzare questo DVD così spettacolare?
Eccomi qui .... ancora una volta a cercare di trovare risposte a domande, come è rigorosamente logico in un’intervista ... ma oggi è uno strano giorno d’agosto: fuori una pioggia incessante colpisce ogni cosa e ogni cosa risuona di un proprio eco ... miliardi di gocce si uniscono così in una corale naturale; sonorità diverse per un unico grande concerto, mentre in lontananza i tuoni si accavallano interminabili come timpani di un’orchestra in una lunghissima corona musicale. Ditemi se tutto questo non è assolutamente epico????? Ho divagato, lo so, ma l’atmosfera è così intensa e particolare (abito in campagna) che non mi sono potuto trattenere dal provare a descriverla ...
Torno alla domanda ... l’idea del DVD è nata dalla mente florida di Gino Sozzi ed ha trovato in tutti noi consenso unanime. Anche il Mazzardi (“boss” della My Graveyard N.d.A.) si è dimostrato recettivo ed entusiasta dando il via ad un progetto di difficile realizzazione anche in considerazione dell’energia economica ed organizzativa necessarie per il buon esito finale.
La location che avete scelto, un teatro ricco di storia, ha sicuramente contribuito all’effetto complessivo. Come l’avete scelta?
Non volevamo rischiare una "open air" per paura del cattivo tempo quindi abbiamo optato per un luogo che fosse suggestivo ed adatto ad accompagnare le nostre atmosfere musicali ... il teatro Dei Concordi con la sua solenne ma sobria eleganza ci è sembrato ottimale ... poltrone di velluto ... decorazioni ... palchetti ... un salto indietro nel tempo ... that's all!!
Avete deciso di suddividere lo spettacolo in due parti, con la prima interamente dedicata a “Symbols” e la seconda riservata al vostro glorioso passato. Perché questa netta separazione?
Il presente. Il passato.
Anche se personalmente ritengo il DVD davvero straordinario, forse si sarebbe potuto fare qualcosa di più per la sezione extra, magari aggiungendo qualche filmato d’epoca. Sono incontentabile?
Ringrazio sentitamente per il tuo sincero apprezzamento.
La qualità del DVD con 135 min. di video ed audio non poteva essere ulteriormente ridotta perchè avrebbe penalizzato o l'uno o l’altro. Per aggiungere altri minuti avremmo dovuto fare un doppio DVD con un raddoppio dei costi di produzione per pochi minuti di extra.
Per quanto la MY GRAVEYARD soleva abituarci a produzioni superiori alla media, non si poteva pretendere davvero di più, se non togliendo 2 brani ed aggiungendo qualcos’altro ... secondo noi scelta sbagliata ...
Direi, se sei d’accordo, di spendere due parole per i “nuovi” membri dei Dark Quarterer, perfettamente integrati nello spirito del gruppo anche dal vivo. Cosa ci puoi dire dei “due” Francesco?
Fai bene a scrivere "nuovi" tra apici ... Francesco Sozzi è con noi da 12 anni (molti gruppi conosciutissimi hanno minori anni di vita) e Francesco Longhi è in "pianta stabile" da 8 anni. Entrambi sono innanzitutto grandi amici e persone stupende. Sempre disponibili al dialogo, alla ricerca di un a fusione di intenti che, specie nel contesto musicale nel quale spesso ci confrontiamo, è essenziale per forgiare in un’unica lega i nostri differenti gusti.
Musicalmente posso dirti che Francesco Sozzi è diplomato alla "LIZARD" con 110 e lode mentre Francesco Longhi ha studiato con alcuni tra i più grandi musicisti nell’ambito CLASSICO e JAZZ. Entrambi leggono speditamente partiture e spesso scrivono in simultanea accordi o melodie durante le prove per non rischiare di dimenticare soluzioni di arrangiamento nate sul momento.
Oltre a questo c'è grande fantasia e ricchezza di emotività in tutto ciò che propongono e questo va "A NOZZE" con il nostro stile.
Potrei parlare ore delle avventure che ci accadono durante le trasferte per i concerti ... di come il "Longhi" voglia mangiare agli autogrill con la "forchetta e il cucchiaio" di come ci si prende in giro per ogni atteggiamento inusuale, di come siamo "Gruppo" in tutti i sensi e di quanto ci stimiamo e ci vogliamo bene ... ma credo che dopo 8 anni di convivenza tutto ciò possa solo essere ovvio!!!
Anche Alice Bertoncini merita una menzione, per il contributo vocale e per il lavoro svolto nei filmati di accompagnamento allo spettacolo …
Alice è la ragazza di Francesco Sozzi ... credo di volergli bene come ad una figlia. Come insegnante di canto l'ho vista ancora 12enne iniziare la sua "carriera" musicale e, conscio del suo enorme talento, l'ho seguita per anni e lentamente, inserita in variegati contesti musicali da cui ha tratto esperienze importanti e contatti che le hanno permesso, oggi, a soli 25 anni di essere una "vocalist" eccezionale diplomata al C.P.M. di Milano pochi mesi fa nel corso di canto moderno con 9/10. Durante queste innumerevoli esperienze ha conosciuto Francesco, si sono innamorati e adesso convivono da circa 1 anno.
Alice è un'artista a 360°, grande fotografa e autrice di filmati e cover artworks ("Symbols" è stata realizzata da lei, così come la copertina dell’album degli ETRUSGRAVE e del gruppo di mai figlia "GRAMMA") ... ora insegna canto nella nostra scuola e vive di musica ...
I suddetti video fungono da perfetto corollario ad una musica già nella sua essenza primaria particolarmente immaginifica e in alcune situazioni sembrano supportare il legame che i vostri testi, anche quelli di chiara ispirazione “epica”, hanno con la realtà. Mi piacerebbe che ci spiegassi quanto sono importanti le liriche nelle vostre canzoni ...
Mai nessuno mi aveva posto questa domanda e per questa ragione rispondo moooolto volentieri!!!
Nella composizione di un brano è ESSENZIALE che la musica ed il testo seguano un’unica dinamica, in parole povere intendo dire che se il testo esprime malinconia anche l’arrangiamento in quel punto "deve" suscitare la stessa emozione e così per la rabbia la gioia ed ogni sentimento, deve realizzarsi questo amalgama tra note e parole. Dal momento che è sempre prima la musica a nascere (nel nostro caso è così, ma non sempre è cosi) è il testo che cerca di adattarsi alla melodia quindi il soggetto (argomento) trattato dipende molto dallo sviluppo armonico e melodico. Poi durante la realizzazione finale vengono aggiunti "colori" da ognuno di noi in quei punti del brano dove riteniamo che il testo debba prevalere emozionalmente sulla musica e, allora, la musica cerca di inseguire le fughe del testo.
Questa ricerca è lunga e difficile ... non sempre riesce al primo tentativo e se qualcuno di noi storce il naso significa che il risultato non è soddisfacente ... si riparte e si cercano altre strade da percorrere ... questa è la ragione per cui gli album dei DQ non hanno periodicità annuale. Questa è anche la ragione, però, che ci permette di fare brani di forte intensità ed emotività, escludendo assolutamente brani "materasso" che servono spesso a creare minutaggio musicale privo di qualsiasi contenuto!!!
Ho invidiato moltissimo il pubblico del Concordi, tra cui caporedattore di una nota e gloriosa webzine. Quando avrò la possibilità di placare questo “sentimento”? Quali sono le prossime occasioni per potervi vedere live?
Prossime date live:
18 Sep 2010 16:00
HEAVY METAL NIGHT III Villarosa di Martinsicuro, Teramo, ITALY
29 Oct 2010 16:30
PLAY IT LOUD FESTIVAL (The fourth Crusade) Schio, Vicenza, ITALY
26 Nov 2010 20:00
METAL FORCES FESTIVAL XIII Lorrack, Baden-Würt, DE
Dovrebbe esserci anche una data in Toscana credo in ottobre, ma ancora non so bene la location, credo però che il festival si chiami METALMEKANICO o qualcosa del genere... e dovrebbe svolgersi in un teatro sul tipo del Concordi di Campiglia Marittima ... quindi se vuoi venire a trovarci ...
Il vostro legame con la My Graveyard Production sembra ormai consolidato e molto proficuo. Dopo “qualche” difficoltà in passato da questo punto di vista, sentite che si tratta della label “giusta” per una band come la vostra?
Non potevamo chiedere di più!!! Grazie Giuliano!!!
Dall’alto di un’esperienza in questo business ormai piuttosto “importante”, come valuti il rapporto dei Dark Quarterer con la critica musicale (ricordando anche i famosi “no thanks” a Mark Putterford di Kerrang!, sulla copertina di “The Etruscan prophecy”)?
Kerrang, alla fine, è stato davvero un episodio piuttosto unico di critica negativa sui nostri lavori.
Dal 1987 abbiamo avuto centinaia di recensioni in tutto il mondo e, per quanto io mi possa ricordare, a parte Kerrang, l’unica recensione negativa è stata su METAL OBSERVER in Germania sull’album "WAR TEARS" che ha visto uno dei 2 recensori darci un 5,5 su 10 punti, mentre l’altro ci ha dato 7 su 10.
Ogni altra recensione ha sempre superato abbondantemente il 7,5 su 10 e molto spesso (specie all’estero) abbiamo ricevuto 10 su 10 ...
Quindi, a conti fatti, la critica ci ha sempre dato grande considerazione e stima!!!!
Anche se mi ero ripromesso di non “cedere” alla nostalgia, non posso proprio esimermi da affidarmi all’onda dei ricordi per appena un paio di curiosità. La prima riguarda il vostro debutto, per il sottoscritto dagli esiti veramente “devastanti”, nonostante la sua registrazione. Come nacque? Quali furono gli stimoli e le scintille creative che vi sollecitarono a produrre dei pezzi (ancora oggi!) così intensi e potenti?
8 anni di lavoro per migliorare la nostra tecnica, un periodo storico/musicale eccezionalmente prolifico, una comunità di intenti e di passione davvero eccezionali, una grande energia e tanta voglia di dimostrare, adrenalina a fiumi! Pensi che possa bastare?
La seconda riguarda, invece, la vostra “singolare” liaison con il management di Rita Pavone e Teddy Reno. Insomma, vedervi al “ festival degli sconosciuti”, su Raidue, fu senz’altro una cosa abbastanza “sorprendente” …
Fulberto aveva abbandonato il gruppo, e dopo 2 anni con Sandro Tersetti si tentava di recuperare tempo e terreno perduti! Non c’erano occasioni per suonare, né etichette discografiche disposte ad investire una lira su di noi!
Allora, a nostra insaputa, Paolo Ninci riempì una domanda d’iscrizione a questo concorso nazionale aperto a gruppi, solisti e artisti di ogni genere che aveva come premio finale una serata su RAIDUE! A quel tempo avevamo pronti soltanto 2 brani: “WAR TEARS” e “OUT OF LINE”. Ci presentammo in un’assolata giornata estiva in un campo sportivo sterrato in quel di Ariccia ... in lista d’attesa per esibirci insieme con altre decine di gruppi provenienti da tutta Italia e fu lì che per la prima volta conoscemmo “The Black”, cioè Mario Di Donato, che come noi era in gara! Un pomeriggio sotto un sole cocente in attesa del nostro turno.
Ferruccio (il vero nome di Teddy Reno) seminava critiche e responsi finali umilianti per quasi tutti i concorrenti con una “indifferenza disarmante” ... il che ci preoccupava non poco! Quando arrivò il nostro turno ci dirigemmo verso il centro del campo sportivo in cui su una pedana di pancali era sistemato uno “pseudo” palco con un’amplificazione essenziale e spartana.
Da sotto un mega ombrellone Rita Pavone corredata da un gran paio di occhiali da sole ci chiese il nome del gruppo ed il brano che avremmo suonato.
Iniziammo con “WAR TEARS”! Appena finito il brano di fronte ad una gradinata di concorrenti ancora in attesa di un verdetto, Teddy Reno partì dalla sua postazione come un fulmine verso di noi e, nell’eccitazione, inciampò in un cavo rischiando una solenne caduta. Riuscì a recuperare l’equilibrio e, con voce affannata e sguardo quasi spiritato ci urlò: “voi sarete in RAI, voi sarete in RAI !!!!!” Ci chiesero se avevamo un altro brano e proponemmo “OUT OF LINE” dal riff Zeppeliniano e di maggiore orecchiabilità! Allora il loro entusiasmo salì davvero alle stelle.
Ci chiesero i contatti e ci garantirono immediatamente la nostra presenza in RAI. Pensa che quel anno (il 1991) fummo i vincitori assoluti del festival che vedeva alternarsi sul palco artisti di ogni genere (folk, classica, pop, rock) e anche oggi se si visita su wikipedia lo spazio dedicato al “FESTIVAL DEGLI SCONOSCIUTI” l’anno 1991 vede inciso il nostro nome.
Ferruccio e Rita sono stati molto produttivi con noi ci hanno accompagnato in Germania per il contratto con l’INLINE MUSIC e, 2 anni dopo, ci hanno richiamato in RAI per presentare l’album prodotto.
Eravamo all’Hilton Hotel di Roma e presentammo “WAR TEARS” suonato ahimè in playback perché non era possibile in quella location fare altrimenti! Abbiamo anche questo video registrato e chissà che un giorno non finisca in qualche “the best of”! Insomma, 2 persone che ci hanno aiutato, voluto bene e stimato come pochi altri.
Quando Rita ha avuto l’operazione al cuore ci siamo sentiti con Ferruccio che ci ha tranquillizzato sulle sue condizioni.
Ora, a distanza di quasi 20 anni, ogni tanto chiamo per avere notizie e Ferruccio risponde sempre gentilmente.
Grandi signori della musica che purtroppo hanno pochi degni successori ai tempi di oggi! Ciao Rita e ciao Ferruccio!!!!!!
Avete già qualche idea a proposito del prossimo album? Dai, dacci qualche anticipazione …
L’idea è quella di un viaggio interpretabile come percorso della vita dalla nascita (partenza) alla morte (meta predestinata). 2 brani sono già piuttosto definiti e molte idee (riffs, melodie, giri armonici) sono già concepiti! Dobbiamo lavorare quest’autunno/inverno per mettere tutto insieme e sperare che il “gusto” di questa nuova pietanza sia appetibile!
Com’è la vita dei Dark Quarterer al di fuori della musica?
A parte per Francesco Longhi, non esiste una vita al di fuori della musica per noi altri
Francesco Longhi è ingegnere e questa è la sua professione (sta per diventare papà) e questa è per noi tutti una cosa stupenda che festeggeremo in modo degno.
Francesco Sozzi vive come noi altri, di musica, suona in diverse formazioni di cover band e duetta (chitarra e voce) con la sua Alice Bertoncini. Insomma tutta l’estate a suonare.
D’inverno insegna chitarra nella nostra Associazione Musicale WOODSTOCK (fondata da me e da Paolo nel 2001 … potevamo chiamarla diversamente???)
Paolo è in pensione dal 2008 e d’inverno insegna batteria. In estate lavora con la sua struttura di Service audio e luci sui palchi di mezza Toscana.
Io, fondamentalmente insegno canto (ho più di 50 allievi) e gestisco la parte contabile dell’associazione.
D’estate faccio serate con gli allievi portandoli a cantare in vari locali del nostro comprensorio.
Posso confidarti un segreto: ho un’allieva 14enne che farà “IO CANTO”, la trasmissione di Gerry Scotti in onda su Canale 5. E questo mi fa sentire soddisfatto del mio lavoro e orgoglioso per questa sua affermazione.
Vediamo un po’ se riesco a darti un’idea di quel poco che facciamo, quando non facciamo musica ...
A me piace stare con la mia famiglia nella casa in campagna che dopo anni di sacrifici ci siamo comprati nel 2006, piace pescare con la canna o dalla barca, piace andare in cerca di funghi, piace vedere films.
Paolo ha l’hobby di correre e fare ginnastica per tenersi in forma, ama sciare e farsi ogni tanto qualche vacanza all’estero.
Francesco Longhi ama Elena e gode nel mangiare e bere in modo quasi compulsivo! Francesco Sozzi ama Alice, ama dormire fino a tardi e ama le proprie chitarre più di se stesso!
Spero di essere stato “giusto”, sennò sai le critiche che mi fanno!!!!
Ringraziandoti ancora una volta per il tempo concesso in quest’occasione ed estendendo tale ringraziamento a tutta la band per quell’altro tempo enorme di “qualità” rappresentato dalla vostra musica, non mi resta che lasciarti il “microfono” per i commenti finali!
Grazie per ogni domanda, grazie per quanto stimate il nostro essere “artisti”, grazie per il vostro indispensabile aiuto, grazie, infine, per il tuo modo di esprimerti che arricchisce il giornalismo di nuova linfa vitale.
Un abbraccio forte forte da Gianni, Paolo, Francesco S. e Francesco L.
Ci vediamo presto su qualche palco in qualche luogo! Stay heavy forever!!!!
Intervista a cura di Marco Aimasso

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 01 set 2010 alle 16:20

confermo!

Inserito il 01 set 2010 alle 13:50

Un grande Uomo per una grande Band!