Frostmoon Eclipse... Total Eclipse!

Seguo da molto tempo i movimenti dei Frostmoon Eclipse e devo ammettere che non mi hanno mai deluso. Sono uno dei migliori esponenti del Black Metal sul territorio nazionale, e non solo, e lo dimostrano mediante uno stile grigio e distante, dal piglio personale ma dall'attitudine sempre devastante. Basta ascoltare il loro ultimo disco intitolato The End Stands Silent per rendervene conto da soli! Ad ogni modo vi lascio alle parole di Claudio e Gionata, buona lettura...

Salve Frostmoon Eclipse! Per prima cosa direi di iniziare dal nuovo contratto discografico firmato per la Osmose Productions, come ci si sente sotto un’etichetta che ha scritto pagine molto importanti per il Metal estremo?
Claudio: E’ sicuramente una bella esperienza aver realizzato un disco per quella stessa label che ha fatto uscire gli album con cui siamo cresciuti. Frost, Pure Holocaust, Ugra-Karma, Opus Nocturne sono solo alcuni dei dischi usciti per Osmose che fanno ormai un po' parte di tutta quella che è la mia generazione; i tempi ora sono molto diversi ma fa comunque piacere essere là.

Gionata: E’ la prima volta che abbiamo a che fare con un’etichetta di questo calibro, quindi a parte un discorso puramente affettivo che ci lega ad essa per motivi adolescenziali, direi che è anche la prima volta che abbiamo la certezza che un nostro album può ricevere un’ampia visibilità e la cosa è sicuramente molto apprezzata come ti puoi ben immaginare. Il boss della Osmose è anche una persona molto cordiale, professionale e seria. Fa molto piacere constatare che uno dei “padri” del Black Metal internazionale è anche una delle persone più tranquille che abbiamo mai conosciuto.

The End Stand Silent è il vostro nuovo disco e personalmente l’ho trovato un passo avanti, forse è il vostro capitolo più originale e personale, credete che sia soltanto l’inizio di una prossima evoluzione?
Claudio: Ti ringrazio! Credo anch'io che sia in effetti qualcosa di molto personale, penso che l'originalità faccia ancora la differenza nella musica.

Gionata: Credo sia inevitabilmente chiaro che i Frostmoon Eclipse abbiano intrapreso un nuovo cammino e lo si comprende anche dando un’occhiata veloce alla copertina del nuovo album: abbiamo lasciato il vecchio logo a favore di qualcosa di più sobrio e slegato dai soliti canoni Black Metal di sempre. Sinceramente è difficile dire dove andremo a finire e volendoci provare mi risulterebbe anche difficile farlo ma sicuramente so da dove stiamo ricominciando: freschezza, naturalezza, istinto, voglia di provare qualcosa di nuovo. I Frostmoon Eclipse non hanno rotto col Black Metal, assolutamente, anzi, siamo ancora una band che suona questo genere. Vogliamo farlo in maniera personale senza preoccuparci di quello che la gente può pensare. Non che ce ne sia mai importato qualcosa della gente, ma sicuramente non siamo più gli adolescenti che hanno voglia di dimostrare qualcosa a qualcuno. Ci siamo sempre fatti gli affari nostri e questa caratteristica sicuramente continuerà a contraddistinguerci.

Provenite dal più classico del Black Metal… ma secondo voi è ancora vivo (e possiede ancora un senso) lo spirito dei primi anni 90? Insomma perché i Frotmoon Eclipse hanno deciso di suonare questo genere musicale e non un altro?
Claudio: Credo che lo spirito è racchiuso in quei 30-40 album usciti negli anni 90, che è stato quando abbiamo iniziato a suonare. Non nego che all' inizio ne ero molto influenzato e ci tenevo a restare all' interno di quelli che ne potevano essere i "canoni stilistici". Eravamo una sorta di "cover band con pezzi propri", come ce ne sono ancora molte in giro. Col tempo credo di aver maturato una visione più personale.

Gionata: Io credo che fin quando le cose son fatte col cuore e con una serietà/sobrietà del tutto naturale, il vero spirito delle cose non muoia mai. Certo, se fai un resoconto veloce sarà sicuramente possibile per chiunque capire che il 90% del Black Metal odierno è solo roba da buffoni, ma credo che il “brutto” sia un po’ ovunque e che puntare il dito solo sul Black Metal sia del tutto riduttivo. E’ ovvio che il fattore novità a quei tempi abbia giocato un ruolo fondamentale nel cuore di ognuno di noi e che quello che noi consideriamo come “classico” sempre lo rimarrà, a dispetto di realtà anche ben più professionali, profonde e diligenti di oggi magari. Trovo interessante il Black Metal di allora così come quello dei giorni nostri se fatto in una certa ottica. Adesso trovare una band interessante è veramente difficile ma è anche vero che quando ero ragazzo ero talmente vorace di musica che mi facevo piacere gruppi che adesso mi farebbero rabbrividire. I tempi cambiano e le prospettive pure, ma se fai le cose col cuore non sbagli mai. E' inevitabile che chi ti ascolta se ne accorga.

Ascoltando The End Stand Silent si percepisce una forte sensazione di grigiore e disagio, da cosa traete ispirazione per dare una forma sonora a tutto questo? Ci sono riferimenti esterni oppure è il solo frutto di voi musicisti?
Claudio: La città in cui vivo, una delle più deprimenti d'Europa, ha sempre rappresentato una notevole influenza. "Grigiore e disagio" è un termine che definisce questo posto al 100%. Ma si potrebbe applicare anche alla mia vita. Direi che ormai, a 33 anni, è sufficiente guardarmi dentro per poter scrivere qualcosa che abbia a che fare con quanto da te menzionato.

Gionata: Il mood musicale dei Frostmoon Eclipse credo che sia andato di pari passo con la nostra maturazione personale: siamo partiti con un sound più aggressivo (paragonabile alla giovinezza irrequieta) per sfociare poi in una dimensione più intimista, riflessiva e grigia del sound attuale. Credo sia del tutto naturale dopo 15 anni mettere da parte l’ascia di guerra per esprimere qualcosa di più mirato che i soliti blast-beats a 200km all’ora. Non siamo più una band di ragazzini vogliosi di far casino, per fortuna, e non dobbiamo manco farlo per vivere, quindi onestamente ci prendiamo la libertà di fare ciò che vogliamo, senza tante mezze misure.

Il vostro nuovo album ha un suono freddo e grezzo, cosa che ho apprezzato molto, come giudicate invece tutti quei gruppi Black Metal che fanno sfoggio di suoni plastici e artificiali?
Claudio: Mi sto accorgendo che più passa il tempo e più non riesco proprio ad ascoltare le produzioni moderne. Probabilmente è anche un problema di qualità dei brani, ma il "suono plastico" mi mette rapidamente in fuga. Sarà la mia anima 70s.

Gionata: I suoni plastici sono per le bands plastiche. I Frostmoon Eclipse hanno e sempre avranno un sound organico e per molti aspetti “live”. Per quanto la nostra proposta sia sicuramente particolare di certo è doveroso a questo punto mettere in chiaro una cosa: i Frostmoon Eclipse sono una band estrema. Detto questo credo che sia facilmente comprensibile il perché di una scelta simile in fatto di produzione. Abbiamo sempre voluto un sound chiaro affinché quello che suoniamo non vada perso nel marasma generale, ma ovviamente il tutto deve anche risultare tagliente e aggressivo. La nostra musica deve risultare potente, fredda e estraniante o tutto quello che suoniamo non avrebbe il senso che vogliamo.

Praticamente tutti i componenti della band suonano in altri progetti musicali, ma come riuscite a conciliarli senza far perdere il tratto distintivo dei Frostmoon Eclipse?
Claudio: Essendo io il principale compositore, quello che puoi definire "tratto distintivo" rimane comunque lo stesso. La cosa difficile rimane scrivere, nel 2011, dei brani che possano avere ancora qualcosa da dire, per questo ho sempre pensato che sono importanti i brani che scarti più che quelli che scrivi. Solo buttando via un sacco di roba puoi arrivare a tenere qualcosa di accettabile. Non è detto che ci riesca sempre, ma questa almeno è l'idea di fondo.

Gionata: Concordo. Vorrei solo aggiungere che le altre realtà di cui facciamo parte sono talmente distanti dal sound dei Frostmoon Eclipse che è praticamente impossibile che una influenzi l’altra e così via. Del resto non avrebbe molto senso spendere tempo ed energie in 2 o più bands simili. Le nostre “esplorazioni” musicali sono appunto volte ad esplorare territori differenti e distanti. Talvolta devo dire che le differenti esperienze fatte lontane dai Frostmoon Eclipse hanno anche contribuito a gettare nuove idee nei Frostmoon Eclipse stessi, ma non di certo per pure influenze musicali quanto magari per arrangiamenti e il modo di vedere tecnicamente alcune cose.

Tornerete mai a pubblicare un disco come Dead And Forever Gone? Per quanto mi riguarda l’ho trovato realmente interessante, è riuscito a mostrare un aspetto che solitamente non trapela da band come voi.
Claudio: Esiste una band che si chiama Stroszek (www.myspace.com/songsofremorse) che è in un certo senso "figlia" di Dead And Forever Gone. Abbiamo pubblicato due album, Songs Of Remorse e Life Failures Made Music in cui cerco di esplorare quello che puoi definire come lato intimista, acustico, introspettivo, cantatutorale. Per quanto riguarda i Frostmoon Eclipse ammetto che è un esperimento che mi piacerebbe ripetere, ma per ora siamo concentrati su altre cose. Ad ogni modo ci sono sempre stati brani con parti acustiche, e ci saranno anche in futuro.

Gionata: E’ assolutamente incredibile constatare di come a distanza di ormai 6 anni dall’uscita di quell’album se ne continui inevitabilmente a parlare! Proprio non ve l’aspettavate un album del genere eh? Quell’album è stata una sorta di sfida che abbiamo voluto intraprendere sul lato personale e intimista della nostra visione musicale e che per fortuna ha anche avuto un buon successo sulle persone che ci seguono e che hanno capito quello che volevamo trasmettere. Quel disco non è stato una sorta di disco Metal unplugged come molti hanno fatto, ma una sorta di disco Acoustic Rock a se stante che ha sviscerato quelle che sono le nostre influenze più nascoste e difficilmente riscontrabili. Io e Claudio in realtà parlavamo di una release simile addirittura in concomitanza dell’uscita del nostro Mini-Cd di debutto del 1998 ma ovviamente per vari motivi non abbiamo mai potuto realizzare nulla fino al 2005.

C’è qualche idea in cantiere per un prossimo album? Quali sono le mosse future?
Claudio: E' in uscita in questi giorni un 7"ep dal titolo A Ticket To Nowhere, limitato a 250 copie. Contiene due brani composti nel periodo immediatamente successivo alla registrazione del nuovo album, e possono già dare un' idea di come potrebbe suonare il nuovo materiale.

Gionata: Ci sono anche altri 3-4 pezzi nuovi in lavorazione per il nuovo album ma tutto è ancora in fase embrionale quindi è decisamente difficile dire come sarà. Sicuramente a chi piace la nostra musica posso garantire un sonno tranquillo, non deluderemo nessuno.

preparando un tour per promuovere The End Stand Silent? Con chi vi piacerebbe dividere il palco?
Claudio: Tra i nuovi gruppi credo che gente come Wolves In The Throne Room sia abbastanza vicina a quello che facciamo o magari qualche gruppo storico.

Gionata: Per motivi logistici legati ai nostri impegni con lavoro ed altre bands non credo che riusciremo a organizzare un vero e proprio tour ma sicuramente ci concentreremo in alcune date fuori confine prima della fine dell’anno e credo che avremo anche la possibilità di tornare negli Stati Uniti d'America, sempre entro fine anno. Non abbiamo intenzione di suonare ovunque e sempre, ci limiteremo a esibirci solo se necessario e alle condizioni che vogliamo noi. Personalmente mi piacerebbe suonare coi Secrets Of The Moon, spero che prima o poi capiterà da qualche parte.

Ok, siamo in conclusione, a te le ultime parole…
Claudio: Grazie per questo spazio, per news, date e altre www.frostmooneclipse.com



Intervista a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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