John B. Good!

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Gruppo:Waite John
Qualche ora prima della data triestina di John Waite, tenutasi al Teatro Miela di Trieste, è stata organizzata anche una breve conferenza stampa, durante la quale il grande vocalist ha risposto in modo piuttosto rilassato ed informale alle domande più disparate.

John, questa è la tua prima data assoluta in Italia, eppure hai vissuto addirittura a Milano per un certo periodo.
Si, è vero. Adoro l'Italia, ed ovviamente so che è composta da realtà multiformi ed eterogenee. Milano e Trieste, ad esempio, non potrebbero essere più diverse tra loro! Amo ogni aspetto del vostro paese, e mi riempie di gioia essere finalmente riuscito ad organizzare una data qui.

Il nuovo album "Rough & Tumble" è una sorta di rinascita per te.
Assolutamente. "Rough & Tumble" è un grandissimo lavoro, che mi ha immediatamente proiettato verso livelli di popolarità che francamente non mi sarei aspettato di raggiungere nuovamente! Ne abbiamo già tratto due singoli con relativi videoclip, e c'è già in programma il terzo nel prossimo futuro. Per il resto dell'anno ci muoveremo invece quasi esclusivamente sul fronte live, visto che ci sono arrivate numerosissime richieste.

Il tuo modo di comporre è decisamente cambiato dai tempi dei Bad English e dei tuoi precedenti album solisti.
E' vero, la mia vena compositiva si è spostata su terreni decisamente più affini al songwriting in senso stretto. Tutto è diventato più semplice, più diretto; in sintesi, più rock in senso lato. Questo nuovo album rispecchia sostanzialmente l'intera gamma delle mie influenze musicali, dal blues all'hard rock, dal country al jazz: sento di non essere più vincolato ad alcuno schema, compongo nella massima libertà artistica.

Una situazione completamente differente dai Bad English, con i quali hai realizzato due album che ancora oggi vengono letteralmente venerati dai fans di tutto il mondo.
Non c'è dubbio, oggi sono padrone del mio destino, non devo scendere a compromessi nè con altri musicisti nè con case discografiche. Tanto per non essere frainteso, amo con tutto il cuore quei due dischi, tuttavia la registrazione del secondo fu un grande stress. C'era una pressione enorme attorno alla band, a causa dell'incredibile successo dell'esordio (il singolo "When I See You Smile" arrivò al numero 1 delle chart USA), e questo ha creato un clima non propriamente rilassato.

Come mai hai deciso di "bandire" le tastiere dai tuoi show? Non credi che certe canzoni, specie le vecchie hit, risultino un pò snaturate?
Io canto in maniera differente, a seconda se mi trovo di fianco una sola chitarra, oppure chitarra e tastiere contemporaneamente. Personalmente ritengo che il suono delle keyboards sia in contrasto con la voce, che si crei una sorta di concorrenza nella gestione delle melodie. Per questo motivo, ho deciso di adottare un suono nettamente più essenziale e ruvido.

Come stanno reagendo i vecchi fans all'indirizzo più "asciutto" delle nuove canzoni?
Direi decisamente bene, visti i reponsi che sta ottenendo "Rough & Tumble". Tuttavia, questa non è una domanda che mi pongo abitualmente quando compongo una canzone nuova. Non in modo assillante, almeno. Il fatto è che, dopo aver conquistato i vecchi fans storici, mi piacerebbe sempre raggiungere una nuova audience, alla quale far conoscere i miei nuovi brani. E' un'aspettativa legittima, credo.
Intervista a cura di Alessandro Ariatti

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