King Kobra: le parole di Carmine Appice sul grande come-back

Info

Gruppo:King Kobra

Non ci siamo fatti sfuggire la golosa occasione di scambiare quattro chiacchere con una leggenda del nostro genere come il drummer Carmine Appice, in occasione dell’uscita del nuovo, omonimo, album dei King Kobra. Non particolarmente loquace, il buon Carmine ci parla però della storia di questo nuovo disco, dei rapporti con l’ex singer Mark Free e dell’incerto futuro della band.

Ciao Carmine! Grazie per la disponibilità e benvenuto sulle pagine di metal.it! Iniziamo parlando del nuovo album: dicci com’è nato e quando avete deciso di scrivere nuovo materiale”
Era il dicembre del 2009, io e Dave eravamo in studio con il tecnico Pat Regan, che ci stava facendo ascoltare del materiale. A un certo punto Pat mi ha chiesto se i King Kobra volessero per caso fare un disco. Abbiamo subito pensato che potesse essere divertente e così è nata l’idea di un nuovo album. Ho chiamato subito gli altri membri della band e hanno accettato, ho pensato al cantante e ho sentito il manager Adam Parson, che mi ha detto di avere un contatto con Frontiers. Così ci siamo messi in moto, sono davvero contento del modo in cui tutto è nato.
Quali sono le canzoni a cui sei più legato e perché?
Sinceramente mi piacciono tutte, ma amo davvero Turn Up The Good Times: è heavy e ha una linea vocale divertente, oltre ad essere bella da suonare. Poi Rock This House, un riff di cui non mi stancherò mai e ritornello che amo. Poi c’è Live Forever, gran pezzo con accordi fichi, ottimo testo, ritornello e arrangiamento.
Le recensioni e i commenti sul vostro nuovo disco sono ottimi. Te lo aspettavi?
Penso che siamo stati fortunati con la stesura dei brani e la scelta delle canzoni, le recensioni sono state davvero positive. Forse più di quello che ci aspettavamo.
Ci sono differenze tra I King Kobra di oggi e quelli degli anni ’80?
Sì, ma le differenze stanno tutte nel fatto che siamo invecchiati e abbiamo più esperienza nel registrare e nel comporre. Il suono è migliore, per non parlare della produzione. Il processo di songwriting è invece rimasto sempre lo stesso: si parte da riff e accordi di chitarra per poi aggiungere il resto.
E cosa ci dici riguardo al mondo al di fuori dei King Kobra? Quali sono le differenze nello show business, nella gente ecc…?
Il business oggi è solo concentrato sui soldi. Tutto si fa solo per soldi, la creatività è assolutamente in secondo piano.
Cosa ci dici invece della scelta di Paul Shortino? Penso che il suo lavoro sull’album sia fantastico. E’ stato difficile trovare il giusto cantante?
Beh, sono stato io a pensare a Paul: ho lavorato con lui diverse volte ed è sempre stato un grande. Così l’ho chiamato ed ha accettato subito.
Senza andare a toccare la sfera privata e le scelte di vita di Mark/Marcie Free (l’ex cantante dei King Kobra che negli anni ’90 ha subito un’operazione per il cambio di sesso. ndr)…sei ancora in contatto con lui? Hai pensato di chiedergli di partecipare alla reunion o sapevi già che sarebbe stato necessario trovare un altro singer?
Siamo in contatto, ma abbiamo avuto delle discussioni riguardo l’uscita di un DVD live dei King Kobra in Messico, quindi dopo quella vicenda non me la sono sentita di chiedergli di partecipare alla reunion. Mark ha lasciato i King Kobra per suonare ciò che Ted Nugent chiama “whimp rock”, per cui non vedo come potesse accettare di partecipare. Inoltre pensavo che il tutto potesse rendere molto di più con una voce più fresca. Anche Dave era d’accordo, per cui è stato naturale pensare ad un altro cantante.
Negli ultimi tempi, diverse band nate negli anni ’70 e ’80 stanno tornando con nuovi album, tour e reunion varie. Non tutte le cose, però, sono buone come il come-back dei King Kobra. Sei d’accordo? Qual è secondo te la motivazione principale?
La maggior parte di queste band ha fatto dischi negli ultimi anni e si è bruciata, oppure sono stati per troppo tempo fuori dal business e fuori esercizio. Alcuni hanno avuto successo da solisti, come musicisti oppure come produttori. Io cerco solo di essere sicuro che quello che faccio sia il meglio che posso fare, una specie di controllo di qualità sul prodotto, di accertarmi che funzioni nel nostro settore, cioè hard rock/metal.
Quali sono i piani per il futuro dei King Kobra? E’ un ritorno definitivo o dobbiamo considerare questo disco come l’ultimo?
Beh, è difficile dirlo. Ci siamo detti che se il CD fosse andato sufficientemente bene da permetterci di proseguire saremmo andati avanti. È dura per noi fare concerti, perché i budget non sono abbastanza grandi da permetterci di organizzare un tour. Se il CD andasse davvero bene le cose potrebbero cambiare. Insomma, forse faremo un altro album e qualche concerto, vedremo. Qualsiasi cosa succederà, però, possiamo dire di avere scritto un ottimo disco.
Quindi i piani per il tour sono legati a problemi economici? Non verrete in Europa?
Come ti dicevo prima, non possiamo partire in tour finchè i risultati di vendita del CD non ce lo permettono. Se non succederà, non faremo alcun tour. Per ora si parla di Spagna e Sud America, ma sono solo parole.
Intervista a cura di Alessandro Quero

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?