Symphony X: "pronto, c'è Michael Romeo??"

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Gruppo:Symphony X

Un’intervista lunga, bella e divertente, quella che ho avuto il piacere di realizzare al telefono con Michael Romeo, chitarrista e mente dei Symphony X, in collegamento da Atlanta, dove la band si trovava nel bel mezzo del tour nordamericano. Tante le cose di cui parlare, tra cui l’imminente uscita del nuovo album “Iconoclast”… E così, ringraziando la Nuclear Blast che mi ha fatto telefonare a mie spese al cellulare di Mike in America (mi vendicherò spedendogli la suoneria del gattino Virgola!), e tra un disturbo di linea e l’altro, ecco cosa ne è saltato fuori!

Ciao Michael, e benvenuto su Metal.it!
Ciao, ‘man’! Come va?
Tutto bene, è un vero piacere parlare con te!
Oh man, il piacere è mio!
Ok, partiamo dal presente: siete ad Atlanta, Georgia, nel bel mezzo del tour nordamericano. Come sta andando, finora?
Sta andando bene, man. Quando questo tour è stato programmato, dovevamo essere noi, i Nevermore ed i Soilwork, e pensavamo fosse un bel pacchetto per gli States, non vedevamo l’ora di farlo. Ma poi i Soilwork hanno mollato quasi all’inizio, e poi anche i Nevermore hanno abbandonato il tour…
Puoi spiegarci perché?
Beh, come sai avevamo già fatto il “Power of Metal” tour in Europa con loro, e conosciamo i ragazzi da anni, siamo molto amici con i ragazzi dei Nevermore. Ma all’interno della loro band c’è stata della frizione, hanno avuto dei problemi tra di loro, e… come si dice, shit happens, si sono sciolti poco prima di partire con questo tour. Noi speravamo che potessero sistemare le cose e venire con noi in questo tour nordamericano, ma così non è stato, Jeff e Van hanno lasciato la band. Per noi la cosa è stata un bel danno, perché avevamo intenzione di offrire questo bel pacchetto al pubblico, ma ci siamo detti ‘che cavolo, lo faremo lo stesso!’, e finora sta andando molto bene: i fans vengono molto numerosi, e finora tutto è filato liscio! Abbiamo un’altra settimana, poi un po’ di riposo, e poi partiremo subito per il Sud America, siamo molto contenti di tutto questo.
Al momento, dunque, siete in tour con i Powerglove ed i Blackguard: come li avete scelti?
Il management è stato coinvolto nel cercare delle bands che fossero un po’ diverse, ma che potessero offrire uno show interessante. Quando ci hanno proposto i Powerglove ed i Blackguard, siamo stati molto contenti di averli a bordo. Il tour è di sicuro più vario e piacevole per i fans, soprattutto con quel metal ‘da videogiochi’ che fanno i Powerglove, molto divertente.
Ok, parliamo del nuovo arrivato, “Iconoclast”. La vostra nuova label mi ha mandato la versione con un solo cd, ma tu stesso in un’intervista hai detto che la versione che voi considerate ‘vera’ è quella a due cd: come mai questa scelta di pubblicare due versioni diverse?
Sai, quando compongo non guardo mai quanto sono lunghe le canzoni, e così, finito il lavoro, ho raccolto tutto il materiale e mi sono detto ‘holy sh*t, ci sono più di 85 minuti di roba!’ Ne abbiamo parlato insieme, e tutti eravamo d’accordo: questo sarà un doppio cd. Non c’erano canzoni da relegare a bonus tracks o da scartare, niente fillers, ogni canzone meritava il cd. Così siamo andati dalla label, e gli abbiamo detto ‘abbiamo tutto questo materiale, e vogliamo che sia un doppio’. Loro erano d’accordo, ma ci hanno detto che avremmo dovuto anche fare un cd singolo: ci sono alcuni territori dove era meglio vendere un cd singolo, o magari nuovi fans che ancora non ci conoscono potrebbero non voler spendere qualcosa in più per un doppio. Quindi sicuramente i motivi sono commerciali, ma per noi va bene, capiamo perfettamente lo scopo, anche se il doppio cd è quello che noi abbiamo realmente scritto. È stata molto dura scegliere quali canzoni lasciar fuori dal cd singolo, come ti ho detto amo ogni canzone del disco.
E allora spiegami come avete fatto!
Beh, ci sono tre canzoni molto lunghe, quindi abbiamo deciso di lasciarne fuori una delle tre. Ci sono poi due canzoni che, seppur diverse, sono molto simili nello stile, molto heavy e dirette, così ne abbiamo lasciato fuori una. Abbiamo comunque cercato di lasciare nella versione singola canzoni più variegate, in modo da offrire un pacchetto completo anche nel cd singolo.
Una delle prime cose che ho notato, ascoltando il nuovo cd, è l’assenza di ballads, di canzoni lente, eccezion fatta per l’ultima traccia, “When All is Lost”, anche se le parti lente sono solo accennate… Come mai?
- Beh, io considero “When all is Lost” una soft song (Alla faccia della canzone ‘soft’!, ndr), è comunque una ballad, ma parlando di cosa avremmo dovuto fare in quest’album, avevamo deciso di dargli un sound differente, una direzione diversa, e alla fine siamo venuti fuori con questo tema uomo vs macchina, o cuore vs tecnologia, e pensando all’inesorabilità delle macchine, tutto ci ispirava qualcosa di meccanico, quindi i riffs e le canzoni prendevano questo taglio aggressivo, distruttivo, non molto adatto per canzoni dolci o romantiche. Sembrava funzionare, era proprio il sound che stavamo cercando; anche in “Paradise Lost” c’era questo tema del bene contro il male, ed infatti molta roba in quel disco è molto oscura, pesante. Siamo molto contenti del risultato, e funziona perfettamente con il tema che abbiamo scelto questa volta.
Tuttavia, non possiamo dire che “Iconoclast” sia un concept album…
Infatti, non è un vero e proprio concept; non c’è una storia dietro le canzoni. Nei vari albums cerchiamo sempre di legare le canzoni tra di loro, che sia per un tema, una direzione musicale, o un argomento; così, ogni album è diverso ed ha una sua personalità. In questo caso, il fattore legante è questo tema meccanico, che si riflette anche nei testi, in cui viene portata avanti questa idea dell’uomo contro la macchina o la tecnologia…
Si, la cosa è anche percepibile nella gran mole di suoni tecnici, e meccanici, che stanno sotto le canzoni…
Scusa puoi ripetere? Non si sente un ca**o qui, ti ho perso??
No, sono qui!
Ah, ok! Si, in effetti, partendo dall’idea di voler fare qualcosa di diverso… Beh, ti spiego com’è andata. Qualche mese fa ero nello studio, quando ancora non c’era altro che una manciata di riffs, e mettevo a posto e davo una ripulita. Non avevamo ancora deciso che direzione dare al tutto, ed avevo più o meno 4-5 canzoni tra le mani. Alcune delle prime idee erano simili a quanto fatto su “Paradise Lost” o forse anche “The Odyssey”. Un giorno, avevo in sottofondo una selezione casuale di musica, presa dalla cartella delle colonne sonore; all’improvviso due colonne sonore sono andate una dietro l’altra: quella di “300” e quella di “Matrix”, ed entrambe hanno parti orchestrali ma la stessa struttura piena di suoni meccanici, robotici… E lì mi si è accesa la lampadina: perché non lo facciamo pure noi? Perché non proviamo a dare all’album un taglio futuristico, meccanico, tecnologico? Non l’avevamo mai fatto prima, per cui l’idea sembrava molto buona; potevamo fare la musica più dura del mondo, ed anche inserire elementi sinfonici qua e là.
Parliamo adesso di questo nuovo contratto con Nuclear Blast; puoi spiegarci perché avete chiuso il contratto con InsideOut, e in base a cosa avete scelto proprio la label tedesca?
Siamo stati con InsideOut per tre anni, e la label stava attraversando una fase di cambiamento, dal punto di vista degli affari… Stavano succedendo varie cose, e noi eravamo con gli occhi ben aperti verso altre labels. Nuclear Blast ci ha fatto una proposta che era davvero buona, e noi eravamo molto contenti di andare con loro, hanno una reputazione buonissima, esistono da molti anni e quindi conoscono benissimo il music business. Ci sembrava una scelta buonissima, e finora, tutto quel che abbiamo fatto con loro è stato molto buono.
Ok Mike, entriamo nella cosiddetta ‘nerd Area’! Primo: parliamo di chitarre! Tu usi una marca giapponese, la Caparison, che ha fatto un modello espressamente per te. Come sei arrivato a loro, dopo ESP?
Beh, un paio di ragazzi che conosco suonano le chitarre Caparison da molti anni, così ho provato le chitarre ed erano molto belle e ben fatte. Allora li ho contattati e loro mi hanno detto che mi avrebbero costruito praticamente qualsiasi chitarra avessi voluto! Quando ero giovane, suonavo sempre la mia amata Kramer, che è stata la prima chitarra che ho comprato con i miei soldi! Era e sempre sarà la ‘mia’ chitarra! Ho sempre adorato il manico di quella chitarra, è un filo più spesso, più tondo delle altre chitarre di quella fascia, così ho spedito in Giappone quel manico, e gli ho chiesto se riuscivano a replicarlo, costruendogli intorno una chitarra moderna, con il Floyd Rose, i due humbuckers e tutto il resto…
Gli hai proprio spedito il manico della tua Kramer? Io non lo avrei fatto mai!
Eheh, avevo un po’ di paura anche io! Ma l’ho fatto, l’ho smontato, l’ho spedito, e loro hanno praticamente clonato quel manico, ed ecco come sono arrivato alla mia chitarra signature.
Ma secondo te, la tua nuova chitarra è molto diversa dalle ESP che usavi prima? Nel suono, o nella comodità…
Cosa? Non ti sento… Ca**o, aspetta, entro dentro, qui fuori non si sente un ca**o! (20 secondi dopo…) Ok, mi senti?
Si, sono qua! Allora, la differenza tra le chitarre…
Beh, ho suonato per un bel po’ le ESP e… Te lo devo dire, quel manico era un po’ troppo sottile per me… Intendiamoci, suonano grandiosamente, ma io ho suonato quella Kramer per così tanti anni, che andavo cercando proprio quel tipo di feeling tra le mani. Avendo avuto la possibilità di scegliere, per me è stato fantastico poter riavere tra le mani quel tipo di manico!
Ok, e adesso gli amplificatori! Cosa stai usando?
Adesso uso Engl, li uso da un po’…
Usi i Fireball?
All’inizio ho comprato un Fireball, e l’ho usato per esempio su “The Odyssey”, ma da quando ho firmato il contratto di endorsement con Engl, ho cominciato ad usare un Powerball, ne ho anche un’edizione speciale che tengo gelosamente nello studio. Ma negli ultimi due dischi per il 95% è tutto suonato dal Powerball.
Mike, molte persone mi pregano di chiederti qualcosa su di te come uomo, al di fuori dei Symphony X… ci stai a rispondere a qualche domanda??
Oh, man, sono un ragazzo normalissimo, sono sposato, ho due figli, ho la stessa mer*a da gestire di ogni altro, devo pagare il mutuo, le tasse, la solita mer*a, insomma. Tutte cose che mi assalgono appena torno a casa dai tour! Devo gestire la mia famiglia, cercare di essere il più presente possibile… Insomma, lontano dai palchi, ho una vita normale!
Pratichi qualche sport, o sei un fan di qualche sport?
Oh, non proprio… non sono proprio un tipo sportivo….
Eppure vi ho visti giocare a baseball nel DVD del Gigantour, eheh…
Oh beh, quello è il massimo che posso fare! Quando sono a casa, cerco di passare la maggior parte del tempo con la famiglia, e se ho del tempo libero, di solito sono giù nello studio (Michael ha costruito il suo Dungeon Studio proprio sotto casa, ndr), e lavoro, o scrivo, o cerco di tenere lo studio aggiornato con strumenti, materiale e software.
Cosa mi dici della religione? Sei cristiano, buddista, o cosa…
Non sono proprio un tipo religioso, non vado in chiesa da un secolo… Se credo in Dio? Si, probabilmente! Se credo nella Chiesa? Probabilmente no, non sono un tipo religioso…
Al massimo, è un buon tema per un album, ma poco altro!
Eheh, proprio così!
Ok, altra domanda: cibo e bevanda preferita!
Oh, Dio! Non so… probabilmente una bella bistecca o un’aragosta da sbranare, non sono un uomo raffinatissimo! Per il bere, non sono proprio un tipo da birra… sono più uno da Jack Daniel’s!
Oh, ce ne siamo accorti al concerto di Firenze, quando Russell ti ha fatto bere mezza boccia di Jack per festeggiare il tuo compleanno!
Oh mio Dio, lo ricordo benissimo!
Ok… Il miglior film che hai visto!
Oh mio Dio, mi sa che dovremo parlare per molto tempo ancora, sono malato di film! Ho una videoteca enorme, davvero enorme… Oh mio Dio, un solo film… ce ne sono così tanti….
Dammi tre nomi, magari!
Oh… Oh, f*ck…. Oh, man… forse Scarface… quello è di sicuro in testa! Poi… Oh Dio, che domanda difficile… Mi piace l’horror, potrei metterci dentro The Omen (Il Presagio, ndr), o Psycho, o qualcosa di John Carpenter…. Ah, e ovviamente i film di Star Wars!
Eccolo là, non avevo dubbi! Anche se per me, i veri film di Star Wars si fermano alla prima trilogia…
Oh, sono d’accordo! Io sono cresciuto con i primi tre! Gli atri… beh, erano ‘ok’, forse l’ultmo è il migliore del gruppo… Ma per me il picco massimo è il primo film e soprattutto “L’Impero colpisce Ancora”!
Aaaah, come ti capisco! D’accordissimo con te!
Oh yeah….
Ok, Mike, un’ultima domanda per te… una domanda indiretta: dimmi quale dei tuoi compagni di band è il più divertente, quale il più serio sul lavoro…
Oh, nella band abbiamo tutti un bellissimo rapporto… Probabilmente il più divertente è Russell, ci fa ridere quando ne abbiamo bisogno, è un po’ il giullare della situazione! Ci troviamo molto bene insieme, ovviamente abbiamo opinioni diverse come chiunque, ma di solito andiamo davvero bene insieme. Per quanto riguarda la serietà sul lavoro probabilmente io sono il peggiore della ciurma, perfezionista e precisino…
Ok, questa era l’ultima, giuro! Grazie mille Mike, starei qui a parlare per ore con te, ma credo tu abbia di meglio da fare!
Eheh! In effetti devo andare a fare il soundcheck!
Ok, ancora grazie, in bocca al lupo per stasera e spero di rivedervi presto dal vivo! Ciao!
Cool man, bye bye!
Intervista a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 giu 2011 alle 17:05

Se ti serve un fonico sai dove trovarlo...! :-)

Inserito il 01 giu 2011 alle 10:49

potrei elaborare un file audio tratto dalla telefonata, e metterlo online...

Inserito il 01 giu 2011 alle 10:34

Sarebbe bello Ascoltarla in lingua originale... :-)