SuperbiA: un "peccato" sottovalutarli!

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Gruppo:SuperbiA

Ancora una formazione, concreta e convincente, proveniente dalla Sicilia. Nel caso i SuperbiA, dediti a quel convincente – e personale - Death Metal che caratterizza il loro album d'esordio: Overcoming The Pain.

SuperbiA... perchè non Ira... Accidia... Invidia? C'erano ben sette peccati capitali trai quali pescare!
Vittorio: Il monicker è stato scelto sul finire degli anni '90 da i due Antonio, batterista e chitarrista, per dare un nome al loro gruppo di cover metal; prima formazione dell'attuale band. Le motivazioni su tale scelta sono ricadute sull’italianità e sulla semplicità del termine, che condivido a pieno a distanza di un decennio, ed anche sul fatto che la superbia, come peccato appunto, sia il più terribile tra i sette. Credo quindi che i ragazzi abbiano colto a pieno nel segno.
Sebbene avessimo già recensito il vostro omonimo demo del 2007, questa è la vostra prima intervista per Metal.it, direi che la prossima domanda non possa che gettare uno sguardo sulla storia del gruppo, no?
Certamente.. da quel 2007 è passato parecchio tempo, così come dalla nostra prima demo nel 2004 e dalla nostra fondazione, quale band dedita al metal inedito, nel 2002. La formazione originaria, per forza di cose, è andata perdendosi, pur mantenendosi oggi nei 3/5. Dopo vari cambi di line up, che hanno inevitabilmente segnato anche i “tempi” della band, arriviamo nel 2010 all’esordio con un Album Completo. Il tutto dopo aver suonato diverse volte live e pubblicato diverse Compilation, in Europa e non solo... diciamo la gavetta di tutte le band del mondo!!!
Quanto è importante avere il supporto di una label come la My Kingdom Music? Come siete entrati in contatto?
Da come anzidetto, dopo due demo e varie compilation, il passo in avanti con un full-length era necessario ed era, allo stesso modo, essenziale farci supportare e coprodurre da una label, con esperienza e volontà di “fare”. Dopo la realizzazione di diverse demo, relative ad alcuni estratti di “Overcoming the Pain”, che ricordo essere uscito world wide il 05.11.2010 e giorno 08.11.2010 in Inghilterra, ne abbiamo spedito delle copie a varie etichette. Dopo mesi, alcune si sono fatte avanti con delle offerte, ma solo la M.K.M., l’unica italiana, ci ha convinto per trasparenza e condizioni contrattuali. Siamo distribuiti in tutto il globo ed in Italia viaggiamo con masterpiece distribution.
La vostra proposta musicale mostra diverse sfaccettature e soluzioni particolari... ma una delle costanti è rappresentata dall'approccio vocale di Gemini, che sembra avere assunto il ruolo del "cattivo", mi sbaglio?
Sì, la nostra proposta è ben articolata, ricca e variegata nelle soluzioni. Come diciamo sempre, siamo alla ricerca di un nostro style; più esattamente tentiamo di creare un personalissimo SuperbiA Metal. Mettiamo insieme i nostri ascolti e le nostre diverse esperienze musicali, per avere 10 singoli in un album, non un paio. L’essere originali e dinamici nelle composizioni è essenziale. Mettendo insieme death, prog, thrash e modern, non ci spaventiamo d’utilizzare le tanto care extreme vocals. Il ruolo del cattivo poi non me lo sento cucito addosso. Le voci seppur graffiate, ma ben comprensibili, cercano sempre di supportare il sound; sicuramente metal, d’impatto nei riff e diciamo più “pulito” in altre parti, in favore delle capacità degli strumentisti. In brani come Embracing the Evil, si contano ben tre timbriche; in One Last Time invece vi è un approccio più thrash – hardcore. Dal mio “canto”.. ho cercato di sposare al meglio la causa della band e del nostro style.. che definirei death-progressive od anche thrash-core!!!
Anche la produzione e la resa sonora complessiva suonano molto "on your face"...
Abbiamo deciso d’investire su Noi stessi, autoproducendoci, e sulle capacità del nostro batterista A. Amodeo, come tecnico del suono. Il budget era ridotto e la possibilità di prolungarci in studio per quanto fosse necessario; aggiungendo, eliminando e riarrangiando quanto fatto, non ha prezzo. Non nascondiamo il fatto che il suono possa essere manchevole di tutti quegli accorgimenti che solamente uno studio professionale può donare; ma ci sentiamo soddisfatti per quanto realizzato. Il sound è chiaro e così.. on your face, appunto!!!
Non avete comunque rinunciato alle vocals dell'ospite Antonella Di Maria, è una soluzione che pensate di sviluppare in futuro?
Il risultato mi è piaciuto molto, sia in Before Dying, con il classico ritornello a due voci; sia nel breve inserto di Silenzio e Vuoto; per non dimenticare l’interpretazione, sempre a due, nell’intro della marziale Alpha & Omega. Non so cosa ci riserverà il futuro, ma l’esperimento nei brani di cui sopra, è riuscito alla grande.
E nemmeno a diversi passaggi cantati in italiano... addirittura una canzone si intitola "Silenzio & Vuoto", scelte dettate dalla volontà di sottolineare la vostra nazionalità?
Infatti, Silenzio & Vuoto alterna strofe in lingua madre, che in inglese. Sono molto legato a questa canzone, sia per la sperimentazione, sia per l’headbanging che scatena dal vivo. Ero curioso di cimentarmi con l’italiano; quando poi mi è stato presentato il brano, per tempi e forma, si è subito prestato al tentativo. Non è stato facile, ma con i ragazzi siamo riusciti e rendere S.&.V. un bel pezzo, “on your face” ed italianissimo.
A proposito, dato che siete originari dalla Sicilia, nei testi delle vostre canzoni ci sono riferimenti alla vostra terra? Quali sono comunque le varie tematiche che affrontate nelle vostre canzoni?

Suonando un metal moderno, i testi sono necessariamente di stampo attuale e senza cenno alcuno alla storia, alla mitologia od al sociale siciliano. Si tratta più che altro di spaccati di vita quotidiana, visti sotto un’ottica d’interiore riflessione. Su come la vita possa essere interpretata da diversi punti di vista. L’apatia, la sofferenza per un male reale, come la malattia o la perdita di una persona cara, a causa di un incidente stradale… l’attualità del male di vivere, visto nel suo ciclico divenire.
Tornando alla musica, pensate che ci siano altre evoluzione possibili nel tempo per il Thrash/Death Metal, oppure ormai è stato detto tutto?
Credo ormai che il Thrash, il Death, così come qualsiasi altro “Genere Metal” nella sua connotazione puramente generale, debba essere inteso come un proprio background o come un punto di partenza per una normale evoluzione stilistica. Mi spiego meglio. I grandi gruppi legati alla propria storia, non si smuovono di una virgola dalla loro formula magica... le band emergenti od underground devono necessariamente crearsi una propria identità. Il SuperbiA style per Noi. Oggi si può partire dal riffing thrash, death od heavy, ma ci si deve ugualmente uniformare ad uno standard di pulizia e di tipicità del suono degli anni 2000. Ci saranno sempre i capisaldi del genere da rispettare, ma non si potranno fermare le logiche evoluzioni di questi. In definitiva... se oggi suoni death old school, sei poco originale, non attuale etc etc; se senti un nuovo album di una Grande Band californiana affermi: Immortali!!! Bisogna innovarsi e proiettarsi nel futuro, con l’esperienza di quanto fatto dagli altri negli anni.
Ho trovato particolare e direi minimalista l'artwork di "Overcoming the Pain", perchè avete optato per questo tipo di scelta?
Volevamo un qualcosa di semplice e d’impatto. Poca grafica, ma che fosse efficace e concreta. Credo che l’opzione del termine “Pain”, in primo piano, sia stata azzeccata dal designer. Dopo le due demo poi, dovevamo cambiare l’aspetto grafico. Non potevamo ripeterci; così come in musica d'altronde.
"Overcoming the Pain" è uscito da qualche mese, sta ripagando le vostre aspettative? Siete riusciti a promuoverlo anche dal vivo?
Il tempo passa; Novembre 2010 per l’esattezza. In termini di vendite non sappiamo ancora nulla, ma da questo punto di vista non ci aspettiamo niente di ché. Forse il vedere, già da ora, i files in condivisione per numerosi utenti del mulo ci rende molto soddisfatti. I tempi cambiano e le aspettative dei musicisti, per forza di cose, idem (p.s. “apro e chiudo”… non si possono vendere i SuperbiA a 14-16 €). Le recensioni invece sono state diverse e per di più positive ed incoraggianti per il nostro futuro. Molti recensori hanno anche ascoltato o riascoltato la passata demo, per scoprire il nostro punto di maturazione. Molti ci hanno riscoperto, se prima ci avevano snobbato. Per le esibizioni dal vivo invece c’è solamente da stendere un velo pietoso. Soliti discorsi. La geografia che non ci aiuta; la Sicilia che sta vivendo forse i due anni più brutti di sempre per il Metal; gestori di locali scettici ed agenzie italiche truffaldine e sanguisughe. Che altro dire.. qui abbiamo il mare, il cibo ed il turismo..
Potete darci alcune anticipazioni sulle vostre mosse future?
Il prossimo Album è già pronto. Mi spiego. Per completare le demo mancano solamente gli assoli, i testi e le voci. Naturalmente, conoscendoci, i cambiamenti saranno numerosi, da ora, sino all’ingresso in studio. La vena compositiva ed innovativa non manca in casa SuperbiA. Ci saranno tante novità e lo style sarà, come sempre, personalissimo e ricco di varianti.
Vi ringrazio per la vostra disponibilità e mi sembra giusto lasciarvi la parola finale...
Ringrazio Te Sergio e metal.it per lo spazio, importantissimo per Noi band underground, che viviamo di poca celebrità mediatica. Invito tutti ad ascoltare i SuperbiA, scaricando od acquistando Overcoming the Pain. Sono sicuro che non faremo perdere a nessuno 40 mnt. della propria esistenza.
Su
http://www.myspace.com/superbiaband o su
https://www.facebook.com/ troverete varie info ed il work in progress della band. Ad es. siamo da poco usciti con una piccola compilation, per una grande causa; “Italian Heavy Metal Helps Japanese Red Cross”. 15 metal bands italiane unite per il Giappone, a seguito del ben noto terremoto e disastro nucleare.
Il CD è stato distribuito da NIPPONYA, centro culturale giapponese di Milano, sito di Via Medardo Rosso nr. 16.
Grazie.. A presto!!!
-..SuperbiA..-
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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