Infinita Symphonia: "Verso l'infinito e oltre!"

Ed è proprio il monito di Buzz Lightyear quello più adatto a descrivere l'impressione che ho avuto intervistando gli Infinita Symphonia, giovane band romana alle prese con il proprio debut album "A Mind's Chronicle". Tanta voglia di fare e di crescere, per regalarci altrettanta ottima musica, unendo il passato al futuro, senza tralasciare un presente che già gli regala ricche soddisfazioni! Ma lasciamo parlare loro..

Ciao ragazzi e benvenuti su Metal.it! O meglio bentornati, dato che la vostra recensione è appena stata pubblicata dal sottoscritto..faccio un po' il narciso e vi chiedo: vi è piaciuta?
Gianmarco Ricasoli: Senza dubbio una recensione molto approfondita, curata e sentita. Sono rimasto senza fiato quando l'ho letta e, a prescindere dal voto, traspare dalle tue parole che il cd è stato ben analizzato.
Pablo: A me è piaciuta tantissimo!! Ottima recensione! Si capisce che il CD ve lo siete sentito con attenzione

Luca Ciccotti: Grazie mille per noi è un piacere enorme poter godere di questo spazio. Riguardo la recensione, sinceramente 9,5 come voto lo ritengo un pò basso...hehhe..Scherzi a parte, nella recensione parli di pelle d’oca, ti posso assicurare che è venuta anche a noi leggendo le tue parole. Siamo veramente contenti che ti sia piaciuto così tanto. La speranza di poter fare un album interessante sta diventando realtà leggendo recensioni come la tua. Siamo contenti di aver creduto al nostro metal!

Alberto De Felice: Moltissimo grazie!Non solo per quanto riguarda il voto ovviamente, ma anche per l’analisi accurata che hai effettuato sul nostro disco!per noi è stato frutto di duro lavoro, ma ti posso garantire che i responsi positivi da parte del pubblico e dei giornalisti che ci sono stati fin’ora ripagano di gran lunga le nostre fatiche!

Luca Micioni: Ci è piaciuta moltissimo e secondo me è molto importante l' analisi che ne scaturisce fuori riguardo le "epoche" musicali differenti...direi che ci hai preso in pieno!
Ora parlateci un po' di voi, soprattutto a chi non vi conosce: chi sono gli Infinita Symphonia?

Gianmarco Ricasoli: Per me gli Infinita Symphonia sono il frutto di tanti sacrifici, della voglia di credere in qualcosa in cui pochi credono e del piacere di trovarsi insieme su un palco o in uno studio o in qualsiasi luogo con uno strumento in mano e qualcosa su cui battere.

Pablo: Per me, prima di tutto sono una bellissima realtà... e poi mi ritengo onorato di suonare con dei musicisti così abili

Luca Ciccotti: Gli Infinita Symphonia sono 5 musicisti amanti del metal che due anni fa si sono accorti di avere delle canzoni interessanti da poter proporre, e per tutto questo tempo si sono dimenticati di avere altri motivi per vivere. L’ unico loro obbiettivo era fare in modo che questi pezzi prendessero vita su un debut album ufficiale e di conquistare la fiducia di un’ etichetta discografica . I sacrifici sono stati enormi, gli obbiettivi raggiunti, ma non vogliamo di certo considerli come punto di arrivo. Vogliamo che il nostro sogno si nutra di tanti piccoli/grandi traguardi e che nel tempo diventi sempre più grande, vogliamo crescere insieme a lui!

Alberto De Felice: Sicuramente cinque pazzi che nella vita non sanno far altro che far uscire un suono dal proprio strumento!!!(eh,eh,eh) Scherzi a parte reputo la nostra una realtà fantastica, di cui sono felicissimo di poter far parte… Ma prima di “realtà” credo sia ancor più esatto usare il termine famiglia, dove ci si scontra, ci si chiarisce e si và avanti tutti assieme verso un unico obiettivo!Siamo un nucleo formato da 5 semplici persone più la nostra manager, perdutamente innamorate della musica nostra e di quella degli altri e che semplicemente venderebbero l’anima al diavolo pur di suonare sempre!
Ora mi odierete, ma vi dirò la verità: sono partito un po' prevenuto nell'ascolto di "A Mind's Chronicle" a causa del vostro monicker, che può suonare poco originale, di conseguenza mi aspettavo anche qualcosa di poco originale dal punto di vista musicale, cosa che poi è stata smentita alla stragrande. Tornando al vostro nome, come nasce?
Gianmarco Ricasoli: Sinceramente quando Luca (Micioni) ed io ci siamo messi a pensare al nome per la nostra band abbiamo pensato a due cose, mantenere la nostra identità (usando una parola proveniente dal greco come symphonia ma dalla forte assonanza italiana quando si legge il nome per intero) e cercare il modo di trasmettere la nostra filosofia che è quella delle infinite possibilità di combinazioni sonore e di temi che si possono scegliere per trasmettere un'emozione. In effetti il nome può suonare banale perchè l'”infinito” e la “sinfonia” sono cliché del power neoclassico, ma non è assolutamente quello il significato. Con questo nome vorremmo riportare le parole al loro vero significato e non a quello che hanno assunto dopo gli anni '90 (ahahah)

Luca Ciccotti: In realtà abbiamo messo in conto questa cosa, è stata una scelta tanto rischiosa quanto coraggiosa. Il nome è nato prima dell’idea di avventurarci nel Debut Album, sarà forse che tutto sommato lo riteniamo capace di rappresentare il nostro stile di musica, o sarà che dopo due anni ci si lega al proprio nome. Ci ha accompagnato in tutta la fase emergente e cambiarlo ci sembrava come rinnegare due anni della nostra storia. Speriamo solo che la gente non si soffermi solo sul nostro nome ma che lasci parlare la nostra musica e magari come è successo a te, si ricreda.

Alberto De Felice: Credo tutto sommato che per l’enorme numero di gruppi che esistono al giorno d’oggi, sia molto riduttivo fermarsi solamente al suono del nome di una band non credi? In più un nome del genere ci permette di poter conservare la nostra natura italiana, atto di vero patriottismo che tanti gruppi come noi tendono a mantenere!
Come definireste la vostra musica?

Gianmarco Ricasoli: Se fosse un film la definirei thriller con sfumature noir.

Juan Pablo Pais: Incalzante, avvolgente e, soprattutto, ti travolge (in senso buono ovviamente)

Alberto De Felice: Senza vincoli, facciamo la musica che ci piace fare e che ci diverte suonare!
"A Mind's Chronicle", un viaggio nella mente. Un concept, se vogliamo. Qual'è la genesi di quest'idea? Avete partecipato tutti alla stesura delle canzoni?
Gianmarco Ricasoli: E' un'idea che ci è venuta dopo aver scritto il materiale per il disco. Alcune canzoni erano già state scritte per essere collegate, ma in effetti abbiamo notato che mettendo nel giusto ordine i titoli e i temi il tutto assumeva un senso più che logico di "flusso di coscienza/ricerca di se stessi" che ci ha intrigato molto e quindi abbiamo deciso di renderlo un concept che parla della vita di tutti i giorni isolando la mente.

Luca Micioni: Inizialmente non pensavamo di fare un concept,lo abbiamo capito strada facendo, durante la stesura dei testi .Ci siamo resi conto che avevano come un filo conduttore di fondo che poi abbiamo sviluppato in quello che è "A Mind's Chronicle".Di solito iniziamo il lavoro in due per poi proporlo al resto della band...Gianmarco scrive completando il pezzo musicalmente poi io lo finisco con le melodie per la voce. In seguito lo lavoriamo di nuovo inserendo i vari testi e di solito in studio vengono fuori rifiniture ulteriori...
Potete farmi un track-by-track, anche veloce, del disco? Sono molto curioso di sapere le vostre opinioni su ogni singola canzone, in particolare su "The Illusion" che è la mia preferita in assoluto.
Gianmarco Ricasoli: "Intro(verted)" è proprio il punto di partenza di un viaggio che dall'esterno va verso l'interno e la traccia che segue l'intro, "Lost In My Own Brain" (perso nel mio stesso cervello) è proprio la dimostrazione deciso ad esplorare certi meccanismi della nostra mente, che ci fanno passare tramite "Mighty Storm" e "The Illusion" (intesi proprio in senso leopardiano) in cui si trovano difficoltà, ostacoli da superare e che ci si illude subito dopo di aver superato, quando piomba di nuovo cinica e agitata la ricerca di "Planet Universe", una metafora della tempesta psicologica che ci colpisce ogni giorno, ciò che ci influenza, ciò che non ci fa pensare con la nostra testa, le scuse che ci permettono di continuare a rovinarci la vita con le nostre mani. Dopo l'analisi cinica e pessimistica del nostro pianeta arriva un punto clou, una sorta di illuminazione contraddittoria prima con "Here There's No Why" (qui non c'è nessun perchè) in cui ci si trova davanti ad una serie di pensieri come "quale di tutte le realtà che viviamo è giusta?(nessuna)" poi con "Only One Reason"(un'unica ragione) si arriva ad una sorta di finale per cui l'importante è pensare con la propria mente. Una volta "risolto" il problema del "perchè" con "Lost And Found" e "From Earth To Heaven" si va a finire su un terreno un pò più personale, soggettivo e più legato alle nostre esperienze personali, soprattutto sentimentali di cui si parla sempre a livello metaforico/psicologico. Giungiamo così all'equazione della fine, "The Equation of The End", decima traccia dell'album e con un significato riassumbile con poche parole come dice il ritornello, "se fuggi o insegui devi in ogni caso correre", è la storia metaforica di un ladro e di un poliziotto e non vi dico come va a finire :). Si arriva alla fine del viaggio con "I Believe In You" che può essere autoriferita a noi stessi o ad una persona che ci da particolarmente forza. In ogni caso è il lieto fine (che arriva solo negli ultimi due minuti di canzone) del nostro viaggio travagliato che speriamo non abbia fine con questa canzone!

Juan Pablo Pais: (i brani li metto in ordine di SCALETTA) L’intro a me piace parecchio...mi da il senso della parte iniziale di un viaggio... come se spiegasse i preparativi di un (appunto) viaggio, per poi essere sbattuti di qua e di la da "Lost in my own Brain". Con questa canzone ti arriva il chiaro messaggio:” Hey! Questo non è un viaggio che va preso alla leggera”. Al che si arriva al primo punto cruciale dell’album, e cioè, l’imponente "Mighty Storm" . Qui ormai ci si rende conto che da questo viaggio, non è più possibile uscirne. Con "The Illusion" la semplicità la fa da padrona. Semplicità non significa per forza essere scontati e non originali. Anzi....è una storia che arriva diretta senza tanti fronzoli. Dopo di che arriva incalzante "Planet Universe" dove traspare qualche “non so chè” di adrenalinico, come se si partisse in guerra (non fraintendete). Dopo Planet Universe secondo punto cruciale: “Here there’s no Why” ....che dire? Penso che miglior compagna di viaggio non ci sia. La fusione di due grandi voci, come quelle di Luca e Fabio, da un tocco di magico e fantasioso al nostro Viaggio.
E questo viaggio improvvisamente lascia la magia e la fantasia, per tornare sul concreto e veramente mastodontico messaggio di "Only One Reason" (personalmente il mio pezzo preferito). Qua tutta la potenza dei narratori (sarebbero i membri del gruppo), si fa sentire con un impatto molto violento (ecco perchè mi piace). La marea si calma dando spazio a una eroica "Lost & Found". La definirei “spaziosa” ed “areosa”. Al chè arriva in tutto il suo splendore, "The Equation of the end", che secondo me s'impone come una risposta a tutto il nostro viaggio...è come se ne abbiamo finalmente trovato un senso...Ritmi incalzanti e buona dose di dinamismo sono i punti forti di questo brano.
Ed infine, ma non meno importante, "I Believe in you" che in quanto a chiusura non si poteva scegliere di meglio...dà proprio la sensazione di essere giunti alla fine del viaggio, avendo una marcia in più...”Finalmente si ritorna al mondo e alla realtà con una maggiore consapevolezza di noi stessi”...A Mind's Chronicle
Raccontatemi un po' come siete venuti in contatto con Fabio Lione e Tim Owens..
Luca Micioni: Mi era venuta in mente l' idea di poter duettare con qualcuno dei nostri idoli..e cosi' abbiamo provato e il risultato è quello che avete sentito!Siamo stati fortunati ad averne due..la prossima volta cerchero' di fare meglio degli Avantasia(haha)

Alberto De Felice: Credo che abbiano sentito da qualche parte il nostro disco, e ci abbiano chiesto disperatamente di farne parte (ahahaha)
Hanno messo qualcosa di loro nelle canzoni che hanno interpretato o hanno semplicemente cantato quello che gli avete messo a disposizione?
Luca Micioni: Le due song erano gia' pronte comprensive di testi, melodie e musica..loro sono stati molto bravi e professionali ad interpretare alla perfezione quello che gli abbiamo detto! Non smettero' mai di ringraziarli.
Progetti per l'immediato futuro? Avete qualche data in giro per l'Italia, magari nella zona di Como-Milano? (Qui traspare un certo interesse personale..:P)
Gianmarco Ricasoli: La voglia e l'impegno da parte nostra ci sono, speriamo di trovare lo spazio che forse meritiamo..abbiamo alcuni festival estivi e stiamo preparando la prossima stagione, speriamo di farci un bel po' di concerti soprattutto dalle tue parti :)

Alberto De Felice: Per il momento abbiamo date estive molto importanti specialmente al sud, ma ti posso garantire che la nostra manager sta lavorando moltissimo in questi giorni per poter arrivare anche da voi!
Quali sono i gruppi, italiani e non, che più vi hanno influenzato?
Gianmarco Ricasoli: Ci sono due tipi di gruppi che mi hanno influenzato, quelli che mi hanno scioccato da piccolo e quelli che ho apprezzato più avanti, direi che le mie influenze storiche sono Malmsteen, Iron Maiden, Metallica, Rhapsody, Stratovarius, Helloween, Sonata Arctica..dopo tutta questa fase ho un pò accantonato sia il power di radice neoclassica che l'heavy metal e ho cominciato a cercare cose più interessanti (non che quelle non lo fossero, ma le avevo divorate fino alla nausea). Ho cominciato ad esplorare il prog, con i Dream Theater, Symphony X, Evergrey e le colonne sonore dei film, mi sono appassionato molto specialmente a quella di The Truman Show e di Edward Scissorhands (Edward mani di forbice). Poi più recentemente ho cominciato ad apprezzare gruppi come Avenged Sevenfold, Soilwork, Nevermore e aggiungo che sono rimasto molto molto colpito dai DGM.
Una domanda personale per Luca: quanto ti hanno rotto le scatole con il paragone con Dickinson? Lo ritieni un onore o un fardello?
Luca Micioni: haha..direi che è un bel paragone..sicuramente è un grande onore essere paragonati a forse uno dei piu' grandi frontman e cantanti del metal ma penso che ho ancora moltissimo da imparare per essere almeno un minimo come Bruce Bruce..comunque fanno sempre piacere certi paragoni.
C'è qualche episodio particolare che ha segnato la fase di registrazione del disco e che merita di essere raccontato?
Gianmarco Ricasoli: Il giorno che doveva venire Fabio (Lione) in studio a registrare. Lui è arrivato in treno e Andrea della Extreme lo è andato a prendere alla stazione Termini. Sulla Cristoforo Colombo la macchina si è fermata e la cosa bella è che se la sono fatta a spinta per un pezzo. Subito dopo il nostro ex tastierista lo è andato a prendere con la mia macchina, mentre io registravo in studio e rosicavo di non poter andare io a prendere Fabio (ahahah).

Alberto De Felice: Non vorrei entrare nel poetico, ma credo che per noi registrare il nostro primo disco sia stato come vedere un figlio che nasce ed inizia a camminare…insomma sarebbe difficile scegliere per un genitore un momento particolarmente emozionante che riguarda la crescita del tuo stesso figlio… qualcosa di assolutamente personale, proprio perché andando avanti con le registrazioni si definiva sempre di più il nostro sound, ed arrivare al risultato definitivo per noi è stata l’ennesima emozione, oltre che ad una grande soddisfazione! Ma credo che qui grande merito sia da attribuire anche all’ “Outer Sound Studios” di Giuseppe Orlando! Infatti Peppe ci ha seguito in una maniera quasi “maniacale” e ti posso garantire che gran merito della nostra qualità del disco sia da attribuire a lui!
Come vedete la scena metal italiana? C'è qualche gruppo poco conosciuto che vi sentite di "promozionare"?
Gianmarco Ricasoli: La scena metal italiana è piena di gruppi forti, che non hanno lo spazio che meritano. Per quanto mi riguarda DGM, Airlines of Terror e Noumeno.

Juan Pablo Pais: Ovviamente, sono di parte: Dorothy, 8 Seconds Before Dying e Sto-nerd

Alberto De Felice: Io a volte mi dissocio dal gruppo per quanto riguarda i gusti per i generi musicali, ma un gruppo che mi è piaciuto moltissimo sono stati i Romantic Mess!
Bene direi che abbiamo finito. Grazie mille della vostra disponibilità e delle vostre risposte, vi saluto sperando di vederci presto live e..al prossimo viaggio!
Gianmarco Ricasoli: Un grande saluto e ringraziamento a te e a tutti i lettori, a presto!

Luca Micioni: Grazie a voi di Metal.it..sicuramente ci vedremo presto anche dalle vostre parti ciao e stay I.S.!!
Intervista a cura di Andrea Gandy Perlini

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