Le tue recensioni vanno lette al contrario. Parliamoci chiaro, non è neanche che ti manca qualsiasi percezione del contesto culturale in cui è inserito il metal, non è neanche che sei rimasto piantato nelle più pacchiane sonorità di 30 anni fa (che se promuovi il figlio di Kai Hansen ci siam detti tutto), non è nemmeno (e sarebbe più scusabile) che vivi di nostalgia per un metal che era identità fatto di molto underground (ora è prodotto di largo consumo). E' proprio che te il concetto di analisi non sai nemmeno cosa sia. Proprio in assoluto. Nemmeno un A.Ariatti in piena crociata anti-Blind Guardian ha mai raggiunto cazzate come quelle che ci propini Sbranf.
Detto da uno che stravede per il power più trito, riciclato dal peggio dei 90... il figlio di Kai Hansen, i Fellowship... parlare di copia della copia della copia porta il concetto di grottesco e di incapacità di autoanalisi a nuove vette. Se un genere fa schifo o se la band non piace ci sono 1000 modi per farlo, ma cascare come una pera dentro gli stessi connotati specifici che caratterizzano i propri gusti è qualcosa che merita un commento caustico. Spiaze.
Poi diamo 8,5 ai Fellowship. Oooooooooookay.
Sarebbe mezzo voto in meno. Penso che si salvi 1 traccia o due, al massimo, il resto è piattume che può piacere solo a chi ama il loro sound.
Non ci siamo proprio, album che se non avesse il monicker farebbe una fine molto peggiore di Senjutsu dei Maiden. Arrivarci in fondo è stata dura. Non si può dire sia brutto, o suonato male, ma stanca infinitamente.
Per me è uno degli album dell'anno nel progressive, fate vobis. Come fare un bell'album senza stracciare i coglioni (ogni riferimento alla band più sopravvalutata della storia è voluto).