Dopo aver ascoltato l'album dei Serenity posso tranquillamente affermare che ci troviamo al cospetto di una band che ha tutte le carte in regola per scalzare dal trono del metal sinfonico i Kamelot (ormai inesorabilmente avviati sul viale del tramonto dopo l'ultima nefandezza discografica.) Chi ama come me il power prog piu' elegante e raffinato, ricco di arrangiamenti orchestrali, cori maestosi e atmosfere oscure non puo' lasciarsi sfuggire un simile gioiello.
Non basta la presenza dietro al microfono di un ottimo cantante come Olaf Hayer per far fare l'agognato salto di qualità ad una band senza un briciolo di personalita' che si limita a copiare quanto di buono è stato fatto in passato dai mostri sacri del genere. Se accettate un consiglio fate vostro l'ultimo album dei Serenity vi assicuro che non ve ne pentirete....
La brillantezza compositiva che aveva caratterizzato l'album d'esordio si è un pò persa per strada ciò nonostante quello dei Keldian rimane comunque un buon disco di hard rock melodico che accontenterà in particolar modo i fan degli Asia e dei primi Europe.
Questo disco rappresenta un ottimo biglietto da visita per una band al debutto discografico. I brani presenti in scaletta mettono in risalto la capacità di questo duo norvegese di creare melodie davvero avvincenti (soprattutto con la tastiera) dal forte retrogusto ottantiano.
Devo dire che questo disco mi ha sorpreso favorevolmente per due ragioni: la prima è che finalmente i Lanfear hanno trovato un cantante davvero carismatico ed espressivo (a differenza di quello precedente che quando si lanciava negli acuti faceva il verso alla sirena della polizia) in grado di catturare l'attenzione dell'ascoltatore. La seconda e a mio avviso più importante è che rispetto al passato hanno deciso di indurire il suono delle chitarre rendendolo piu' compatto.
questo album puo' ambire ad essere ascoltato dai fan dei Rhapsody desiderosi di ingannare l'attesa prima dell'uscita del nuovo lavoro dei loro begnamini....