Il "Battle Metal" dei
Turisas mi aveva colpito subito, già ai tempi del loro esordio discografico, poi il successivo "The Varangian Way", nonostante avesse perso l'effetto sorpresa, aveva confermato il valore di questa formazione finlandese. Il terzo capitolo è rappresentato da questo DVD, dove i Turisas raccontano la loro storia e ci offrono uno spaccato live, incentrato sui concerti che hanno tenuto appunto nella scorsa estate. La prima sezione che incontriamo è, infatti, una sorta di "Metal Quark" condotto dalla versione Hard & Heavy di Piero Angela, dove partendo dalle loro terre natie (splendidi paesaggi) ci accompagnano poi sia nelle più comuni attività quotidiane (preparare il salmone, fare la sauna, il falò...) sia nelle date che hanno tenuto la scorsa estate. Ed è proprio questa la porzione di maggior interesse del DVD, quando i Turisas portano sulle assi del palco la loro avvincente, ed al contempo devastante, miscela di musica tradizionale e Metal, scorazzando sui palchi dei Festival di Ruisrock, Nummirock, Ilosaarirock, Wanaja e Voimasointu. Le riprese riprendono così i Turisas in differenti location, orari e affluenza di pubblico, dove la costante resta l'assalto metallico di Mathias Nygård e soci, truci ed in tenuta da battaglia (nel documentario vengono svelati i "trucchi di scena") alle prese, tra le altre, delle epiche ed evocative "To Holmgard and Beyond" (stupenda!), "The Messenger" e "Miklagard Overture", delle ambientazioni folk di "One More" e delle scorribande di "In the Court of Jarisleif", sino alle conclusive "Rasputin" (accolta con vero entusiasmo) e l'inno "Battle Metal", dichiarazione d'intenti del gruppo.
Completano poi il DVD l'azzeccato videoclip della riuscitissima cover (dei Boney M.) "Rasputin", e la sezione "Bloopers" (peraltro trascurabile), che raccoglie gli errori ed i filmati più demenziali del gruppo.
Al di là del vigore messo in evidenza sul palco ed alcuni spunti interessanti qua e là, "A Finnish Summer with Turisas" rimane comunque un lavoro interlocutorio, per quella che si conferma come una tra le formazioni più fresche e stimolanti delle ultime generazioni. E se non si smarriranno in una macchia di qualche sperduta foresta nordica, faranno parlare, e scrivere, a lungo di loro.
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