Copertina 7

Info

Anno di uscita:2009
Durata:60 min.
Etichetta:Escape Music

Tracklist

  1. KEEP ON BELIEVIN
  2. SOLID GROUND
  3. RAVIN MAD
  4. EYE OF THE STORM
  5. STRAIGHT THINGS OUT
  6. NIGHT FALLS
  7. FADE AWAY
  8. GREED
  9. SHOT DOWN
  10. ALL I WANT
  11. SURROUNDED
  12. INFINITE STARGAZE

Line up

  • Niclas: vocals
  • Micke: guitar
  • Tobbe: drums
  • Matti: keyboards
  • Tommi: bass

Voto medio utenti

E' un paesaggio fra il cosmico, il terreno e il paradisiaco quello che accoglierà la maggior parte degli ascoltatori che si troveranno fra le mani questo Infinite Stargaze degli Svedesi Coldspell. Questo è il tipico gruppo che ha dalla sua parte una buona dose di capacità, che però non vengono puntualmente sfruttate fino in fondo, è come se gli bastasse portare il loro compito alla conclusione senza rischiare, evitando di spostarsi quel metro più in la, quei centimetri (per fare una metafora geometrica) che potrebbero portargli fortuna. Se avete apprezzato i dischi post-reunion degli Europe allora non farete fatica a farvi piacere questi Coldspell, rappresentanti oltre i loro confini di un Hard Rock robusto nel riffing, ma anche melodico e zuccheroso nei ritornelli. Ovviamente come nella maggioranza dei casi in questo settore la produzione dei suoni gioca un ruolo chiave, quindi chitarre leccate e cristalline, un rullante plastificato (anche troppo ad essere onesti) e per concludere la pallina di cacao sulla panna, quelle tastiere che accompagnano in modo avvolgente il tutto. Pur peccando forse di personalità la band dimostra capacità indiscutibili, la quasi totalità delle canzoni sono ricche di melodie e refrain apprezzabili e molto scorrevoli, come per Solid Ground, Eye Of The Storm e Night Falls, giusto per citarne alcune. Interessanti anche gli inserti di Hammond che ogni tanto si fanno avanti timidamente nelle trame sonore, un altro esempio di come bisognerebbe inistere di più e lasciarsi andare completamente. Quando vogliono i Coldspell spingono il piede sull'acceleratore, donando grinta ad una sezione ritmica molto compatta, senza però perdere di vista la loro vena tipicamente AOR che li rende appetibili ad un vasto pubblico. I pregi per dirla in parole povere ci sono tutti, ma dovrebbero essere ampliati rischiando qualcosa di più, così si evita il pericolo di risultare bravi, ma indistinguibili in mezzo ad altre cento band simili.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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