Cappello doveroso: Basta con le stronzate che i
Lacuna Coil sono i portabandiera e blablabla.
I
Lacuna Coil sono una band oramai grande, sia come età (non me ne voglia
Cristina) che come esperienza musicale, e come tale va trattata. Non importa un fico secco da dove proviene.
Detto questo, a noi.
La prima dichiarazione, diciamo così, ufficiale che
Cristina ha rilasciato su questa nuovissima fatica sono state:
"..Shallow Life è la naturale metamofrosi della band; abbiamo esplorato differenti territori musicali mantenendo il nostro stile. Un mix fra il vecchio e il nuovo, veloce e calibrato, con luci e ombre..."Ora generalmente quando una band dice una cosa simile, vuol mettere le mani avanti, preparando l'ascoltatore a qualcosa che potrebbe suonare come fetecchia.
Ma fetecchia non è.
Non sono mai impazzito per i
Lacuna Coil, pur apprezzandoli, sia come musicisti che come visione d'insieme, ma "
Shallow Life" è un album decisamente sopra le righe, un mix Pop e Gothic, sintetico e melodico, accattivamente e strepitoso negli arrangiamenti.
Ballabile, intenso e sfacciatamente catchy, in bilico tra i
Linking Park e
Depeche Mode, tra
Madonna e i
Lacuna Coil di un tempo.
Perfettamente bilanciato nelle voci (cosa che sino ad ora non era riuscita così brillantemente), con
Cristina espressiva come non mai (un vago sapore di Gwen Stefani aleggia nell'aria), ma con soprattutto un
Andrea che mai si era sentito così convinto e convincente... a testa alta, mostrando il collo ai propri detrattori.
Per completezza di informazione devo anche dire che le prime 6 canzoni potrebbero essere 6 singoli, basta pescare e tanto male non si cade.
Una grande prova, un grande passo verso una continua evoluzione, senza la quale, probabilmente la band non avrebbe più avuto linfa vitale o ancora qualcosa da dire.
Filosoficamente si afferma che "tutto ciò che non cambia muore" ( a parte
Lemmy, ovvio) e i Lacuna Coil hanno cambianto, in meglio per sottoscritto.
Ciliegina sulla torta, un'ottimo servizio fotografico e una copertina con un'idea alquanto brillante. Finalmente qualcuno che avuto un'idea piena di stile.
Un grande album che si appiccicherà alle vostre orecchie e che non lascia scampo da tanto è easy ma allo stesso tempo curato e dannatamente affascinante.
Nota finale: la scelta di
Don Gilmore (Avril Lavigne, Linkin Park, Pearl Jam) come produttore sicuramente si fa sentire (i LP aleggiano qua e in la, così come i Pearl Jam... il ritornello di "
Unchained" è veramente molto simile a un qualcosa presente su "
Ten".. ehmm...)ma devo dire che il risultato finale è veramente una bomba a mano, dal profumo sensuale.
Non posso arrivare al nove, come voto finale, perchè manca una ballata come Dio comanda, in quanto "
Wide Awake" non esprime tutto quello che i ragazzi potrebbero mettere in una ballatona, mentre la titletrack "
Shallow Life" (musicalmente in puro
Eminem style), pur essendo un brano introspettivo ed intimista, di ottima fattura non lascia il sapore della ballata.
Per il sottoscritto, gran carattere e mega disco. Stop.