Power Metal never dies! E così, a solo un anno di distanza dal precedente "Hattin", tornano i tedeschi
Crystallion, con un altro concept a sfondo storico. Stavolta lo sfondo che sorregge questo “
Hundred Days” è il periodo che intercorre tra il primo esilio di Napoleone ed il suo ritorno, fino alla conclusiva disfatta di Waterloo. E qui, cari lettori, ci troviamo al cospetto di un album di puro Power, per cui stiano alla larghissima i non estimatori del genere. La band costruisce un album solido nelle partiture, e nelle parti vocali, che volano alto ma non troppo, lasciando al bravo Thomas la possibilità di esprimersi più su toni baritonali, più consoni alle sue capacità, che in quelli tenorili, di fronte ai quali peraltro il singer teutonico non si tira indietro, con ottimi risultati.
Molti di voi potrebbero, non a torto, trovare le composizioni di questo nuovo album un pelo scontate, e la ragione risiede in una non eccessiva ricerca da un punto di vista creativo: pur avendo un bel sound, questo nuovo cd infatti suona come cento già sentiti, il che lima un po’ verso il basso il suo effettivo valore. Un pelo troppo melodico e poco carico, anche a causa di una produzione che di certo non fa urlare al miracolo, ma le canzoni convincenti sono di certo più delle delusioni: l’opener “
Cloak and Dagger” lascia presto spazio a “
The Sleeping Giant”, cadenzato e potente mid tempo dalle epiche nuances. I pezzi più marcatamente metal, tuttavia, la faranno da padrona nel resto del platter, alzando i bpm per la maggior parte dei 52 minuti di questo cd.
In definitiva, lo possiamo considerare come un buon prodotto di power metal, onesto e ben suonato. Peccato per una produzione non proprio stellare, ma i Crystallion tengono fede al loro credo, fatto di sudore, metallo e melodia. Come diceva una famosa pubblicità, “provare per credere”!
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