A metà strada tra industrial, gothic, elettronica e heavy puro, arrivano da Milano i
Ravenscry, band dalle rosee prospettive che si presenta a noi con questo EP composto da 5 brani, di cui in realtà gli ultimi tre vanno a comporre una sorte di mini-suite, a titolo “
Redemption”.
Il tratto più distintivo della band, oltre alle chitarre durissime e riffatissime, è di sicuro la voce di Giulia, lirica ma aggressiva quando serve, che molto mi ha ricordato Skin degli Skunk Anansie, anche per intensità di interpretazione. Il promo è un susseguirsi di forte e piano, bianco e nero, alti e bassi; la doppietta iniziale “
Nobody”/”
Calliope” si propone di definire con precisione il Ravenscry-sound, con ritmiche granitiche e belle parti di voce a ricamare, talvolta in maniera melanconica, sul tappeto sonoro creato dai compari di band, grazie anche ad un robusto apporto di tastiere. La suite, invece, ce li presenta nella loro veste più drammatica e dolorosa, sin dalla prima parte, “
Rainy”, in cui Giulia è la protagonista indiscussa. Segue un intenso momento strumentale, per poi culminare con “
Far Away”, dove i Ravenscry giocano a fare i Lacuna Coil, rischiando a volte di convincere più dei “titolari”!!!
Che dire? È un promo di apertura, di presentazione, e come tale va valutato. Di certo la band ha molte frecce al proprio arco; se riuscirà ad aggiungere alla propria ricetta sonora quel pizzico di originalità che forse ancora manca, ciò potrebbe consentire ai Ravenscry il definitivo salto di qualità. Bravi.
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