Xeriòn - Cantares das loitas esquecidas

Copertina 5,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2010
Durata:47 min.
Etichetta:Schwarzdorn Production

Tracklist

  1. BADALADAS FUNERAIS NO ESMORECER DA LÚA
  2. O ESPERTAR DO XERIÓN
  3. A ALQUÍMICA DEXENERACIÓN DA IALMA
  4. ONDE A VICTORIA AGARDA
  5. NAS VERDES FRAGAS DE AMH-GHAD-ARI
  6. CANTARES DAS LOITAS ESQUECIDAS
  7. MORTE NA IAUGA
  8. LOITAS NA NÉBOA (TAUNUSHEIM COVER)
  9. PVTREFACTA ANIMA NOSTRA

Line up

  • Nocturno: vocals, guitar, bass
  • Daga: keyboards
  • O Rei Celta No Exilio: bagpipe
  • Iron: guitar

Voto medio utenti

Sì, lo ammetto, non ho mai nutrito particolari simpatie per la scena metal spagnola, forse perché nessun gruppo è mai riuscito a colpirmi in maniera efficace, arrivando a stento a farsi notare con qualche album leggermente più ascoltabile degli altri. Mio limite o reale incompetenza degli iberici nel trattare un genere musicale che poco ha a che fare col loro temperamento latino? Non lo so, sta a voi giudicare, però quando ho inserito questo cd degli Xeriòn e mi sono reso conto che si trattava di un album black metal i miei pregiudizi sono cresciuti ulteriormente. Si può parlare nell’assolata Spagna di morte, funerali e putrefazione, per di più nella lingua madre, e risultare credibili? Mah, a mio avviso non del tutto, ma questo mio giudizio va al di là dei pregiudizi di cui parlavo poco fa. Il mio giudizio è dettato dal fatto che “Cantares das loitas esquecidas” è un album decisamente brutto, banale, che del black prende solo gli stilemi più scontati ed abusati. In poche parole, di dischi così ne abbiamo già sentiti a centinaia, non c’è nulla che possa portare gli Xeriòn al di fuori della massa informe che intasa gli scaffali di cd. Tra richiami più che evidenti ai Dimmu Borgir, senza però riuscire ad avere la loro stessa magniloquenza, e qualche schitarrata più diretta al black metal epico e folkloristico, con tanto di cornamuse, l’album scorre via senza lasciare assolutamente nessun tipo di segno positivo, con brani troppo monotoni e ripetitivi che alla lunga stancano. E se qualche volta, di tanto in tanto, salta fuori qualche bella melodia, queste ultime nel complesso finiscono per somigliarsi un po’ tutte e quindi perdono automaticamente il proprio valore. E non aiuta di certo l’ascolto la produzione, per nulla potente, anzi particolarmente soffusa, quasi ovattata, che non mette in giusta luce le chitarre, che escono fuori troppo confuse ed amalgamate. Insomma, un mezzo fallimento sotto ogni punto di vista, visto tra l’altro che stiamo parlando di una band in giro dal 2001, con un’infinità di split alle spalle e un debut album prima di questo “Cantares das loitas esquecidas”. Un disco consigliato solo ai fan sfegatati del pagan black metal che vogliono completare la propria discografia con ogni uscita legata al genere…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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