Copertina 8

Info

Demo
Anno di uscita:2011
Durata:50 min.

Tracklist

  1. EVAMPIRE
  2. BREATHLESS
  3. LIE
  4. GOD OF HIMSELF
  5. TEN THOUSAND BLADES
  6. BULLETS FOR YOU
  7. MAIRAH'S ROSE
  8. EQUINOX
  9. THE RITUAL
  10. THE DESCENT

Line up

  • Olympia: vocals
  • Shade: guitars / backing vocals
  • Zerohm: synth / classic keyboard
  • Just: synth / programming

Voto medio utenti

Proviene dalla toscana questo quartetto nato nel 2008 e dedito ad una musica indirizzata ad una miscela di industrial, gothic, dark ed elettronica, che promette scintille specialmente in fase live, appositamente concepita per far muovere e ballare le platee.

"Deuxvolt", il primo lavoro omonimo della band, è una sorta di introduzione al pubblico e specialmente agli addetti ai lavori e presenta una band già molto matura a livello di songwriting e di idee, caratteristica sicuramente derivata dai numerosi progetti ed esperienze passate dei vari membri, e punta tutto sull'unione di elementi moderni con altri del passato, tentando (e riuscendo!) un unione tra delicati violini e pianoforti con synth boombastici e beats distruttivi, su cui domina la voce eterea di Olympia, indovinata e necessaria all'interno di tale genere.

Il demo, per essere tale, ha una produzione molto buona ma ovviamente manca di quella spinta, di quel "muro sonoro", a livello chitarristico, che in un disco gothic/EBM è fondamentale per creare impatto, che invece sicuramente non difetterà in sede live; più che ok invece basso e sytnh elettronici, perfettamente calati nel loro ruolo.
Musicalmente parlando i dieci brani che danno forma a "Deuxvolt" risultano piuttosto variegati, passando da episodi più sfacciatamente commerciali e catchy ad altri più ipnotici ed ossessivi, come la riuscitissima strumentale "Bullets for You" che a più riprese ci ha ricordato i Ministry di "Psalm69", anche a causa dei sample vocali registrati e posti in sottofondo.

Soffermandoci invece sull'altra natura dei pezzi, spiccano in modo più che convincente l'opener "Evampire", intelligentemente posta ad inizio tracklist ed imponente sia per i bei riffs, gli ottimi inserti trance di synth e le azzecatissime linee vocali, la robertmilesiana "Mairah's Rose" che però a livello di cori meriterebbe maggiore attenzione, "Breathless", e la sorprendente "God of Himself" che probabilmente a livello di songwriting è la più riuscita e convincente.
Un poco sotto si piazzano "Breathless", troppo poco supportata dalla produzione un po' deficitaria, e "Lie", sottotono come proposta rispetto alla media degli altri brani.

Da segnalare "Equinox", un'interessante intepretazione della celeberrima "Profondo Rosso" dei Goblin di Claudio Simonetti, non una semplice e pedissequa cover, eccellente a livello synth, come al solito non devastante alle chitarre.

In attesa che qualcuno si accorga di loro e possa finanziare in maniera adeguata la proposta musicale dei Deuxvolt facciamo i complimenti a questi ragazzi invitando gli amanti del metal contaminato dal gothic industrial/elettronico a fare due salti ed a entusiasmarvi con loro nelle eventuali prossime serate dal vivo.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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