Ci sono dei momenti nella “carriera” di uno scribacchino musicale che si sente il bisogno di dire le cose esattamente come stanno lasciando momentaneamente in un cassetto le regole della buona grammatica ed anche l’educazione, liberando i propri pensieri e le proprie opinioni
esattamente come fece Fantozzi quando il potentissimo Guidobaldo Maria Riccardelli gli si chiese un parere sulla Corazzata Potemkin.
Ebbene dopo aver ascoltato “Germany’s next death metal “ dei
Deabuchery posso tranquillamente affermare che l’album in questione è una cagata pazzesca!
Ma chi vogliono prendere per i fondelli questi crucchi? Il Death Metal (con le dovute iniziali maiuscole) non sanno nemmeno cosa sia! Pensano che basti un cantato growl per su riff hard rock di bassa lega (sì avete capito bene, riff hard rock) suonati con le chitarre accordate una ottava sotto per esser messi accanto a chi fa del Metallo Morto una professione?
Come direbbe Totò: “ma ci faccia il piacere!”
In questo disco non c’è nulla, e sottolineo nulla, che valga la pena di esser salvato. Canzoni irritanti come una mosca nelle mutande si susseguono senza senso in quello che è un lavoro palesemente svogliato ed arrangiato in maniera mediocre da gente che sulla carta (almeno a non essermi rincoglionito nel male interpretare il titolo dell’album) dovrebbe spaccare il mondo dalla rabbia.
Ci si chiede perché coi tempi che corrono un acquirente dovrebbe regalare dei soldi a questi cialtroni quando fra gli scaffali ogni mese si possono trovare dei cd di musica vera ed emozionante.
Come si suol dire “uomo avvisato, mezzo salvato”.
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