Van Halen - A Different Kind Of Truth

Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:50 min.
Etichetta:Interscope

Tracklist

  1. TATTOO
  2. SHE'S THE WOMAN
  3. YOU AND YOUR BLUES
  4. CHINA TOWN
  5. BLOOD & FIRE
  6. BULLETHEAD
  7. AS IS
  8. HONEYBABYSWEETIEDOLL
  9. THE TROUBLE WITH NEVER
  10. OUTTA SPACE
  11. STAY FROSTY
  12. BIG RIVER
  13. BEATS WORKIN'

Line up

  • Eddie Van Halen: guitars
  • Alex Van Halen: drums
  • David Lee Roth: vocals
  • Wolfgang Van Halen: bass

Voto medio utenti

Come ben recita il titolo del disco, la verità ha diverse sfumature.
È una verità che, dopo quasi 30 anni, risentire i Van Halen con David Lee Roth sia emozionante, ma è anche vero che la voce di uno dei più grandi mattatori della storia dell’hard rock ha perso gran parte dello smalto in grado di renderla grande nonostante gli evidenti limiti tecnici.
È una verità che i Van Halen abbiano usato le registrazioni di vecchie session per tirare fuori il “nuovo” album, ma è anche vero che, per chi è cresciuto con certe sonorità, questo non può certo rappresentare un problema.
È una verità che la produzione di questo disco non sia perfetta, ma è anche vero che quando un signore chiamato Edward Van Halen suona certi riff le canzoni iniziano a camminare da sole e abbattono anche i muri.
Infine, è una verità che la mancanza di Michael Anthony, per motivi affettivi, scontenti tutti quelli che sono diventati grandi a pane e Van Halen, ma è anche vero che il panciuto Wolfgang svolge un lavoro onesto e senza alcuna pecca: i figli di papà stanno sulle balle a tutti, anche se spesso non ci sono motivi così fondati.

Fatte le dovute premesse, da dove viene fuori questo otto e mezzo in pagella? Viene fuori da un disco che, tra singolo e primi assaggi, sembrava destinato a macchiare indelebilmente la parte finale della carriera di una band fondamentale per lo sviluppo della musica che conosciamo oggi. Fortunatamente, però, proprio tutto quello che fino all’uscita dell’album non si era sentito, una volta passati dal negozio di dischi viene fuori in tutta la sua innegabile e cristallina potenza. La maggior parte dei pezzi spinge alla grande, gli arrangiamenti di chitarra sono (ovviamente?) commoventi e gli episodi da dimenticare sono davvero pochi. Per spiegarvelo meglio, però, farò un breve ma intenso track-by-track, con un ulteriore voto (oggi sono generoso) ai singoli pezzi.

Tattoo – 4
Sinceramente, credo che non solo non avrebbe dovuto essere scelta come singolo, ma che non avrebbe proprio dovuto essere pubblicata. Tra le 13 tracce è sicuramente la peggiore: molle, melodicamente noiosa e inutile. Pezzo da dimenticare, a mio parere.
She’s The Woman – 9
Per fortuna arriva lei a spazzare via il ricordo di Tattoo: gran bel riff per un hard rock classicissimo e bello quadrato. Molto eighties, convince alla grande.
You And Your Blues – 6,5
Questa avrebbe dovuto essere il singolo. Molto orecchiabile, non indimenticabile ma certamente efficace, un altro hard rock semplice e diretto.
China Town – 9,5
Ecco il primo dei pezzoni da urlo di questo disco. Mazzata rock and roll veloce e curata in ogni aspetto. I riff sono chiaramente pensati da un genio: accelerate e frenate di gran classe, wow! E il solo è probabilmente il migliore di tutto l’album.
Blood & Fire – 7
Meno riuscita rispetto ad altre canzoni, presenta comunque una struttura interessante con una strofa “finto scazzata” (passatemi il neologismo) e un ritornello molto catchy.
Bullethead – 5,5
Questa si prende la palma di secondo peggior pezzo, soprattutto a causa di una linea melodica che non convince nemmeno dopo ripetuti ascolti.
As Is – 10
Ecco la mia preferita. Nell’intro potete ammirare tutte le pecche di “suono” di questo album, in particolare riguardo la batteria e il suono sulle ritmiche della chitarra. Poi però parte una bomba veloce e compatta, che ti strapazza e ti trascina. Stamattina in treno la gamba viaggiava di brutto, la testa si muoveva e il volume del lettore mp3 era prossimo a distruggermi i timpani. Così si fa.
Honeybabysweetiedoll – 8
La più moderna dell’album, caratterizzata da arrangiamenti arabeggianti, richiede qualche ascolto ma alla fine convince alla grande, soprattutto dal punto di vista chitarristico.
The Trouble With Never – 8
Pezzo che rientra nel meglio di A Different Kind Of Truth grazie ad uno stile decisamente funky che coinvolge dalla prima all’ultima nota.
Outta Space – 7
Più in piccolo, vale lo stesso discorso fatto per She’s A Woman. Si sente tanto anche Wolfgang che fa il suo onesto compitino.
Stay Frosty – 6,5
La Ice Cream Man del 2012: rock blues prima acustico, poi più incazzoso. Non riesce però a rievocare i fasti della sua illustre collega, anche se in fin dei conti risulta più che soddisfacente.
Big River – 10
Insieme a As Is è indubbiamente al vertice. Un pezzo in stile Whitesnake (almeno, a me li ricorda parecchio), un hard rock sincero e purissimo.
Beast Workin’ – 6,5
Forse si poteva finire un po’ meglio, ma va bene anche così. Sufficienza piena per una canzone molto cadenzata, caratterizzata da un intenso guitar working.

Meglio o peggio dei vecchi dischi? Questa è una domanda abbastanza inutile: anche Baggio a 20 anni correva più che a 40, ma il piede rimane sempre quello. È quasi ovvio che sia un gradino sotto, per tutti i motivi che vi ho raccontato in questa lunga recensione, anche se il fatto di essere stato scritto in gran parte tra gli anni ’70 e ’80 gli dona una luce diversa rispetto ai discutibili risultati di gran parte delle innumerevoli reunion di questi anni. Dunque, senza porci quesiti che non possono avere risposte granché sensate, andiamo semplicemente a comprare un album in grado di scaldare il cuore di tutta la grande famiglia dei rocker. I Van Halen sono ufficialmente vivi e vegeti: per chi apprezza un certo modo di fare musica questa è una bellissima notizia.
Recensione a cura di Alessandro Quero

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 23 feb 2012 alle 23:30

ragazzi! ma state vedendo i filmati su youtube? che live! quest'uomo, questo gruppo, sono stati ad un solo passo dalla morte artistica. bentornati!

Inserito il 23 feb 2012 alle 11:26

ciao belli certo che dopo 30 anni vedersi apparire un disco dei van halen è un evento da non perdere!!! per me è disco dell'anno solo perchè è usicto !!!! è vero che i pezzi suonano 70 , infatti a me il disco mi riporta a fair warning come sonorità. ruffiano ? i Van lo sono sempre stati quindi viva i van halen e la lor verità !!!!

Inserito il 13 feb 2012 alle 20:45

Ascoltato e riascoltato... ma devo dire che non mi è entrato. A parte l'ottima China Town... un pezzo che da solo valorizza il disco...

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