Non lo avrei mai detto. Sinceramente.
Non credevo davvero che i
Marduk sarebbero tornati a sedere nel posto che compete loro nell'universo del black metal: un posto da
padroni.Ad un certo punto della loro, lunghissima, carriera avevano rischiato di diventare la parodia di loro stessi, con il loro anticristianesimo estremo che, se per ragazzini di 18, 20 anni poteva rappresentare una forma di ribellione, per uomini di oltre 30 anni sapeva di imbecillità bella e buona.
Invece
Morgan e soci hanno proseguito imperterriti sulla loro strada, infischiandosene di tutto e tutti, e sono stati capaci di reinventarsi e, cosa più importante, sono riusciti nell'anno del signore 2012 a dare alle stampe questo
"Serpent Sermon" che se non è un capolavoro, gli si avvicina pericolosamente.
In sintesi: undici brani che ti stritolano.
Ti annichiliscono con la loro brutalità e con una forza iconoclasta che davvero ha pochi rivali.
"Serpent Sermon" è una dichiarazione di superiorità. I
Marduk ci vomitano in faccia il loro odio, la loro blasfemia e lo fanno con superiorità. Con classe, con una classe che dobbiamo riconoscere alla band svedese.
Non importa se i nostri decidono di suonare veloci e letali su brani come la strepitosa
"Damnation's Gold" o rallentare i ritmi e diventare fottutamente epici come nella raggelante
"Temple of Decay" o la suggestiva
"World of Blades" , quello che abbiamo di fronte è sempre e solo classe. Cristallina. Pura.
Morgan macina riffs assassini. Precisi. Letali e sottilmente melodici. Una melodia strisciante, cattiva, che si insinua sinistra nella mente per non uscirne più.
Date un ascolto alla conclusiva
"Coram Satanae" e provatene a scordare la sfuggente bellezza di una musicalità malata oppure perdetevi nelle dissonanze della glaciale
"M.A.M.M.O.N". e siate capaci di riprendervi.
Mortuus, dal canto suo, ci regala una interpretazione vocale che uccide ad ogni urlo e gela il sangue nelle vene quando il singer decide di essere inquietante con vocalizzi torturati e realmente blasfemi.
La sezione ritmica procede diretta, spedita e spietata e sa regalarci passaggi da brivido e da tecnica sopraffina.
Tutto qui è messo al posto giusto.
"Serpent Sermon" striscia venefico nell'oscurità, ora alle consuete folli velocità, ora con passaggi atmosferici che lasciano attoniti, ma sempre con una oscurità che sembra diventare
pesante nota dopo nota senza che si riesca a vedere la luce alla fine del tunnel nel quale sprofondiamo ascoltando questo nero monolite.
Se è vero che spesso il black metal, e la sua immagine, suscitano ilarità è vero anche che qui c'è poco da ridere. Questo è un disco serio. Dannatamente serio e che merita il vostro rispetto, il rispetto che si deve ad un band in giro da più di vent'anni che, fieramente, è ancora qui a prenderci bellamente a calci in bocca.
Complimenti sinceri.