Le parti di batterie dovrebbero essere programmate su drum machine su quest'album... Il voto mi lascia un po' perplesso, l'album devo ancora ascoltarlo, però il recensore mi è parso un pelino prevenuto...
prevenuto? ma se li amo!
Io un voto in più glielo darei, anche se è vero che quasi tutte le canzoni hanno lo stesso riff che si ripete. Magari lo si ascolta volentieri una, due volte, poi magari alla terza già stanca quest'album. Peccato, perchè Mechanize mi era piaciuto parecchio.
...e per quanto mi riguarda Digimortal non è una superciofeca, anzi. Le prime 5 canzoni e Acres of Skin sono da urlo! Meno le altre.
Recensione di Industrialist più coerente che abbia letto. E' un gruppo che ho amato visceralmente e che tutt'ora mi fa battere il cuore, tuttavia apprezzo il coraggio (forse proprio perchè Graz dice di amarli) di recensire Industrialist per quello che è: buon disco, che però se si paragona già a Mechanize, svela tutta la sua debolezza e il non essere all'altezza di un nome. Mi ha richiamatoi alla memoria quel brutto effetto chemi fu servito anche da Obsolete: un "disco bis" già pronto nel cassetto da sfoderare a seconda dei risultati acquisiti dal predecessore. Nel caso di Obsolete fu "paura di volare", paura di tradire aspettative o comunque innovare o rischiare qulache (dovuto) passo avanti alla luce di quella cosa dell'altro mondo che è (e sempre sarà) Demanufacture; oggi, più semplicemente, paura di scivolare nel dimenticatoio più buio, rimescolando le (buone e a tratti ottime) carte giocate con Mechanize. Peccato. Lunga vita a Dinito, lunga vita a BCB e lunga vita ai FF. In fin dei conti va bene così.
Recensione di Industrialist più coerente che abbia letto. E' un gruppo che ho amato visceralmente e che tutt'ora mi fa battere il cuore, tuttavia apprezzo il coraggio (forse proprio perchè Graz dice di amarli) di recensire Industrialist per quello che è: buon disco, che però se si paragona già a Mechanize, svela tutta la sua debolezza e il non essere all'altezza di un nome. Mi ha richiamatoi alla memoria quel brutto effetto chemi fu servito anche da Obsolete: un "disco bis" già pronto nel cassetto da sfoderare a seconda dei risultati acquisiti dal predecessore. Nel caso di Obsolete fu "paura di volare", paura di tradire aspettative o comunque innovare o rischiare qulache (dovuto) passo avanti alla luce di quella cosa dell'altro mondo che è (e sempre sarà) Demanufacture; oggi, più semplicemente, paura di scivolare nel dimenticatoio più buio, rimescolando le (buone e a tratti ottime) carte giocate con Mechanize. Peccato. Lunga vita a Dinito, lunga vita a BCB e lunga vita ai FF. In fin dei conti va bene così. Su Obsolete non sono assolutamente d'accordo. Per me è un capolavoro, personalmente lo preferisco al precedente. Non ho mai capito questo mito del primo album (nel caso di "Demanufacture" il secondo, ma il primo vero cyber industrial metal), secondo me negli album successivi le band si sgrezzano molto e rivelano i loro intenti, iniziando a suonare come vorrebbero.
Disco penoso, recensione oltremodo benevola.
disco oltremodo noiso...