Probabilmente i
Behexen rappresentano il lato più duro, cruento, oltranzista e fedele alla tradizione misantropica del Black Metal, che sia mai sorto in terra finlandese.
Fondati nel 1994 a Hämeenlinna; nel 2000 diedero alle stampe il loro primo full-length,
“Rituale Satanum”, tramite l’etichetta
Sinister Figure; il quale lasciò subito presagire la furia sonora e l’attitudine totalmente devota a odio e satanismo della band, e che deflagrerà nel suo apice nichilistico con il seguente
“By the Blessing of Satan” (2004), rilasciato tramite la
Woodcut Records, e di cui adesso tratterò con questo articolo.
“By the Blessing of Satan” è un vero concentrato di odio iconoclasta ancorato al substrato più intransigente del Thrash/Death.
Qui dentro è possibile trovare tutto lo spirito malvagio del primissimo Black Metal norvegese, declinato con una brutalità difficilmente ravvisabile altrove; affiancata da un tasso tecnico piuttosto elevato, visto e considerato il genere di cui stiamo argomentando. Il salto professionale tra il grandissimo debut
"Rituale Satanum", e questa seconda opera dei finlandesi, è lapalissiano per chiunque. Così come si denota una certa evoluzione nella produzione – anche se a chi vi scrive piaceva molto, se non di più, anche quella dell'esordio –, lievemente più intelligibile e, mi sia passato il termine, "moderna".
La quintessenza della malvagità trionfa a tutto campo: satanismo, odio per il cristianesimo e blasfemia, vomitati addosso all'ascoltatore dai latrati di
Torog; il quale frequentemente utilizza la sua voce come uno strumento, atto a emettere "rumori", piuttosto che con l'intenzione di creare vere e proprie linee vocali. Nonostante ciò il singer riesce ad inserire vari hooks che rendono il tutto paradossalmente "catchy".
Una impressionante prova di potenza, capacità esecutiva e songwriting ineccepibile; in grado di rendere interessante e ben assimilabile un album velocissimo e completamente devoto alla devastazione sonora.
Sangue e morte per 47 minuti di assalti sonori a flusso continuo, che tuttavia riescono nell'abile impresa di non affaticare l'ascoltatore; grazie all'inserimento di rallentamenti strategici, e di una capacità di sfornare riffs ispirati; strutture che nonostante le dinamiche al fulmicotone, date dalla classica diade tremolo / blast beat, riescono, tramite oculati cambi di ritmo repentini, e al mantenimento costante di un certo groove a cui si aggiungono svariate intuizioni dalla presa immediata, a tenerci sempre sulla corda..
L'headbanging è assicurato.
A mio avviso l’apice dei
Behexen e uno degli zenit del genere, quando lo si voglia concepire nelle sue sfumature più crude.
Ormai chiunque è capace di suonare veloce ed incidere un LP tritaossa… In pochi sono capaci di farlo senza essere tedianti e con una furia seminale così genuina.
Questi sono i Behexen:
fottutissimo
Black Metal.
Ne stiano alla larga le mammolette.
Recensione a cura di
DiX88
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