Cercate un disco di
hard (
n’ heavy)
rock “moderno”? Non necessariamente uno di quelli legati a filo doppio con il
grunge (che proprio così fu definito ai tempi della sua comparsa sulla “terra” …), oggi identificati con l’odioso (e talvolta “necessario” per necessità “giornalistiche” …) prefisso
post, ma un lavoro che, pur attingendo dai “classici”, sappia manipolarli con felici intuizioni e rilevante temperamento, risultando “fresco” e disinvolto e apparendo ben lontano da un approccio eccessivamente dimesso e reverenziale.
Nel caso la risposta fosse affermativa, mi permetto di suggerirvi di “guardarvi attorno” senza valicare Alpi, attraversare importanti e storici canali o addirittura mari e oceani … sarà sufficiente orientarsi verso il cuore della Pianura Padana,
patria dei
Midnite Sun.
I cremonesi, al secondo disco (esordio intitolato “Groovin' sexplosion” uscito nel 2005 per l’Adrenaline Records …), dopo aver maturato un’importante esperienza “da palco” (al fianco di U.D.O., Oliver Dawson's Saxon, Ian Paice, Dare, John Lawton, House Of Lords, …), consegnano ai nostri “affaticati” (e felici!) apparati
cardio-uditivi una miscela vincente d’intraprendenza, forza espressiva e intensità, figlia dei campioni degli
eighties (GNR, Skid Row, Bon Jovi, Winger, Whitesnake, …) eppure imbevuta di quell’energia capace di renderli “attuali” anche più di quello che già sono “naturalmente”, con le loro immarcescibili peculiarità artistiche.
Al risultato concorrono influenze maggiormente recenti (penso al
groove dei BLS e di certi Metallica, oppure all’attitudine di uno Slash in versione Velvet Revolver o in compagnia di Myles Kennedy and The Conspirators …), inserite in un contesto che fa della “tradizione” il punto di partenza di un intrigante viaggio sonoro.
Attacco sensoriale immediato con “Lost in a killing field” e “Mind the gap” sferraglianti e incalzanti, ma è nelle melodie virili e ficcanti che “Anyone like us?” sa fare ancora meglio … prendete “Right wrong way”, la vibrante “Inferno”, l’ardore sentimentale di "Fault” e “Postcards from my life”, le cadenze po(n)derose di “Unbreakable” e ancora, su tutte, la scintillante fattura di "Cannibal love” (che parla la stessa “lingua” dei Whitesnake di “1987”, traslitterata nel terzo millennio …) e scoprirete materiale di primissima qualità, degno di un’affermazione su vasta scala.
Interessanti, sebbene leggermente meno efficaci, appaiono la scura “Lady bullet” e la
cover dei Roxette “The look”, da apprezzare comunque per il carattere con cui è stata affrontata.
Eccellenti esecutori e ottimi compositori i Midnite Sun dimostrano che anche Casalmaggiore (non esattamente il “centro del mondo” della musica
rock …) può essere l’ambiente giusto per veder nascere un gruppo di talento, di personalità e di statura “internazionale”. Sosteniamoli.
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