In pieno Agosto, con il sole che picchia a quasi 40°(effetto umidità inclusa), non è assolutamente facile trovare un rinfresco spirituale e mentale, ma i tedeschi Schattenkinder ci vanno veramente vicino, nonostante che - e questo è quasi un paradosso - la loro proposta musicale sia incentrata su un Dark atmosferico, dal sapore etereo e delicato. Ricco di riferimenti zigani (il connubio di violino e percussioni certamente non ne minimizza l'aspetto e la fattura), ma anche di decise sensazioni medievali, di visioni crepuscolari tra le impervie cime innevate a manto soffice da bianche lacrime degli Dei, di freschi ruscelli dal letto tortuoso, che, tra le radici di centenari alberi, si fanno largo in una frizzante mattinata di autunno. Sopra ogni riga, sopra ad ogni piacevole sensazione, svettano le bellissime voci di Katharina e Medeleine, due angeli tristi che sfumano i contorni ora totalmente spirituali, ora morbosi, ora “ritualici” del mood musicale generato dai restanti membri del combo tedesco, in perfetta sintonia con la magia (o forse meglio la stregoneria) del sound che si diffonde dagli amplificatori. Anche le lyrics sono senza dubbio ricercate e profonde, presentando tra le altre, un pezzetto dell'Odissea di Omero ('Sereine'), uno spaccato di Paul Verlaine ('Claire de Lune') e una riproposizione di un canto tradizionale tedesco del 15 secolo ('Mein Mut Is Mir Wetrubet Gar'). Ideale dopo una faticosa giornata di lavoro, o visto il periodo, di mare, per rilassarsi, in penombra, sgombrando la mente e distendendo i nervi.
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