Due considerazioni ancor prima di passare all’ascolto di questo “Made in Japan”, corposo
live album dei
Whitesnake, registrato alla Saitama Super Arena di Tokyo durante il Loud Park Festival dell’ottobre 2011: David Coverdale (per fortuna …) non ha perso, neanche nella “maturità”, una stilla del suo tipico spirito
guascone (con un titolo così …), mentre sarà contemporaneamente interessante verificare se l’aria del
Sol Levante è stata
balsamica per la sua voce, francamente non sempre completamente all’altezza della situazione nelle date del “Forevermore World Tour”.
Giunti alla prova dei fatti, si può tranquillamente affermare che il disco merita l’attenzione di tutti i fedeli
fans del gruppo, perché la
band è una “macchina da guerra”, perché Aldrich e Beach sono due chitarristi strepitosi (e pure due
provvidenziali coristi …), che sanno completarsi e intendersi a meraviglia, perché la sezione ritmica “picchia” adeguatamente e perché la scaletta è un equilibrato concentrato di “passato” e “presente”, ordito per compiacere il
dio dell’
hard-rock blues più cromato e tutti i suoi
adoratori.
Ora, che dire di David?
Beh, la sua
performance mi è sembrata superiore a quella del
Gods Of Metal meneghino dello stesso anno (magari merito anche di qualche “aiutino” in fase di registrazione …), ma complessivamente non ci sono enormi “stravolgimenti” … Coverdale rimane sempre un grande e carismatico protagonista del
rockrama contemporaneo, che sa gestire la sua
aristocratica laringe in maniera comunque efficace e fascinosa, ben sapendo che i “tempi d’oro” della sua esplosività vocale sono consegnati alla “storia” e probabilmente non potranno ripetersi (ascoltare la versione attuale dell’immortale “Still of the night” per un riscontro immediato …).
Poco male, in realtà, poiché, come già affermato in passato, io mi sento decisamente più vicino, parafrasando la famosa classificazione umana di “Così parlò Bellavista”, al concetto di “
uomini d'amore” che non a quello degli “
uomini di libertà” (i primi preferiscono “
vivere abbracciati gli uni con gli altri” e i secondi “
vivere da soli e non essere scocciati” …) e quindi considero un concerto dei Whitesnake (e non solo …) un momento da vivere nella sua collettività emozionale, senza analizzare
scientificamente la faccenda e preoccuparsi troppo delle eventuali piccole imperfezioni esecutive.
“Made in Japan” riesce a “surrogare” abbastanza bene queste sensazioni, e si rende appetibile anche per un gustosissimo secondo
Cd di appassionate versioni acustiche e potenti
rehearsals tratte da vari
soundcheck della stessa
tournée nipponica … un motivo in più per non lasciarsi sfuggire l’acquisto.
Se ancora non siete convinti, a cancellare i residui dubbi potrebbe essere d’aiuto il
Dvd / Blu-Ray dell’esibizione, completato da
video-clip e da galleria fotografica … il dischetto in questione non fa parte del
packaging promozionale e tuttavia da quanto sono riuscito a “sbirciare” in giro, la cura e la qualità audio / video del prodotto sono tali da trasportarvi direttamente là, proprio in mezzo alla platea dagli “occhi a mandorla”.
Cosa si può volere di più?
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