Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:127 min.
Etichetta:Surfdog
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. INTRO
  2. JAMES BOND THEME
  3. HOODOO VOODOO DOLL
  4. GOOD ROCKIN' DADDY
  5. YOUR TRUE LOVE
  6. MY BABY ONLY CARES FOR ME
  7. BRAND NEW CADILLAC
  8. SITTIN' ON IT
  9. GHOST RADIO
  10. THAT MELLOW SAXOPHONE
  11. RUMBLE IN BRIGHTON
  12. ROUTE 66
  13. ROCK THIS TOWN
  14. AS LONG AS I'M SINGIN'
  15. HONKY TONK
  16. HAWAII FIVE-0
  17. THIS CAT'S ON A HOT TIN ROOF
  18. THE DIRTY BOOGIE
  19. JUMPIN' EAST OF JAVA
  20. DRIVE LIKE LIGHTNING
  21. CARAVAN
  22. I WON'T STAND IN YOUR WAY
  23. MYSTERY TRAIN
  24. GENE & EDDIE
  25. SLEEPWALK
  26. STRAY CAT STRUT
  27. JUMP, JIVE, AN' WAIL
  28. PENNSYLVANIA 6-5000
  29. GETTIN' IN THE MOOD
  30. GET ME TO THE CHURCH ON TIME
  31. ROCK THIS TOWN

Line up

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Terza realizzazione in un arco di tempo abbastanza breve per l'Orchestra di Brian Setzer, ancora oggi ricordato per il suo passato negli Stray Cats. Dopo lo speciale natalizio ed il nuovo album da studio è il momento di un succoso doppio live antologico, registrato per metà all'International Jazz Festival di Montreal e per metà a Tokyo, dove il sound antico di Setzer ha un notevole seguito. Certamente dev'essere un bello spettacolo vedere sul palco un classico trio rockabilly (chitarra/contrabbasso/batteria) accompagnato da un'imponente sezione di fiati composta da tredici elementi, più un paio di coriste e magari qualche ospite assortito, come si può intuire dalle numerose foto del booklet.
A Setzer và riconosciuta l'abilità di aver ricostruito con precisione maniacale l'atmosfera luccicante e magniloquente delle grandi orchestre swing-jazz anni '50, riproponendone lo stile, l'energia e perfino il look, inserendovi il proprio rock ritmato e ritagliandosi così un posto nel mercato musicale, specialmente Usa, con nulla più della riedizione di un sound vecchio di mezzo secolo.
Nel corposo doppio live, che il cantante ci assicura non ritoccato o "pompato" secondo una moda che sta prendendo sempre più piede, si può apprezzare la ruvida esplosività del colorito terzetto unita alla precisione impeccabile degli inappuntabili orchestrali, sia agli esordi della band (concerto di Montreal) che dopo la sua affermazione a colpi di dischi di platino, premi Grammy, hits milionari (concerto di Tokyo).
Resta il fatto che la tradizione jazz-orchestrale, sia pure nella contaminazione rock'n'roll, rimane principalmente legata agli States dove si è sviluppata ed ha vissuto l'epoca d'oro sopravvivendo poi a qualsiasi sconquasso musicale perché, come dice lo stesso Setzer, "è la vera musica Americana, profondamente radicata nella nostra gente".
Molto minore la sua influenza ad esempio in Italia, dove l'entusiasmo verso il progetto dell'ex Stray Cats penso sia circoscritto ad un manipolo di appassionati intenditori. Se siete tra questi, "The ultimate collection" è una testimonianza che non potete farvi sfuggire, in caso contrario non è un genere che s'impara ad amare in cinque minuti di frettoloso ascolto, quindi lasciate pure stare.

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