Schwarze Sonne arriva come anteprima del terzo album di questa one man band, I
n Brennenden Himmeln, in uscita a luglio.
Dave Jason, polistrumentista e cantante, si fa accompagnare da turnisti durante i concerti e si avvale della collaborazione di alcuni personaggi di rilievo della scena gotica tedesca, come Taste dei Diary of Dreams o Timon Birkhofer (Leaves`Eyes, Atrocity). Pare che il nome del progetto gli sia stato ispirato da un sogno: un angelo colossale e minaccioso che volava attraverso un campo di battaglia abbandonato. Molto suggestivo, ma l'angelo non poteva fermarsi solo un attimo e rivelargli anche come si compone buona musica e ci si presenta in pubblico senza sembrare un cosplayer? Se l'ha fatto, comunque, da sveglio non se lo sarà ricordato. Ed eccolo con un bel paio di ali nere ed una sorta di armatura di pelle (sempre nera), occhi cerchiati di nero e pettinatura pericolosamente tendente all'emo, con quel ciuffo davanti alla fronte, tenuto in posa con dosi abbondanti di lacca. Avrà preso a modello il video gioco Devil May Cry? Musicalmente è quanto di più stereotipato e kitsch, come solo i tedeschi sanno essere. Vocione un po' Rammstein, tastieroni fra Crematory e Theatre of Tragedy, pianoforte ed orchestrazioni sinfoniche a tutto campo, chitarroni pesanti. Non mancano gli interventi di due soprano, Johanna Von Orleans (E NOMINE) e El Friede (OOMPH!). Atmosfere gotiche assolutamente patinate, oscurità e malinconia di routine. Sua intenzione dichiarata è la reinterpretazione del dark metal, ma risulta scolastico e manierato. Produzione perfetta.
Schwarzer Engel è un prodotto che difficilmente potrà entusiasmare qualcuno al di fuori del mercato tedesco.
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