Seconda opera per la prog-band americana
Thought Chamber, a parecchi anni di distanza dall’acclamato esordio “Angular perceptions” (2007). Il tempo trascorso è stato impiegato dalla mente del gruppo, Michael Harris, per realizzare altri progetti musicali, inoltre questo lavoro rientra nel novero dei dischi a lunga gestazione. Si tratta infatti di un concept album, che narra dell’avventuroso viaggio di una ciclopica astronave-città all’interno della galassia Psykerion dal punto di vista del protagonista, il giovane Avakus, ma anche della rivelazione del destino ultimo dell’umanità.
Impianto puramente sci-fi, che concettualmente mi ha riportato alla mente le complesse storie create dai
…And You Will Know Us by the Trail of Dead (prima o poi dovevo scriverlo sto nome!…nda), mentre nelle sonorità richiama il meglio del rock/metal di stampo progressivo: dai Rush ai Dream Theater, dai Kansas agli Yes, con sprazzi jazzati alla Colosseum II, Wheater Report, Mahavishnu Orchestra, ecc, passaggi acustici e grande respiro melodico. Tutto è curato nei minimi dettagli, temi ed atmosfere s’incastrano agilmente e senza pesantezze barocche; chitarrismo cristallino ed arrangiamenti tastieristici si fondono con le parti vocali del veterano Ted Leonard, mentre le aperture strumentali si rivelano costantemente di ottima fattura. I brani più corposi sono collegati da episodi di raccordo, pur sempre di grande ricercatezza, per una lunga e scintillante struttura che farà la gioia di chi ama questo genere.
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