Numa è un musicista e artista fiorentino, docente di canto e già protagonista in passato della scena underground locale. Questo album è un suo progetto personale, che prova a coniugare l’airplay rock italiano (genere Litfiba, una delle influenze più marcate del vocalist) con elementi metallici e linee più dure ed aggressive. Le canzoni sono rigorosamente in italiano, ed i testi spaziano su temi della vita quotidiana e opinioni generali sulla società attuale.
Come tutte le operazioni troppo ibride, il rischio è di non raggiungere nessun vero obiettivo. Ed è quello che accade in questo lavoro. A tratti i brani sembrano posticci, con melodie che cercano di essere ammiccanti e perfino sensuali (alla Piero Pelù, ma anche qualcosa di Ivan Graziani..) seguite da riffoni heavy piuttosto scontati ed abusati.

Numa ci mette la passione interpretativa, questo va detto, ma di tracce davvero intriganti se ne contano poche (“Un tuffo all’inferno”, “Hai ancora il coraggio di chiedermi”) e ciò impedisce al lavoro di andare oltre alla sufficienza.