Non posso certo definirmi un grande estimatore del death metal, visto che mi limito ad ascoltare quella decina di album che hanno veramente fatto la fortuna del genere. Ogni tanto però escono dei cd in grado di avvicinarmi un po’ di più a questo tipo di musica, come il debutto dei Blood Red Throne che ho ascoltato fino quasi a rovinare il dischetto! Speravo che anche questi Abscess riuscissero a strapparmi un votaccio, ma così non è stato. Il gruppo (formatosi dallo split di band come Autopsy e Immortal Fate) viene dalla California e suona un tipo di death metal influenzato dal punk, in cui i tempi sono generalmente veloci, i riff di chitarra cercano di essere bassi e groovy al massimo e l’approccio vocale è come al solito duplice: una voce in classico growling e un’altra a spaziare da screaming a urlacci vari a voci di persone simil-indemoniate o possedute. Nella mia infinita ignoranza mi hanno ricordato gli Entombed di “Left Hand Path”, senza però avere la genialità del gruppo svedese! L’unica cosa piacevolmente originale sono gli assoli che squartano le trame dei pezzi ogni mezzo minuto, dilaniando i riff con leads velocissimi e “senza senso musicale”, come i primi Slayer tanto per intenderci! Purtroppo alcuni pezzi rallentati al limite del doom non significano niente in un album come “Through The Cracks Of Death”, quindi sommando difetti e difettucci qua e là poche canzoni riescono ad essere realmente interessanti. Il problema principale di quest’album è che è composto in modo mediocre, suonato in modo mediocre e prodotto in modo mediocre, quindi il voto non potrebbe essere altro che mediocre…giusto?? GIUSTO!
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