“
Fire & damnation” fu la vera e propria sorpresa thrash del 2012. Un disco fottutamente violento che ci riconsegnò una delle band seminali della prima ondata thrash teutonica, rappresentata in questa reunion solo da
Mem Von Stein e
Ray Mensh, singer e chitarrista originali, pur se accompagnati da ottimi comprimari. Un fulmine a ciel sereno che pochi si aspettavano dopo ben 25 anni e che ha contribuito a rilanciare la carriera musicale degli
Exumer, che oggi tornano sul mercato con questo nuovo “
The raging tides”.
La formula è la stessa del disco precedente, e cioè un thrash metal senza compromessi, un tuffo nel passato che non vuole avere niente a che spartire con le nuove influenze e le nuove tendenze del metal, e lo mette in chiaro fin dalle prime note. Ancora una volta prodotto magistralmente dal guru
Waldemar Sorychta a Dortmund, nei suoi Waldstreet Sound (e non penso sia un caso che una delle due bonus track presenti, l’altra è “
Forever my queen” dei Pentagram, sia proprio “
Hostage to Heaven” dei Grip Inc.), l’album è un bel calcio sui denti, dieci brani senza compromessi, che spazzano via tutto quello che si trovano davanti.
Schegge impazzite come “
Brand of evil”, “
Sacred defense” o “
Sinister souls” vi traghetteranno nell’inferno thrash degli anni ’80, facendovi assaporare il vero sapore del sottogenere più genuino della nostra amata musica. Un disco ovviamente rivolto ai nostalgici e in particolare ai thrash maniacs, che troveranno senz’altro pane per i loro denti.
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